INSEGNAMENTI PARTE CINQUANTASETTESIMA
In quest’ora di tensione e di gravi necessità del mondo, Noi cerchiamo discepoli che sappiano vivere con gioia, senza preoccuparsi per la loro capacità individuale di essere all’altezza dell’opportunità. Cerchiamo chi non prova smarrimento o ansietà se non riesce a vivere secondo la sua visione del discepolato. Il tempo non ha importanza e che il fiore della vita dell’anima sboccia, mentre si volge al sole. Esso effonde bellezza e profumo nel mondo dell’anima, e da questo in quello dell’uomo.
È importante trasmutare la devozione in un amore inclusivo, esteso a tutti gli esseri, sì che avvolga nelle sue radiazioni il visibile e l’invisibile, il noto e l’ignoto, ciò che si ama e ciò che ha bisogno d’amore.
Non bisogna vivere in tensione eccessiva, ma cercare quei momenti di lieve distensione che danno all’anima occasione di attendere ai suoi compiti elevati. Tornerà con vigore maggiore e vibrazione più intensa alla personalità. Il discepolo è incline a dimenticarlo, per il forte desiderio di contatto con l’anima, d’illuminazione e di realizzazione, e di un consapevole contatto con il Maestro. Quel contatto, una volta stabilito sul sentiero del discepolato, non s’infrange più. La meditazione è la chiave del successo.
Che fare, come procedere e lavorare per affrancarsi dal “complesso dell’io”? Bisogna attraversare i seguenti stadi in meditazione:
- Focalizzare l’attenzione nella testa.
- Allineare i corpi della personalità con la respirazione corretta (pranayama) e sorvegliata, segue l’astrazione finale. Si vedano le antiche formule di Patanjali del Raja Yoga.
- identificarsicon gli altri e dimenticare il sé minore. Vigilare però sul movente, che sia giusto.
- Prestare intenso interesse dinamico al tema del momento, senza fanatismo, e limitazioni, che, convenientemente trattato, qualsiasi argomento ha importanza spirituale.
Man mano che s’invecchia, in senso fisico, vi è sempre la tendenza a fissare ritmi e obiettivi; c’è il pericolo che il tema della vita sia costante e così il pericolo di rigidità e cristallizzazione sia notevole. Bisogna perciò conservarsi flessibili e fluidi, continuamente disposti a imparare.
La qualità dinamica dell’aspirazione a prestare utile servizio è segno di energie dirette verso il desiderio e la volontà di servire, ma non bisogna dimenticare che è la volontà dell’anima (atma) che deve essere evocata a fini di gruppo, e non la volontà e l’aspirazione personali, sia pure di alto livello e consacrate.
Due parole di valore pratico sono amore/compassione. Queste qualità non sono facili da mettere in pratica, ma se ci riusciamo, saranno di grande aiuto.
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