MEDITAZIONE PARTE CINQUANTOTTESIMA
… L'umanità si trova a un punto cruciale, a un punto mediano di tutto il processo evolutivo. Guardiamo verso l'alto ai regni di natura superiori, che hanno già oltrepassato lo stadio umano. Siamo aperti all'impressione, pronti a ricevere le energie che attendono di affluire nella nostra coscienza. E serviamo in basso, i regni della natura la cui coscienza non è ancora progredita verso quella del regno umano: il regno animale, il vegetale e il minerale, tutti sono organici, tutti evolvono, tutti possiedono un certo grado di coscienza. È in gran parte con la meditazione e con il nostro modo di vivere quotidiano, secondo quanto riceviamo nella meditazione, che possiamo cooperare con questa grande impresa evolutiva del nostro Logos planetario.
La concezione più vera della Teosofia è la consapevolezza dell'unità e della mutua interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi, la constatazione che tutti i fenomeni nel mondo sono manifestazioni di una fondamentale unicità o Realtà Ultima o Essenza Assoluta indivisibile che si manifesta in tutte le cose e delle quali fanno parte.
Quando siamo nel mondo e lo dividiamo in oggetti o eventi separati (anche se utili e necessari) siamo fuori dalla realtà; è solo un’ideazione del nostro intelletto che distingue e classifica. Ecco perciò lo scopo di rimettere ordine nella mente guarendola e acquietandola attraverso la meditazione fino al samadhi, che significa equilibrio mentale e allude al suo stato equilibrato e tranquillo nel quale si sperimenta e si diventa coscienti dell'unità fondamentale dell'universo.
La cosa più sorprendente è che questa rivelazione è anche una delle più importanti conoscenze della fisica moderna a livello subatomico svelato dalla meccanica quantistica e relativistica.
La coscienza
L'autorealizzazione dell'uomo è un graduale sviluppo della coscienza. Annie Besant ci dice che: "Coscienza e vita sono identiche, due nomi per una cosa sola, a seconda se è osservata dall'interno o dall'esterno”. “Non vi è vita senza coscienza e non vi è coscienza senza vita". La coscienza universale è dotata di un’enorme potenzialità, consapevolezza e sensibilità che rivela la sua origine divina e che si manifesterà quando avrà finalmente trovato il veicolo adatto per esprimersi e cioè l'uomo.
La libertà e lo spazio sono dentro di noi, rivolgiamo quindi la nostra attenzione al mondo interiore e impariamo a interiorizzarci, così diverremo sensibili alle realtà soggettive. Perciò nelle Upanishad è detto che: "L'albero eterno ha le radici in cielo e protende in basso i suoi rami". Siamo scesi nella materia, ora dobbiamo fare il cammino a ritroso per ritrovare noi stessi, attraverso vari livelli e dimensioni. Questo percorso a ritroso può essere affrettato con la pratica della meditazione, che è il mezzo più idoneo e più efficace per venire in contatto con i mondi interiori e per sviluppare la coscienza dei livelli soggettivi di realtà che collegano l'uomo esteriore al divino.
La meditazione e l'esperienza devono andare di pari passo se vogliamo allargare il campo della nostra consapevolezza, includere nella nostra coscienza anche l'esperienza soggettiva e divenire uomini completi e realizzati. L'uomo possiede una vasta zona di coscienza di vari livelli e gradi fino al Sé divino (natura di origine universale) ancora da esplorare o attivare. Esiste una scissione fra la personalità e il Sé superiore che dobbiamo unificare con un ponte (ciò che H.P.B. chiama Antahkarana) in modo che la nostra personalità infusa d'anima e possa così contattare la Monade.
Questa scissione è solo una mancanza di consapevolezza, perché in fondo noi siamo uniti al Sé, solo che non ce ne rendiamo conto perché diamo retta al sé inferiore e non sappiamo utilizzare tutte le nostre energie e potenzialità. Questo è possibile praticando la meditazione che ci serve per prendere coscienza di tale fatto e poterlo così proficuamente acquisire e mettere in pratica. Sri Aurobindo ci dice che: "La meditazione è uno stimolo a un processo naturale di crescita tendente dapprima verso l'armonia interiore - il Sé; poi ci conduce gradatamente e dolcemente verso la vera consapevolezza e troviamo il culmine quando ci fa raggiungere uno stato interiore di libertà, di unità, di amore e di luce stabile e duratura". Azione e meditazione, modalità attiva e ricettiva, vita esteriore e vita interiore devono essere vissuti come i due poli di una realtà unica - l'essere umano integrato e completo.
