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SERVIZIO PARTE Ventiquattresima

 



 SERVIZIO
PARTE VENTIQUATRESIMA.

 L’Iniziato.        

            L’iniziato  deve imparare a lavorare come chi nutre e salva i semi di vita in tutte le forme con le quali possono, in un certo modo, identificarsi. La sua volontà deve esternarsi alla risposta alla domanda invocatrice dell’umanità  e la ferma determinazione deve motivare la sua attività conseguente. Deve volgere le spalle al Sole  Spirituale Centrale, e con la Luce  del Suo volto irradiare il sentiero dei “prigionieri del pianeta”. Egli si condanna a rimanere per tutto il tempo necessario, agendo come “Sole e Luce del pianeta” finché il giorno sia con noi e la notte del pralaya  discenda sul Suo compito ultimato”. Così e soltanto così, la Luce del Sole Centrale Spirituale può cominciare a penetrare nei luoghi oscuri della Terra, allora tutte “le ombre spariranno” - riferimento occulto alla radiosità della Monade  che tutto include, assorbendo il suo riflesso, l’anima  e la sua ombra, la personalità .

L’iniziato, nel suo piccolo, raggiunge un’espressione corrispondente alla Legge di Sacrificio ; egli infine volta le spalle alle corti di Shamballa  e alla via dell’Evoluzione superiore, quando mantiene il suo contatto con la terra e opera come un membro della Gerarchia per la diffusione della volontà-volontà-di-bene  fra gli uomini e, quindi, fra le evoluzioni minori (regni inferiori di natura).

Secondo la Legge di sacrificio, il Signore del mondo  rimane sempre “dietro le quinte”, sconosciuto ed ignorato da tutti i “semi” che Egli è venuto a salvare, fino al momento in cui essi raggiungono lo stadio della fioritura come uomini perfetti, e a loro volta diventano i salvatori dell’umanità. Allora sanno che Egli esiste. Dal punto di vista delle forme di vita nei quattro regni della natura,   Sanat kumara  non esiste. Nell’umanità sviluppata, prima di entrare nel sentiero probatorio , egli è sentito e confusamente cercato sotto il nome di “Dio”. In seguito, quando la vita che i “semi” hanno manifestato raggiunge gli strati o le categorie superiori della gerarchia umana, nella coscienza del discepolo  emerge la certezza che dietro al mondo fenome­nico vi è un mondo di “vite salvatrici” del quale un giorno farà parte. Comincia a sentire che dietro a queste Vite ci sono grandi Esseri che possiedono potere, saggezza e amore, i Quali, a loro volta, sono sotto la supremazia di Sanat  Kumara, l’Eterno giovane, il Creatore, il Signore del mondo.

L’iniziato deve imparare ad operare sullo sfondo, ignorato, non riconosciuto e non acclamato; egli deve sacrificare la sua identità con quella dell’Ashram  e dei suoi lavoratori e, più tardi, nell’identità dei suoi discepoli che operano all’esterno, nel mondo della vita quotidiana. Egli istituisce le attività necessarie ed apporta i cambiamenti, ma non riceve alcuna ricompensa ad eccezione di quella delle anime salvate, delle vite ricostruite e del progresso dell’umanità sul Sentiero del Ritorno.


 



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