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quarantotto

 

IVOCAZIONE
PARTE QUARANTOTTESIMA

      Quando questi tre obiettivi sono stati raggiunti, la vita della forma è così forte da poter proseguire il suo piccolo ciclo vitale e compiere il suo lavoro, restando collegata al suo creatore solo con un sottile filo, di sostanza radiante, che è una corrispondenza del sutratma. Esso collega i corpi dell’uomo all’identità interiore e alla corrente magnetica che, emanando dalla vera Identità, il Logos solare, collega il Creatore del sistema solare con la sua grande forma pensiero mediante una corrente d’energia del Sole spirituale Centrale a un punto nel centro del sole fisico.

      Fino a quando l’attenzione del creatore di una forma pensiero grande o piccolo che sia è volta a essa, quel legame magnetico persiste, perché la forma è vitalizzata, e il lavoro prosegue. Quando il lavoro è stato compiuto e la forma pensiero è servita allo scopo, ogni creatore, coscientemente o inconsciamente, volge altrove l’attenzione e la sua forma pensiero si disintegra.

      Di qui si vede il significato occulto di tutti i processi occultamente implicati dalla vista. Fino a quando l’occhio del creatore si posa su ciò che è creato, la sua creazione perdura; basta che il creatore ritragga “la luce dal suo volto”, e ne segue la morte della forma pensiero, poiché la vitalità o energia segue la direzione dello sguardo. Perciò quando l’uomo in meditazione considera il suo lavoro e costruisce la forma pensiero per il servizio, occultamente sta guardando e quindi energizza; comincia a usare il terzo "occhio" nel suo secondoaspetto.

      Il terzo occhio o spirituale ha parecchie funzioni; fra l’altro è l’organo dell’illuminazione, l’occhio rilevatore dell’anima, mediante il quale la luce e l’illuminazione giungono alla mente, così da irradiare tutta la vita inferiore. È anche l’organo attraverso il quale scorre l’energia direttiva, che affluisce all’Adepto che coscientemente crea la forma pensiero come strumento di servizio.

      Chi è poco evoluto naturalmente non impiega il terzo occhio per stimolare le forme pensiero. L’energia usata deriva nella maggior parte dei casi dal plesso solare e opera in due direzioni: o attraverso gli organi della generazione o gli occhi fisici. In molte persone questi tre punti – gli organi inferiori e i due occhi fisici – formano un triangolo di forza intorno al quale scorre la corrente d’energia prima di raggiungere la forma pensiero oggettivata.

      Nell’aspirante e nell’uomo intellettuale il triangolo può andare dal plesso solare, al centro della gola e di qui agli occhi. Più avanti, quando l’aspirante cresce in conoscenza e in purezza di movente, il triangolo d’energia avrà come punto più basso il cuore (invece che il plesso solare) e il terzo occhio comincerà a funzionare, sebbene ancora in modo imperfetto.

      Fino a quando “l’occhio” sarà diretto verso la forma creata, a questa sarà trasmessa la corrente di forza, e quanto più l’individuo è concentrato, tanto più quest’energia sarà centralizzata ed efficace. Gran parte dell’inefficienza dall’uomo comune è dovuta al fatto che i suoi interessi non sono centralizzati, ma molto dispersi, e la sua attenzione non è attirata da una cosa sola. Disperde l’energia e tenta di soddisfare ogni desiderio che insorge e d’interessarsi a ogni cosa che capita a portata di mano. Perciò nessun suo pensiero assume una forma adatta, né è mai energizzato a dovere. Di conseguenza egli è circondato da una densa nube di forme pensiero formate a metà che si disintegrano e da nubi di materia parzialmente energizzata in via di dissoluzione. Questo produce occultamente una condizione simile alla decomposizione di una forma fisica, ed è ugualmente spiacevole e malsana.

      L’insuccesso nella creazione del pensiero è dovuto anche al fatto che le leggi del pensiero non sono insegnate e gli uomini non sanno come creare, con la meditazione, quei figli della loro attività, che eseguiranno il loro lavoro. Sul piano fisico i risultati si raggiungono più rapidamente con la creazione scientifica di forme pensiero, che usando direttamente mezzi fisici. Questo è compreso sempre più, ma finché la razza non avrà raggiunto un punto di purezza e altruismo maggiori, le spiegazioni più dettagliate del processo devono essere necessariamente trattenute.

      Un’altra ragione dell’inefficienza creativa è dovuta al fatto che le correnti emananti dalla maggioranza delle persone sono di un ordine così basso che le forme pensiero non raggiungono mai il punto dell’azione indipendente, tranne che nel lavoro cumulativo di gruppo. Finché la materia dei tre sottopiani superiori del piano astrale e fisico non trova posto nella forma pensiero, questa deve essere energizzata principalmente da quella della massa. Quando la sostanza superiore comincia a farsi strada nella forma, allora questa può agire indipendentemente perché l’Ego, individuale dell’uomo interessato può cominciare a lavorare mediante la materia – cosa prima impossibile. L’Ego non può lavorare liberamente nella personalità finché nei suoi corpi non si trovi della materia del terzo sottopiano; allora l’analogia è valida. 

 



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