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quarantacinque

 

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PARTE QUARANTACINQUESIMA 

           Tra gli studiosi occulti si parla molto di magia bianca e nera, e molto di quanto si dice non ha né forza né verità. È stato detto giustamente che la linea di demarcazione tra i due tipi di lavoratori è così sottile da essere difficilmente riconoscibile da quelli che per ora non meritano l’appellativo di “conoscitori”. 

            La distinzione tra i due sta tanto nel movente che nel metodo, e può essere riassunta come segue. 

            Il mago bianco ha per movente ciò che può essere di beneficio per il gruppo per il quale egli spende tempo ed energia. Il mago del sentiero della mano sinistra lavora sempre da solo, o se talvolta collabora con altri lo fa per uno scopo egoistico nascosto.

L’esponente della magia bianca s’interessa a uno sforzo costruttivo al fine di cooperare ai piani gerarchici e assecondare i desideri del Logos planetario.

            Il fratello delle Tenebre si occupa di ciò che è fuori dai piani gerarchici e di quello che non è incluso nel proposito del Signore del Raggio planetario. 

            Il mago bianco lavora esclusivamente con i Deva maggiori, unificando il loro lavoro, influenzando così i costrutturi minori che formano la sostanza dei loro corpi e perciò di tutto ciò che esiste. Egli opera mediante i centri e i punti vitali d’energia dei gruppi, e da qui produce nella sostanza i risultati voluti. 

            Il fratello delle tenebre opera direttamente con la sostanza stessa e con i costruttori minori; non collabora con le forze che emanano dai livelli egoici. I suoi servitori sono le coorti minori “dell’Armata della voce”(Elementali), e non le Intelligenze direttrici dei tremondi, e perciò egli lavora soprattutto sui piani astrali e fisici; solo in rari casi lavora con le forze mentali, e solo in pochi casi speciali celati nel karma cosmico, si trova un mago nero che lavora sui livelli mentali superiori. Tuttavia i casi che ivi si scoprono sono le cause che più contribuiscono a tutto la magia nera che si manifesta. 

            Il Fratello della Luce lavora sempre con la forza insita nel secondo aspetto dell’amore saggezza, finché funziona in rapporto con i tre piani inferiori. Dopo la terza iniziazione lavora sempre più con l’energia spirituale o con la forza del primo aspetto della Volontà o Potere. Egli impressiona le sostanze inferiori, manipola le vite costruttrici inferiori con la vibrazione dell’amore e con la coesione attrattiva del Figlio (Entità cristica), e mediante la saggezza sono costruite le forme.  

            Egli impara a lavorare dal cuore, e perciò a manipolare l’energia che proviene dal “Cuore del Sole” finché (quando sia divenuto un Buddha) non possa disperdere in certa misura la forza che emana dal “Sole spirituale”. Perciò il centro del cuore del fratello sul sentiero della mano destra è l’agente trasmettitore della forza costruttrice, e il triangolo usato in questo lavoro è:

  • Il centro della testa che corrisponde al cuore.
  • Il centro stesso del cuore.
  • Il centro della gola… Continua nella parte quarantaseiesima.

 



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