MEDITAZIONE PARTE TRENTASETTESIMA
Un gruppo di menti, con la loro attività vibratoria, può impressionare, con un flusso d’energia radiante, un altro gruppo di menti, che a loro volta rispondono a esso, quindi è un rapporto di ricezione reciproca di gruppi mediante influssi d’energia.
Questo a maggior ragione è valido anche per i tre Centri planetari:
· Shamballa riceve l’energia dalla Grande Loggia Bianca, dalla costellazione che in quel momento è in rapporto col pianeta, dal triangolo formato dalla Terra con altri due pianeti in un determinato ciclo e da Venere (l’alter ego della Terra).
· La Gerarchia le riceve da Shamballa, dai Grandi Esseri in particolari periodi ritmici o di necessità, dai Nirmanakaya (i divini Contemplativi, intermediari fra Shamballa e la Gerarchia) e dal Signore Buddha nel periodo del Wesak.
· L’Umanità le riceve dalla Gerarchia, la quale influenza le sue idee; dai sette Ashram dei Maestri che impressionano i membri del Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, secondo il raggio di appartenenza e dall’attività dei medesimi, che fungono da intermediari tra la Gerarchia e l’umanità.
Possiamo così costatare che esiste un continuo dare e ricevere conforme alla Legge. Questo porterà a un riorientamento dell’umanità in modo che non continui solo a prendere e a non dare, ad accettare e a non spartire, ad afferrare e a non distribuire. Il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, intermediario fra la Gerarchia e l’umanità, deve intervenire e rimediare a questa dannosa situazione.
La registrazione delle impressioni arriva posticipata dal piano buddhico; esse si ripercuotono sul servizio giornaliero fornendo idee, efficienza, gioia, ferma intenzione, capacità di parola, carisma, magnetismo e radianza.
L’allievo fino al terzo stadio del discepolato di norma non fa parte del gruppo del Maestro; al quarto stadio diviene membro dell’ashram o della Gerarchia, potendo così reagire alla vibrazione e all’influenza di Shamballa, anche perché, essendo cambiato il metodo di preparazione, è implicato lo sviluppo dell’amore, dell’intuizione e della volontà. Al Maestro interessa la sensibilità e la capacità del discepolo di influire sui piccoli da formare per il sentiero del discepolato.
Lo sviluppo della sensibilità comporta l’interiorità, la calma, la pace e il riconoscersi come essere spirituale non disturbato dai clamori del mondo.
D'altronde le condizioni del gruppo dipendono dall’aggregato delle vibrazioni dei membri, che non devono manifestare alcuna separatività o differenziazioni sia interiori sia esteriori.
Il vero lavoro esoterico si realizza in profonda concentrazione, focalizzazione e tensione meditativa su un livello di coscienza superiore, liberando l’energia per l’afflusso di Rivelazione.
Il discepolo se riconosce il richiamo vibratorio del Maestro è anche consapevole della “qualità”, della “sfera d’influenza” e dell’”aura dell’ashram”. L’elevazione col pensiero su uno stato di coscienza superiore, permette scoperte intuitive e spirituali che producono il seme di una nuova creazione e campo di consapevolezza.
Il movente di ogni meditazione di gruppo è il servizio altruistico e la nota chiave è la creatività. Il gruppo è condizionato da ogni pensiero creativo di ciascun discepolo; è nel gruppo che essi ricevono ispirazione e sviluppano l’intuizione.
La meditazione ashramica rende creativi e attivi i desideri, le aspirazioni e le riflessioni degli uomini qualunque sia il loro livello evolutivo. “La meditazione è il massimo agente creativo dell’universo. Questo processo creativo si svolge in sette fasi: medita il Logos, Shamballa, Nirmanakajas, la Gerarchia, i Maestri, il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo e l’umanità".
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