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INVOCAZIONE
PARTE TRENTOTTESIMA

SUONO, PAROLA, FORMULA, CANTO, LIBRO  DEL LOGOS.

Il Suono logoico    Il secondo Piano    Il Suono A. U.

            Questo è il corpo del sistema solare nel secondo etere. Questo è il piano archetipico. I semi della vita vibrano o germinano. Appaiono i sette centri di energia. Agni, l’unico Deva, è visto come sette. La forma è ora potenzialmente perfetta.

La triplice Parola logoica            Il terzo Piano           Il suono A.U.M.

            La sostanza del terzo Piano eterico si vede nel corpo del sistema solare, e i tre funzionano come un uno solo. L’energia triplice del Logos è coordinata, e ora nulla può impedire il lavoro d’evoluzione. I tre gruppi di Deva sono attivi. E la forma archetipa è in via di materializzazione.

La parola logoica settenaria      Il quarto Piano        La Parola di sette sillabe.

            I centri eterici logoici diventano attivi. Ora il corpo eterico del sistema solare è completo, sebbene non sia perfezionato fino alla fine di un altro mahavantara. Il corpo maggiore di vitalità è pronto per infondere energia al fisico denso. I sette centri con i loro quarantanove petali maggiori vibrano, e la coscienza freme attraverso ogni atomo del sistema.
            A questo stadio di sviluppo vi è un intervallo o una pausa; in essa sono portati avanti i processi di coordinamento e di stabilizzazione: L’energia o la vibrazione è accresciuta finché diventa possibile, con uno sforzo simultaneo emanante da tutti e tre gli aspetti, portare in oggettività ciò che è ancora soggettivo. A questo corrisponde lo sforzo applicato che l’uomo sul piano fisico deve fare per esprimere e materializzare ciò che ha concepito e desiderato. La ragione per cui così tante persone non riescono a materializzare i loro concetti, e quindi sono considerate degli insuccessi, sta nella loro incapacità di fare uno sforzo applicato coordinato, mettendo così in moto la sostanza dei tre sottopiani inferiori del piano fisico. Esse riescono a far discendere i loro concetti dal piano mentale (come fa il Logos su livelli cosmici) fino al quarto livello eterico del fisico, dove la loro energia si esaurisce per tre motivi:

1.      Mancanza di volontà sostenuta e concentrata.

2.      Mancanza di allineamento con l’Ego.

3.      Insufficiente coordinamento tra le due parti del veicolo fisico-eterico.

La Formula logoica           Il quinto Piano        Il Piano del Mantram logoico di 35 strofe.

Il corpo gassoso.

            Appare ora la forma gassosa del sistema solare, e i centri di energia divengono velati e nascosti. L’incremento e la concrezione procedono rapidamente. I tre gruppi di costruttori coordinano nuovamente gli sforzi, e giunge un nuovo afflusso di energia portando dei deva dal centro logoico della testa. I costruttori minori  rispondono al mantram logoico cantato di nuovo a ogni manvantara, e le sette correnti di energia provenienti dai sette centri logoici sono dirette verso il basso.

Il Canto logoico d’Amore o desiderio             Il sesto Piano          Un poema di 42 versi.

Il Corpo liquido logoico.

            Questo canto o vibrazione causa l’apporto di un corpo di deva dal centro del cuore logoico per accrescere gli sforzi di quelli già attivi. Appare il corpo liquido del Logos solare, e la forma esiste nelle sue sei differenziazioni. La concrezione è rapidissima e l’attività è considerevolmente più violenta grazie alla maggiore densità della sostanza che ne deriva.

Il Libro logoico della Vita Il settimo Piano      È di quaranta capitoli.

            L’intera forma è rivelata. Durante l’evoluzione dovrà manifestare il suo proposito e la sua natura. Appare un terzo gruppo di deva proveniente dal centro logoico della gola, che coopera con i fratelli. Tutti i fuochi ardono, tutti i centri sono attivi, e ogni petalo, quarantanove in tutto sul quarto piano di Buddhi, produce un’attività riflessa sul piano fisico denso.
            Gli uomini, quando sono occupati in una creazione di qualsiasi genere e nel processo di produrre sulla terra delle forme che incarnano un’idea, operano in modo simile. L’analogia è perfetta.

 



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