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la grande invocazione - parte ventiquattresima





 INVOCAZIONE
PARTE VENTIQUATRESIMA 

            …Ad ogni incarnazione  occorrono delle forme più fini, e perciò le formule diventano più complicate e i suoni su cui sono basati diventano più numerosi.

Col tempo le formule sono complete e i pitri lunari   non rispondono più ai suoni o mantra intonati sul piano mentale . Questo è il segno dello stadio della perfezione e indica che i tre mondi, fisico-eterico, emozionale e mentale concreto, non esercitano più l’attrazione verso il basso sul jiva  interessato.

Il desiderio della manifestazione e dell’espressione inferiore non domina più, e rimane solo il proposito cosciente, allora, e soltanto allora, può essere costruito il vero mayavirupa : il maestro  quindi fa risuonare il mantram da sé e costruisce senza formula nei tre mondi, Anche al tempo in cui l’uomo comincia a calcare il sentiero della Prova i mantram degli angeli solari (anima)  cominciano a smarcarsi e lentamente (con l’aprirsi dei petali del cerchio interno) emerge la Parola giusta, finché i tre petali del sacrificio s’aprono del tutto(vedasi loto egoico ), rivelando la scintilla centrale, allora la Parola è conosciuta pienamente, e i mantram e le formule non servono più.

Così è rivelata la bellezza dello schema, quando si tratta del Logos planetario , La Parola fatta risuonare sui livelli cosmici, è risolta in mantram sui piani eterici cosmici, poiché Egli è in grado di creare coscientemente su quei livelli; tuttavia, opera mediante formule sui piani fisici densi del Suo schema, i nostri tre mondi d’attività.



 



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