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cinquantacinque

 

INVOCAZIONE
PARTE CINQUANTACINQUESIMA

            Esiste una tecnica per ognuno dei sette raggi. Il Raggio dell’Ego o Anima, che negli stadi iniziali sonnecchia entro la forma, occultamente applica questi metodi d’integrazione. L’anima è essenzialmente il fattore integrante, e ciò si mostra nelle fasi iniziali e inconsce come potere di coesione, proprio del principio vitale, per tenere assieme le forme nell’incarnazione. Negli stadi più avanzati e coscienti, mostra il suo potere applicando questi metodi di controllo e unificazione alla personalità

            Essi non possono essere applicati, né l’uomo avvalersene, finché non sia una personalità integrata. Spesso si è trascurato, e si sono reclamati diritti del discepolato e i poteri dell’iniziazione prima ancora di essere persone integrate. Ciò ha condotto a gravi insuccessi, e gettato il discredito sul discepolato e l’iniziazione. 

            È difficile far comprendere la natura e lo scopo di queste tecniche. Tutto ciò che si può fare è indicare i sette metodi di raggio, come sono applicati ai corpi dell’uomo inferiore, in via di rapido allineamento.  Per chiarezza e per consentire di comprendere l’importanza, divideremo il tema in due parti. La prima riguarda l’applicazione, alla natura della forma, dell’aspetto di primo raggio d’ogni tecnica, che distrugge la cristallizzazione.  

            Essa comporta la “morte della forma” affinché “risorga e viva”. L’altra riguarderà l’aspetto di secondo raggio di ogni tecnica, consistente nella ricostruzione, nel riassorbimento e riconoscimento della forma nella luce che si riverbera intorno, sopra e nella personalità. In quella luce l’uomo vede luce, e diviene un portatore di luce. 

            I termini che in ogni caso descrivono il processo sono Allineamento, Crisi, Rivelazione, Integrazione. Per ogni raggio sarà indicato: 

1.      La formula d’integrazione.

2.      La sua duplice applicazione per distruggere e ricostruire, e una breve descrizione del processo e del risultato.

3.      Lo stadio finale del procedimento per cui l’uomo: 

a.      Allinea i tre corpi della personalità.

b.     Attraversa una crisi di evocazione, così divenendo, come dice la bhaghavad Gita, “manifesto per il magico potere dell’anima”.

c.      Entra in una fase di luce, in cui scorge chiaramente il passo successivo.

d.     Riceve la rivelazione del Piano e della parte che gli spetta.

e.      Integra i tre corpi in un punto sintetico, ed è, quindi, pronto per la Tecnica di Fusione adatta al suo raggio. 

         Ciò conduce alla Tecnica di fusione e all’attivazione del raggio della personalità. 

         Che intendiamo esattamente per Integrazione? È abitudine comune usare i termini con leggerezza e imprecisione, ma considerando uno sviluppo che prevale sempre più nell’umanità, sarà bene soffermarci per definirlo e comprenderne alcune implicazioni principali. 

         L’integrazione è da ritenersi un passo essenziale, preliminare al trasferimento (in piena coscienza di veglia) nel quinto regno spirituale. 

         Noi consideriamo il corpo fisico come un aggregato di organi, con funzioni e scopi particolari. Quando sono armonizzati e operanti all’unisono, essi costituiscono un organo vivente. Le molte parti formano un tutto, operante sotto la direzione del Pensatore cosciente e intelligente, l’anima, per quanto concerne l’uomo. Contemporaneamente, questa forma cosciente a poco a poco perviene a un punto in cui l’integrazione in un insieme maggiore è auspicabile e infine è conseguita, sempre nella coscienza di veglia. Quest’assimilazione cosciente progredisce con l’integrazione graduale della parte nell’unità familiare, nella nazione, nell’ordine sociale, nella civiltà, nel mondo dei popoli e infine nell’umanità stessa. Di conseguenza è di natura fisica, e anche un atteggiamento mentale. La coscienza dell’uomo sale per gradi, fino a riconoscere questo rapporto della parte con il tutto, con l’implicita interdipendenza di tutte le parti contenute nel tutto. 

Primo Raggio        

         “L’amore del potere deve dominare”. “Sono da ripudiare le forme che non hanno potere”.

         “La Parola procede dall’anima alla forma”: “Sorgi, gettati nella vita”. “Consegui una meta”. “Non seguire un circolo, ma una linea”.

         “Prepara la forma”. “Fissa gli occhi davanti a te, non guardare intorno”. “Le orecchie siano chiuse a tutte le voci esterne, i pugni stretti, il corpo teso, la mente vigile”. “L’emozione non è usata nel promuovere il Piano”. “L’amore la sostituisce!”.

         “Il simbolo di un punto di luce in moto, appare sopra la fronte”.  “La nota dominante della vita, benché non pronunciata, si ode chiara”: “Avanzo verso il potere”.  “Io sono l’Uno”.  “Noi siamo un’Unità nel potere”.  “È tutto è per il potere e la gloria dell’Uno”. 

         Tale è lo schema del pensiero e il processo della vita dell’uomo di primo raggio che cerca di dominare in primo luogo la personalità, e quindi l’ambiente. Progredisce così; “raggiunge il dominio; è dominato, e torna a dominare”. Dapprima il suo movente è separativo ed egoistico, cui segue l’insoddisfazione. Per effetto del servizio al Piano il conseguimento successivo è più elevato, finché all’uomo di primo raggio si può affidare il compito di Angelo Distruttore, che crea la vita distruggendo la forma. 

         Tali personalità integrate, dapprima sono spietate, egoistiche, ambiziose, egocentriche, crudeli, unilaterali, implacabili, rigorose, consapevoli delle implicazioni, dei significati e risultati dell’azione, ma al tempo stesso inflessibili e ostinate nel perseguire i loro scopi. Distruggono e demoliscono per sorgere ad altezza maggiore sulle rovine provocate. Così in vero si elevano. Calpestano gli altri e i destini dei minori. Integrano l’ambiente in uno strumento della loro volontà e avanzano implacabili sfruttando le occasioni.  

         Uomini si fatti esprimono questa qualità in tutti gli strati sociali e in tutte le sfere d’azione, e sono una forza distruttrice nella casa, nelle imprese o nella nazione.

         Tutto ciò è possibile perché in questa fase il primo raggio ha integrato i veicoli della personalità e li domina simultaneamente. L’uno si comporta come il Tutto.

         Il mutamento di direzione è riposta al centro del suo cuore; il metodo cambia perché, invece di avanzare diritto, attende con pazienza e cerca di sentire. L’atteggiamento muta perché tende la mano ai suoi simili, il tutto maggiore, e diviene inclusivo.

         Così, quieto nel centro, e cercando in sé la rispondenza all’ambiente, perde di vista il , e la luce irrompe. La prima cosa che vede in quella luce è il desolante spettacolo di ciò che ha distrutto. Subisce quello che esotericamente è detto”l’impatto della luce”. Lentamente e con fatica, radunando tutte le forze della personalità allineata, nella sua disperazione cosciente invoca il potere dell’anima, e si pone con unità d’intento a costruire quanto aveva distrutto. Rifacendo, porta la struttura a un livello più alto. Tale è il compito dei distruttori e di quelli che si occupa della civiltà, e ai quali può essere affidato il compito di distruggere secondo il Piano.        

 



Prelevato da: www.centrodimeditazione.it