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MEDITAZIONE
PARTE QUARANTADUESIMA

 Definizione della meditazione occulta

            Un altro modo di definire la meditazione occulta e il suo obiettivo è: quando l’uomo impara a creare coscientemente, ciò che fa con l’organizzazione del pensiero, con la concentrazione e la meditazione, egli procede più lentamente, perché deve fare due cose importanti prima di poter portare avanti il processo creativo:

·         Entrare in contatto o comunicare con l’Ego o Angelo Solare.

·         Studiare il processo di creazione e renderlo, pian piano, conforme alla legge evolutiva naturale. 

Funzione principale della meditazione occulta.

            Il mago bianco è sempre qualcuno che mediante l’allineamento cosciente con l’Ego, il suo “Angelo”, si fa ricettivo ai suoi piani e propositi e perciò capace di ricevere l’impressione superiore. Dobbiamo ricordare che la magia opera dall’alto in basso ed è il risultato della vibrazione solare, e non dell’impulso di calore emanante dall’uno o dall’altro dei Pitri lunari; il flusso d’energia, l’impressione che discende dai Pitri solari, è il risultato del raccoglimento interiore, del ritiro delle forze prima di inviarle con concentrazione alla sua ombra, l’uomo, e della meditazione continua sul Proposito e il Piano. Può essere utile per lo studioso ricordare che l’Ego (così come il Logos planetario) è in profonda meditazione durante l’intero ciclo dell’incarnazione fisica. La meditazione ha un carattere ciclico, poiché i Pitri di cui si tratta invia al suo “riflesso” (essere umano) delle correnti ritmiche di energia, correnti che sono riconosciute dall’individuo interessato come suoi “impulsi superiori”, sogni ed aspirazioni. Diviene quindi evidente perché gli operatori di magia bianca siano sempre uomini avanzati e spirituali, dato che il “riflesso” è raramente responsivo all’Ego o Angelo Solare finché non siano trascorsi molti cicli di incarnazioni. Il Pitri solare comunica con la sua “ombra” o riflesso mediante il sutratma, che scende attraverso i corpi fino al punto d’ingresso nel cervello fisico. 

Mezzi per l’allineamento

            Nei primi stadi della meditazione l’allineamento è stato ottenuto in modo conciso e accurato con la concentrazione e la meditazione; più avanti, dopo aver stabilito il giusto ritmo dei corpi ed avere perseguito rigidamente la purificazione dei veicoli, la duplice attività diventa praticamente istantanea ed allora lo studioso può volgere l’attenzione al lavoro di costruzione delle forme pensiero e alla vitalizzazione cosciente; il suo punto di concentrazione non sarà allora il conseguimento dell’allineamento. 

            L’allineamento accurato implica:

  • Quiescenza mentale, ossia vibrazione stabile.
  • Stabilità emotiva da cui consegue la riflessione limpida.
  • Equilibrio eterico, che produce una condizione dei centri della testa che permette di applicare direttamente la forza al cervello fisico per mezzo del centro.

            Il cervello fisico può rendersi conto accuratamente di ciò che l’Ego cerca di trasmettere circa il lavoro da fare, solo quando siano realizzate due cose:

            Il centro alta major è quel centro nervoso al sommo della colonna vertebrale dove questa quasi tocca il cranio. Quando questo plesso di nervi è pienamente sviluppato, forma un centro di comunicazione tra l’energia vitale della spina dorsale (il fuoco kundalini) e l’energia dei due centri della testa suddetti. È la corrispondenza fisica dell’antahkarana sui livelli superiori. (Vedasi carta X p.883 F.C.).

 


Prelevato da: www.centrodimeditazione.it