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INVOCAZIONE
PARTE QUARANTATREESIMA

            Nel lavoro di costruzione della forma si procede secondo leggi precise, che sono le leggi della sostanza stessa. L’effetto è il medesimo per i veicoli umani, planetari e solari. I vari stadi possono essere elencati in modo seguente: nebuloso, rudimentale, igneo, acqueo, eterico e solido. Prendiamo in considerazione lo stadio eterico. 

            Questo stadio non deve essere limitato alla costruzione del corpo fisico nella sua divisione eterica, perché la sua controparte si trova su tutti i piani che interessano l’uomo nei tre mondi. La condensazione e la solidificazione della materia sono proseguite finché ora i tre gruppi di Pitri formano un’unità nel lavoro. I costruttori inferiori lavorano sistematicamente è la Legge del Karma si dimostra attivamente; poiché si deve ricordare che è il karma la colorazione o la risposta vibratoria intrinseca alla sostanza stessa. La reazione selettiva alla nota egoica.  

            Solo la sostanza che (con l’utilizzazione passata) è stata accordata a una certa nota e vibrazione risponderà al MANTRAMM; e alla susseguente vibrazione emanante dall’atomo permanente

            Questo stadio è molto importante perché indica la circolazione vitale nell’intero veicolo di un tipo particolare di forza. Questo si vede chiaramente nei riguardi del corpo eterico, che fa circolare la forza vitale o prana del sole.  

            Un collegamento analogo con la forza interessata si nota sul piano astrale e mentale. “I Pitri dal Calore Triplice” lavorano adesso in sintesi e il cervello, il cuore e i centri inferiori sono coordinati. L’inferiore e il superiore sono collegati e i canali sono sgombri, così che la triplice energia può circolare. Questo vale per la costruzione delle forme di tutte le entità, macrocosmiche e microcosmiche

            Col procedere dell’evoluzione il lavoro diventa più complesso, perché i petali si aprono e il triangolo gira più rapidamente. 

            Il lavoro degli Angeli solari è di natura triplice: 

1.      Dirigere la vibrazione verso il triangolo atomico. Qui si deve tener presente un fatto molto importante. I tre atomi permanenti, o i tre vertici del triangolo, non conservano sempre la stessa posizione relativamente al centro del Loto, ma la posizione degli atomi e la captazione della forza affluente variano secondo lo stadio di sviluppo. Negli stadi iniziali il primo a ricevere l’afflusso è l’atomo permanente fisico, che lo trasmette attraverso il suo sistema all’atomo permanente astrale e all’èntità mentale. Questa forza circola quattro volte (poiché questa è la quarta ronda) interno al triangolo, finché entra di nuovo in contatto con l’unità mentale e l’energia si centralizza nella quarta spirilla dell’unità mentale. Allora e soltanto allora i Pitri lunari iniziano il loro lavoro e cominciano a coordinare la sostanza che formerà l’involucro mentale, operando poi con il corpo astrale e infine con l’eterico. A uno stadio successivo dell’evoluzione umana (lo stadio in cui è ora l’uomo medio) il contatto è stabilito dapprima con l’atomo permanente astrale, e l’energia passa da esso agli altri due. Nello stadio dell’uomo intellettuale avanzato, l’unità mentale prende il primo posto. In questo caso vi è ora la possibilità dell’allineamento dei tre corpi, che più tardi sarà un fatto compiuto. La quinta spirilla dei due atomi inferiori accresce la sua vibrazione. Come sappiamo, vi sono solo quattro spirille nell’unità mentale, e quando questa è in piena attività diventa possibile il coordinamento dell’antahkarana. Allora avvengono dei cambiamenti nel Loto egoico e i petali si dispiegano; l’apertura dipende in parte dalla vibrazione nelle spirille e dal loro risveglio. Lo studioso deve tener presente il fatto che appena l’unità mentale diviene l’apice del triangolo atomico, si determina una condizione in cui la forza in futuro entrerà simultaneamente nei tre atomi attraverso i tre petali aperti del circolo esterno, e l’uomo avrà perciò raggiunto un ben preciso stadio d’evoluzione. L’indirizzare la forza e applicarla agli atomi è un lavoro dei Pitri solari. Col procedere dell’evoluzione, il lavoro a questo riguardo diventa più complesso, perché i petali si aprono e il triangolo gira più rapidamente. 

2.      Pronunciare il Mantram che renderà possibili le 777 incarnazioni, ossia:

a.      Un ciclo di manifestazione egoica.

b.     Un suono particolare che metterà l’Ego in grado di esprimere qualche sottoraggio del raggio egoico.

c.      I tre cerchi di petali che si apriranno come risultato dell’incarnazione.

d.     Il gruppo particolare di manasadeva che formano il corpo causale dell’Ego di cui si tratta. 

I suoni mantrici sono quindi basati su queste tre cifre, e mediante il Mantram (che col passare del tempo cresce di volume, profondità e numero di suoni implicati) la forza è indirizzata, i petali interessati sono stimolati all’attività e i Pitri lunari divengono consapevoli del lavoro da fare e preparare l’incarnazione. 

         3.  Inserire nel corpo causale quello che occorre per completarlo.

                      Negli stadi iniziali questo lavoro è relativamente piccolo, ma quando è raggiunto il terzo stadio di sviluppo e l’individuo dimostra carattere e capacità, il loro lavoro è rapidamente accresciuto ed essi sono mantenuti pienamente occupati col lavoro di perfezionare il corpo egoico, di espandere la coscienza egoica, se si preferiscono i termini metafisici.      

 

 

 

               

 



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