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INSEGNAMENTI
PARTE CINQUANTOTTESIMA

 La coscienza.           

Chi veramente evolve non è la forma ma la coscienza che s’ispira intelligentemente a un modello già esistente in Alto Loco e che l’anima ben conosce. 

La coscienza o Anima tende all’unificazione e alla sintesi dello Spirito con la materia e si estende a tutti i regni e a tutti i sistemi cosmici. 

L’unificazione della coscienza comincia col riorientamento, continua con l’integrazione, la fusione personalità/Anima, il servizio al Piano e l’unificazione della personalità infusa d’anima con la Monade, lungo il cammino dell’individualizzazione, dell’iniziazione e dell’identificazione. Questo processo della coscienza dell’anima porta al vivere libero nel quinto regno, il Regno spirituale.

La legge di sintesi riconosce la realizzazione dell’uno nei molti. Dal punto di vista umano l’evoluzione completa o unificazione si ottiene adottando e utilizzando la personalità e perfezionando l’interrelazione fra il e il non sé

L’anima è un centro d’esperienza nella coscienza, perciò quando è evoluta, usa i centri minori sempre meno per sperimentare e sempre più per servire. Essa perviene al rapporto intelligente con tutte le espressioni della personalità. 

Quando si è coscienti dell’emergere del proprio raggio, ci s’identifica con il proprio gruppo, con il quale si procede e si vive come parte cosciente del Tutto maggiore, l’anima si appropria del “corpo di luce e di splendore, espressione della gloria dell’Uno” e così costatiamo che iniziamo e terminiamo con l’espansione di coscienza

Un altro elemento importantissimo per l’espansione di coscienza è l’intuizione che risiede nella sfera del superconscio. Essa non affiora finché la parte intellettuale dell’uomo non cada sotto la soglia della coscienza. 

La coscienza agisce mediante energie diverse e quando l’uomo sposta il centro dell’attenzione nell’ambito delle energie superiori, l’anima diviene più attiva e preminente, capace di produrre la sintesi fra l’uomo terreno e lo spirituale. 

Le espansioni di coscienza si susseguono tramite l’istinto, l’intelletto, l’intuizione e l’illuminazione; ognuno porta alla visione interiore, che è l’espressione del principio di continuità o comunemente detto perseveranza

Identificare la coscienza della personalità con quella dell’anima, rendendosi conto che sono una cosa sola, ricordando però che l’anima è un centro di coscienza e i tre corpi della personalità, un centro d’esperienza, sono un compito del discepolo in prova

La coscienza dell’uomo spirituale ignora la separazione, la divisione e l’illusione del tempo psicologico perché è immortale. Essa possiede la continuità ed è un aspetto dell’esistenza. 

Con la meditazione si governano le espansioni di coscienza, si registrano il Piano e quindi l’intero processo di sviluppo evolutivo. 

Tramite un flusso d’intuizione il discepolo può subire una serie di espansioni di coscienza (da non identificare come iniziazioni) anche se il suo cervello fisico non le registra, come invece fa la mente astratta. Il Proposito della Monade però non è l’espansione di coscienza ma ciò che l’espansione rivelerà. 

Il discepolo procede: 

1   Di stadio in stadio.

2        Da luce a luce.

3        Da percezione a percezione.

4        Da energia a forza.

5        Dalla polarizzazione nella personalità all’integrazione egoica.

6        Dall’anima allo Spirito.

7        Dalla forma alla Vita.

8        Ha esplorato tutte le vie della conoscenza.

9        È disceso nelle profondità dell’"inferno" e nelle valli.

10   Ha scalato il monte dell’iniziazione e da quella vetta si è lanciato oltre lo spazio e il tempo.

11   Ha perduto l’interesse di sé.

12   È centro di pensiero nella mente di Dio. 

La luce della coscienza rivela: 

1        Il cammino dall’individuo al gruppo.

2        Illumina i problemi.

3        Aumenta la conoscenza tramite l’intuizione.

4        Evoca la saggezza dell’anima.

5        Alimenta la comunicazione telepatica.

6        Fa registrare fenomeni di natura mistica e spirituale. 

La coscienza in continua espansione e decentramento si manifesta nell’aiuto comprensivo, compassionevole e inclusivo offerto agli altri e nella realizzazione crescente della natura del Tutto. 

La conoscenza quando è presente, illumina e permette, a chi sa stare saldo nella luce, di essere un vero osservatore, che d'altronde è una qualità essenziale di gruppo. 

Bisogna sviluppare e collegare, nella vita quotidiana, la comprensione intuitiva, l’amore/saggezza e la conoscenza concreta, che devono essere viste nei riguardi di quelli con cui entriamo in contatto e senza perdere di vista le esigenze del Piano. 

Il discepolo è responsabile nei riguardi del Maestro

1 Della radiazione di Manas, che evoca una risposta della sua mente astratta, quando l’antahkarana è in fase di costruzione.

2        Della radiazione proveniente dal piano buddhico, che esprime l’amore del Maestro.

3        Dell’elevatissima radiazione che proviene dal livello atmico, che esprime la facoltà del Maestro di penetrare nel Consiglio di Shamballa, registrare il Proposito ed elaborare il Piano. 

L’energia della conoscenza, tramutata in saggezza ed espressa con intelligenza mediante l’amore, deve essere trasmessa, previa la costruzione dell’antahkarana di gruppo, con il compito di collegare la mente superiore, l’anima e la mente inferiore. 

Bisogna imparare a usare dinamicamente, nel regno del pensiero: 

1.      La conoscenza della propria anima come una realtà nella propria vita.

2.      La conoscenza diretta dei propri simili per comprenderli e prepararli al servizio.

3.      La conoscenza diretta del proprio gruppo interiore creando con amore il contatto mediante la meditazione. 

 



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