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cinquantunesima

 

INVOCAZIONE
PARTE CINQUANTUNESIMA
 

Fuoco 

            Il compito dell’Avatar che viene, è triplice, e la regola afferma con un linguaggio molto semplice, questi tre aspetti della sua attività divina o fasi della sua opera. Essi sono: 

1.      Egli “attende all’evocazione del fuoco. Il suo compito principale quale Capo della Gerarchia è di evocare il fuoco elettrico di Shamballa, l’energia della Volontà divina, e questo in forma tale che la Gerarchia stessa possa essere attirata più vicino alle forme di Vita, e che, per conseguenza, l’umanità possa trarre beneficio da quest’approccio gerarchico e conoscere infine il significato delle parole “vita più abbondante”. L’evocazione del fuoco della Volontà da parte di Cristo fu iniziata simbolicamente nell’orto di Getzemani.

2.      Egli “nutre le vite minori”. Questo si riferisce al compito del Cristo che giorno dopo giorno progredisce nel suo ruolo di Preservatore. Egli “sorveglia i piccoli”. Qui si fa riferimento alla Sua attività di Iniziatore e alla Sua responsabilità di Capo della Gerarchia. Il nutrire le piccole vite si riferisce particolarmente al Suo compito d’Istruttore mondiale e alla responsabilità di far progredire l’umanità nella luce, con l’aiuto di tutti i Maestri, ognuno dei quali opera tramite il proprio Ashram.

3.      Egli “mantiene in rotazione la ruota della rinascita”. Questo ha un rapporto specifico con la sua opera come Parola che si manifesta come "Verbo fatto carne". Ciò si riferisce precisamente alla grande Ruota della Rinascita, quella ruota per mezzo della quale le anime sono portate giù in incarnazione e poi fuori di questa, uscendo dalla prigione dell’anima; con il girare della ruota gli esseri apprendono le lezioni necessarie, creano ciclicamente i loro veicoli d’espressione (l’apparato di risposta dell’anima nei tre mondi) e in questo modo, con la guida dell’anima e aiutati dalla Gerarchia e dalle sue scuole, giungono alla perfezione.  

L’intero processo è guidato dal Cristo assistito dal Manu e dal Signore della Civiltà. Questi tre grandi Signori rappresentano perciò i tre grandi aspetti divini nella Gerarchia. Insieme ai quattro Signori del Karma essi costituiscono i sette che governano tutto il processo dell’incarnazione. 

Gerarchia 

            Ogni cosa viene rapidamente alla superficie, il buono e il cattivo, il desiderabile e l’indesiderabile, il passato e il futuro (poiché i due sono tutt’uno). L’aratro di Dio ha quasi compiuto la sua opera; La spada dello spirito ha separato il passato malvagio da un futuro radioso e “l’Occhio di Dio” li considerano entrambi contributi utili; la nostra civiltà materiale sarà rapidamente sostituita da una cultura più spirituale; le nostre organizzazioni ecclesiastiche con le loro teologie che confondono e limitano saranno presto sostituite dalla Gerarchia con il suo insegnamento chiaro, positivo, intuitivo e non dogmatico che sta emergendo. 

            La Gerarchia è stata evocata e i suoi Membri sono pronti per un grande “atto di evocazione” in risposta al suono invocante dell’umanità e a un preciso, anche se relativamente temporaneo, “Atto di orientamento”. Ciò costringerà la Gerarchia a volgersi, di sua libera volontà, verso un nuovo e più stretto tipo di rapporto con l’umanità.  

            Questo periodo di orientamento terminerà quando una potente Gerarchia terrena eserciterà, di fatto, e all’esterno, il potere sulla terra, operando in tutti i regni della natura e producendo così (nei fatti) l’espressione del Piano divino. Questo Piano è attuato per mezzo dei membri anziani della Gerarchia, che invocano le “Luci che compiono la Volontà di Dio”; Essi stessi sono invocati dai Portatori di Luce, i Maestri, i quali, a loro volta, sono invocati dagli aspiranti e dai discepoli del mondo. Così, la catena della Gerarchia è una singola linea di vita lungo la quale scorrono l’amore e la vita di Dio, da Lui a noi e da noi a Lui.

 



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