FIORE DI LOTO PARTE DICIANNOVESIMA
Il filo della coscienza , ormeggiato nel centro della testa, qualifica il loto chiamato in oriente “dai mille petali, non solo, ma (in modo magnetico e radioso) influisce nettamente anche sui petali degli altri centri maggiori, con tutti i quali è in rapporto; il centro della testa li qualifica e li tiene attivi, e quando la qualità di reazione cosciente se ne ritrae, l’effetto è subito risentito in tutti i petali degli altri centri abbandonati dall’energia qualificante, che sfugge via dal centro della testa.
Lo stesso vale per il filo della vita , che è fissato nel cuore, dopo essere penetrato nella testa, unito a quello della coscienza , e averla attraversata. Finché resta ancorato colà, infonde energia e tiene vivi tutti i centri del corpo, irradiando fili di vita nel loro punto centrale o nel loro cuore, che talvolta è chiamato “il Gioliello nel Loto ”, monadica nel cuore del loto egoico, nel suo mondo. In punto di morte, il filo della vita, quando si ritira dal cuore alla testa e da qui al veicolo dell’anima (corpo causale) , porta con se la vita di ogni centro; quindi il corpo muore e si disintegra, e non è più un tutto coerente, conscio, vitale.
Trattato dei sette Raggi (Guarigione esoterica)
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