SERVIZIO PARTE VENTITREESIMA
Lavoro di gruppo
Il lavoro di gruppo implica il sacrificio e modalità espressive che, per la personalità , possono non essere le più agevoli. Il gruppo dev’essere capace di stare saldo e di non erigere barriere tra i suoi membri, perciò comporta necessariamente il sacrificio di reazioni, ideali e piani personali, che potrebbero separare i discepolo . “Il senso di responsabilità splende con tremule fiamme in ogni anima che abbia cercato e attuato l’allineamento ”. Bisogna ravvivarle in un fuoco costante in tutte le anime che s’incontrano. Il senso di sacrificio arde fioco in tutte le anime che amano il Piano e insegna loro che il sacrificio deve essere dedizione e non l’evocare ciò che sta in superficie o che può essere conosciuto. Il sacrificio invisibile deve accompagnare quello visibile.
Il senso di fratellanza è sicuramente noto a tutti voi, ma occorre approfondire il servizio comune, dimostralo e suscitarlo. La fratellanza della fatica condivisa, la profonda rispondenza al bisogno, l’anelito al sacrificio insegna queste virtù a chi vuole lavorare secondo il ritmo del Maestro .
La Scienza del sacrificio
La scienza del sacrificio è più importante della scienza della meditazione, perchè solo lo sforzo e l’intensa attività del discepolo che serve, evoca i poteri dell’anima.
Intensificando la vita spirituale , si affretta la costruzione dell’antahkarana , e conduce ad una serie graduale di rinuncie , fino alla Grande Rinuncia (rinuncia al Corpo Causale), quella che libera il discepolo per tutta l’eternità.
La volontà è fondamentalmente un’espressione della Legge di sacrificio perchè essa, come la considera e comprende l’iniziato, è essenzialmente essenza monadica, qualificata dalla “ferma determinazione” che è identificata con la Volontà e il Proposito del Logos planetario .
Il sacrificio fondamentale, che il Lagos planetario fece quando decise di incarnarsi e di entrare nella forma di questo pianeta, fu fatto sulla base di una pura scelta, motivata dalla sua “ferma determinazione” d’agire quale Salvatore del pianeta; nello stesso senso in cui i Salvatori del mondo si manifestano per la salvezza dell’umanità. Sanat Kumara è il prototipo di tutti i salvatori del mondo.
L’iniziato , nel suo piccolo, deve imparare a funzionare anche come salvatore e così esprimere la Legge di Sacrificio attraverso la volontà sviluppata, pura e ragionata, non semplicemente sulla base dell’amore impulsivo e della sua attività. Qui sta la distinzione fondamentale. Il sacrificio non dev’essere considerato come “un rinunciare”, ma piuttosto come “un’assumere”.
Questo sacrificio era imperativo nel senso più pieno della parola, data la capacità del Logos planetario di identificare Se stesso in piena coscienza, con l’anima di tutte le forme di vita, latente nella sostanza planetaria. Non poteva rifiutare l’appello invocativo dei “semi di vita”, che lottavano nella sostanza della forma e cercavano maggiore vita e luce. Questa lotta e sforzo per progredire evocano la sua risposta e lo slancio della Sua divinità, come espressa nella volontà, attivata dalla “ferma determinazione” di andare incontro alla divinità profondamente nascosta in quel senso.
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