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quarantasei

 

INVOCAZIONE
PARTE QUARANTASEIESIMA

            Uno dei concetti fondamentali afferrati da tutti i maghi, è che tanto la Volontà quanto il desiderio sono emanazioni di forze, differiscono in quanto a qualità e vibrazione, ma sono essenzialmente delle correnti d’energia di cui una forma è un vortice o centro iniziale d’attività, essendo centrifuga, mentre l’altra è centripeta e il fattore principale di aggregazione della materia in una forma intorno al vortice centrale. 

Questo si manifesta in modo interessante nel caso del loto egoico, in cui si ha l’aspetto Volontà, che forma il “Gioiello nel loto”, o il centro interno d’energia elettrica, e l’aspetto desiderio o amore, che forma il loto egoico stesso, ossia la forma che nasconde il centro. L’analogia nella costruzione di tutte le forme vale per il Logos, gli uomini e gli atomi. 

            Il sistema solare è visto (dai piani cosmici superiori) come un grande Loto blu, e così di seguito scendendo la scala; anche il minuscolo atomo di sostanza può essere considerato in questo modo. La distinzione fra questi diversi loti sta nel numero e nella disposizione dei petali. 

Volontà 

            L’uomo ha per obiettivo di divenire un Manasaputra divino, o perfetto Figli della mente, divenendo così simile alla sua sorgente monade – un Uomo Celeste. Un Uomo Celeste ha sviluppato il manas e si occupa del problema di divenire un Figlio di saggezza, non potenzialmente, ma in piena manifestazione. 

            Un Logos solare è tanto un Manasaputra quanto un “Drago di Saggezza”, e il Suo problema riguarda lo sviluppo del principio della Volontà cosmica, che lo farà ciò che è stato chiamato “Leone di Volontà cosmica”. 

            In tutte queste manifestazioni di diverso grado governa la legge, e il MINORE è incluso nel MAGGIORE, di qui la necessità che lo studioso mantenga attentamente il senso delle proporzioni, il discernimento circa il tempo nell’evoluzione e la giusta valutazione del posto che ogni unità ha nella sfera maggiore.  

            È stato affermato che un mistero è celato nelle 777 incarnazioni. Questa cifra offre un ampio campo di riflessione. Occorre avvertire che questo non è il numero fissato per il ciclo d’incarnazioni attraverso cui un uomo deve passare, ma contiene la chiave dei tre cicli principali anzidetti 700 – 70 – 7. In primo luogo questo numero si applica al Logos planetario del nostro schema e non altrettanto agli altri.  

            Ogni Uomo Celeste ha il suo numero e quello del nostro è celato nelle suddette tre cifre (i tre cicli principali), così come il 666 e l’888 celano il numero degli altri due Uomini Celesti. Il numero 777 è anche della trasmutazione, che è il lavoro fondamentale di tutti gli Uomini Celesti.  

            Il lavoro fondamentale dell’uomo è l'accumulazione e l’acquisizione di ciò che dovrà poi essere trasmutata. Il lavoro di trasmutazione, ossia il vero ciclo di 777, comincia sul sentiero della prova e corrisponde esattamente all’attività di un Uomo Celeste, così pure è realizzata nella misura in cui vi rispondono le cellule del suo corpo.  

            Solo quando il suo corpo abbia raggiunto una certa attività vibratoria, Egli può veramente influenzare le singole cellule. Questo lavoro di trasmutare l’attività delle cellule fu iniziato su questo pianeta durante l’ultima razza – radice e la divina alchimia proseguono.  

            Il progresso compiuto è ancora modesto, ma ogni cellula cosciente trasmutata aumenterà la volontà e l’accuratezza del lavoro. Solo il tempo è necessario perché il lavoro sia compiuto.             

                                                                        



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