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quarantotto

 

SERVIZIO
PARTE QUARANTOTTESIMA

SERVIZIO AL PIANO
DIPARTIMENTO GERARCHICO DELLA RELIGIONE
Nuova Religione mondiale e universalità della vita
Il processo d’iniziazione entro la vita di Dio
Scienza di Invocazione – Evocazione

Carlo Setzu

         Le Nazioni Unite (O.N.U.) dovrebbero indire una conferenza con i rappresentanti di tutte le religioni e filosofie religiose del mondo, per preparare un’Organizzazione Generale di fondazione permanente dell’Unione Mondiale delle Religioni (U.M.R.). Questa conferenza, preparata in anticipo, dovrebbe evidenziare dei principi da condividere e redigere una Carta con obiettivi comuni da realizzare a breve, medio e lungo termine.      

       Il lavoro di preparazione sui principi fondamentali in parte è già stato fatto dalle precedenti riunioni ecumeniche di alcune religioni, che hanno inciso profondamente sia la coscienza di quelli che auspicano l’unione sia l’opinione pubblica mondiale. 

       Il primo atto solenne è la rinuncia all’egemonia di una religione su un’altra. Quando si deve rinunciare a qualcosa che si presume da secoli intoccabili, i religiosi sono messi alla prova, a faccia a faccia con la necessità di cooperare. Perciò la preparazione consiste nello stabilire prima giuste relazioni amichevoli, poi praticare la tolleranza e vivere in pace come buoni vicini. 

       L’Organizzazione dovrebbe dotarsi di un’assemblea generale quale organo deliberante con il diritto di discussione e di proposta su tutti gli argomenti che rientrino nella Carta dei Principi.  Il principio basilare deve essere il raggiungimento dell’universalità che non significa uniformità, cioè rendere uniforme il pensiero della gente, ma una grande diversità unita all’intento comune.

Ogni individuo deve vivere la sua specificità nell’universo. La missione di una religione è di rendere gli uomini sufficientemente luminosi, affinché nelle loro differenze siano capaci di essere “amore”, di essere “forti”, di essere “luce”, di essere “fratelli” e “universali”. 

       Si otterranno dei risultati sicuri con l’unione delle religioni, se parallelamente si prepareranno gli uomini a essere spirituali e a edificare la fratellanza. Esiste un Piano – molto elastico – proiettato energeticamente dalla Gerarchia planetaria con pensiero puro, che per essere realizzato ha bisogna anche del pensiero puro dei discepoli e che sia nuovo, che sia amante della verità e del genere umano e che sia pronto a fare qualsiasi cosa affinché la verità entri nel cuore dei fratelli, vivendo nella realtà del mondo, cercando di sublimarla e di renderla ogni volta più luminosa. 

       Con i pensieri puri tutto è possibile perché sono una forza straordinaria; l’energia stessa allora, crea un piano d’azione; essa è viva perché è emanata dai Maestro che sono essi stessi energia; è attiva e può operare; è un “Egregor” di pensieri e di luce che si libra sulla Terra ispirando, nel nostro caso, i Capi religiosi. Noi tutti siamo un pensiero puro da riscoprire che si manifesta a livello di coscienza e che si sviluppa tramite lo stesso pensiero. L’”Egregor” è la condensazione, la concentrazione, il substrato, l’essenza del pensiero di tutti i Maestri planetari e anche di più; possiamo chiamarlo “Entità” creata dalla Gerarchia che concepisce il Piano e crea delle situazioni e delle circostanze, come per esempio, la Nuova Religione Mondiale per mezzo dell’ispirazione. E’ un ritorno alla verità - la verità è capire, la verità è sentire, la verità è vivere in ogni momento la luce che è in noi, sperimentandola e sublimandola vivendo. 

       L’universalità non può arrivare dove il pensiero è carico di credenze, di dogmi, di proibizioni, di problemi affettivi, di traumi e se non ci sarà un cambiamento affinché i Saggi possano occupare il loro posto. Lo Spirito Universale, per scendere, vuole che gli uomini si aprano alla purezza. Non è sufficiente, come finora hanno fatto alcune religioni del mondo, dire: Dio esiste, credete in Lui, sii buono. Nessuno ascolta! Perciò bisogna prepararsi alla discesa dello Spirito, piuttosto che parlare di Dio. Bisogna per prima cosa distruggere i pensieri falsi dissodando le menti.  Le religioni devono perdonarsi reciprocamente, il perdono però, nasce dalla purezza del pensiero; se si fa questo sforzo, si è obbligati a controllarlo e a purificarlo.  Come far nascere l’universalità? E’ un lavoro di ogni giorno, non per rendere la Terra un paradiso, ma per rendere gli uomini paradisiaci; quindi non bisogna volere ad ogni costo formare la “religione perfetta”, il Tempio perfetto, la Scuola perfetta, l’ordine perfetto ma rendere l’uomo perfetto, perché ciò è possibile parlando semplicemente allo Spirito e alla Sua intelligenza. 