Dopo un po’ di tempo che si medita, avvengono a poco a poco dei cambiamenti nella nostra vita, perché danno una nuova direzione alle nostre energie che producono degli effetti, delle trasformazioni della nostra personalità e un’esigenza di purificazione e di autoformazione, e danno per risultato l'altruismo, l'innocuità e la retta parola, purché sia di qualità e il meditante abbia il giusto atteggiamento della coscienza durante la pratica.
Quando ci apriamo ai livelli del Super/conscio evochiamo un afflusso di energie spirituali nei veicoli; durante la giornata queste energie sono assorbite dalla personalità e comincia allora un lento e graduale processo di trasformazione e purificazione dell'individuo. Inoltre porta in attività delle parti dormienti del cervello e risveglia aspetti superiori di noi stessi ancora latenti e non manifestati; affiorano tutte le qualità più nobili e più elevate che rappresentano la nostra natura autentica.
Dobbiamo renderci conto che è l'aspetto forma che reagisce erroneamente all'afflusso delle energie dell'Anima. È la meditazione che ci permette di identificarci e di elevarci al Suo Livello a volontà, così la fluttuazione della vita della forma non ci toccherà più.
Siccome viviamo sotto la Legge dei Cicli, a periodi di contatto crescente con l'anima si alternano periodi di apparente silenzio. Questa ritmica periodicità deve sempre essere tenuta presente; infatti, si medita meglio nel periodo che va dal novilunio al plenilunio che dal plenilunio al novilunio.
In meditazione si ha a che fare con l'energia e con l'attività mentale che la riceve, la manipola e la dirige. Queste energie, se capite, ricevute e trasmesse rettamente, possono contribuire ad aiutare l'umanità a procedere verso la sua meta spirituale come centro di coscienza integrato e allineato nel Corpo di Colui nel quale viviamo, ci muoviamo e abbiamo il nostro essere. Ricordiamoci che si medita per dare e non per ricevere qualcosa di personale. L'individuo è tanto più utile al gruppo quanto più dimentica se stesso, mentre contribuisce con la sua quota all'efficienza dello stesso.
Per una buona mesditazione di gruppo si deve conservare l'armonia, trascendere le relazioni personali e far crescere l'impersonalità fra i membri. L'impersonalità accresce l'amore di gruppo ma non deve essere rigida e fanatica. I membri devono riconoscersi fra loro e pensarsi l'un l'altro quali anime, dimenticandosi reciprocamente come persone.
La meditazione non deve essere mai negativa, ma richiede un dominio cosciente del pensiero, infatti, include un pensiero-seme sul quale il meditante concentra la sua attenzione. Senza l'influenza dell'anima, la meditazione può portare alla schiavitù, sotto il potere accresciuto della mente inferiore, poiché è vera l'antica affermazione che dice: "La mente è l'uccisore del Reale"; influenzata dall'anima, la mente è invece la rivelatrice del Reale.
La tecnica della meditazione è il mezzo specifico per contattare le energie spirituali e per esprimerle rettamente nella vita quotidiana. Essa si occupa dell'uso della mente umana da parte dell'anima, per iniziare un’attività in linea con l'intenzione divina. Il meditante è stimolato, ispirato e riceve la giusta opportunità di contribuire, con la sua ricchezza interiore che contiene in latenza, alla pratica del servizio verso l'umanità.
La meditazione è un mezzo per stabilire il contatto, mediante l'allineamento cuore-mente, con uno stato Superconscio che induce a uno stato di conoscenza e porta al fare motivato spiritualmente; pian piano questo processo si sviluppa e diviene un modo di vivere.
Abbiamo detto che la meditazione è un servizio che consiste nell'usare o incanalare correttamente le energie per soddisfare il bisogno riconosciuto su qualsiasi livello, ma stabilisce anche un canale "ricetrasmittente", invoca le energie occorrenti e indirizza il flusso di queste, evocandone la risposta.
L'energia segue il pensiero ma per ottenere degli effetti creativi, il pensiero deve essere governato e diretto; la meditazione perciò è una tecnica scientifica di dominio della mente che dà all'anima uno strumento utilizzabile dalla personalità.
La meditazione realizza e affretta il processo che porta la personalità a essere infusa d'anima sia quella dell'individuo sia quella dell'umanità intera. Cerchiamo di meditare col ritmo dell'Anima; l'Anima è costantemente in meditazione, l'Anima è cosciente del gruppo; non è né mistica, né limitata, ma è un aspetto della Vita Universale o dell'energia vitale del pianeta. Questa energia vitale è alla base della coscienza e dà potere alla volontà/di/amare e alla volontà/di/servire. Ha per obiettivo la stimolazione delle menti ricettive e dei cuori aperti verso l'identificazione e la fusione con la Vita Unica. Le rette relazioni umane sono l'effetto pratico di questa capacità soggettiva di identificarsi e focalizzarsi con l'Anima.
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