       La Divinità, per la verità, non ha “in testa” nessuna Chiesa, non esiste nessuna religione universale, anzi, il solo pensarlo è aberrante, esiste solo la Verità ed è solo questa che creerà la perfezione negli uomini. È un concetto che si deve trasmettere all’umanità intera.  La Verità è la nuova religione, però per farla scendere occorre giustamente, che prima tutte le piccole verità, che permettono all’uomo di aprirsi allo Spirito, siano ascoltate. Nessuna parola è però sufficientemente efficace senza un lavoro interiore.  

      Per tornare al lavoro immediato e pratico, dovremmo:

·         Condividere insieme le decisioni prese.

·         Riscoprire la compassione nelle culture e tradizioni.

·         Rispettare la vita, la pace e l’armonia

       È attraverso dei mediatori (le religioni) che ci leghiamo all’unica fonte trascendente di benevolenza e amore. Ogni religione ha il proprio approccio e comprensione, ma alla base di tutte troviamo l’unità, perciò diciamo “unità nella diversità” o amore trascendente in cui tutti noi viviamo, ci muoviamo e siamo.  A tal proposito A.A. Bailey ci dice che: “L’appello invocativo dell’umanità è la risposta evocativa della vita superiore a quel grido”. 

       Abbiamo bisogno di un rinascimento di questo spirito religioso universale. La famiglia religiosa deve essere formata da tutte le fedi, religioni e linguaggi. Il rituale deve comprendere la meditazione, le preghiere e le invocazioni. Partecipando ai diversi riti, ci si accorge che le preghiere sono tante e diverse ma che tutte contengono una linea di pensiero identico. Formare una visione per la cooperazione inter-religiosa, prima che finisca questo secolo, scambiandosi visite, esperienze spirituali, opinioni, ecc. con l’istituzione di laboratori di studio collettivi che permettano il confronto costruttivo e la verifica di ciò che è stato raggiunto in precedenza. È nelle reciproche differenze delle tradizioni che si può trarre profitto e beneficio. Dobbiamo apprezzare le differenze non come una minaccia, ma vedere nel movimento inter-religioso un messaggio di speranza e cooperare insieme con questo modello. 

       Incontrarsi spesso, anche grazie ai moderni servizi d’informazione, affinché il pubblico diventi più consapevole di quest’unità. La dimensione spirituale è la più alta, più profonda, più comune, più universale che lega più di qualsiasi altra. Ciò che la scienza, la politica, l’economia e la sociologia cercano di raggiungere, le religioni l’hanno capito molto tempo prima, grazie alla trascendenza la coscienza esaltata e l’unione con l’universo. 

       Qualcuno ha detto che “il terzo millennio sarà spirituale o non ci sarà alcun terzo millennio; se il mondo non ha una rinascita spirituale, la civiltà è condannata”. Sono gli uomini spirituali, i nuovi fari, le guide, i profeti e i messaggeri degli ultimi misteri dell’universo e dell’eternità. Essi devono avviare i meccanismi che creano accordo e armonia e dare le regole divine per il comportamento umano. 

       Dobbiamo lavorare per una nuova dimensione inter-religiosa con la comprensione, la pace e la comprensione amorevoleÈ importante anche la scelta individuale per creare il futuro perché ognuno ha una responsabilità spirituale ed etica; però basta un vero impulso religioso proiettato creativamente per forgiare la nuova coscienza e unire l’umanità.  Il movimento inter-religioso deve dare enfasi ai principi universali che coinvolgono la responsabilità mondiale quale stimolo evolutivo. “Mentre stai saldo nella tua fede, devi renderti conto che nessuna religione ha mai dominato il mondo da sola e mai lo dominerà, quindi devi porgere la mano alle altre religioni, non nello spirito di proselitismo, non nello spirito dell’ostilità, ma nello spirito di capire che tutte le religioni sono modelli diversi delle stesse verità universali”. “Una volta che hai superato l’opinione di avere una specie di monopolio della verità o che hai l’unica linea preferenziale verso il Divino, quando hai superato questo, ti rendi conto che ci sono milioni di persone di altre fedi che stanno cercando anche loro di mettersi in contatto col Divino”… 

…Continua nelle prossime parti. 

 



Prelevato da: www.centrodimeditazione.it