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FIORE DI LOTO - (parte quinta)



Il Fiore del Loto
(Parte quinta) 

            L’uomo, quando diventa consapevole, nella sua coscienza personale e separata (quale percepita nel cervello allo stato di veglia) della vera esistenza di queste sette energie? Diciamo che:

1.      L’uomo non evoluto, e quello di basso livello, sono consapevoli degli stimoli della natura fisica automatica e degli impulsi del corpo fisico eterico  o vitale. 

2.      Gli esseri umani in via di risveglio si coordinano e diventano consapevoli tanto degli impulsi e degli stimoli primitivi suddetti, quanto delle reazioni senzienti ed emotive del corpo astrale .

3.      L’umanità intelligente è, a tempo debito, condizionata dagli stimoli, dagli impulsi e dalla sensibilità delle tre energie inferiori, più quella della mente. Quando ciò sia realmente raggiunto, l’uomo può dirsi definitamene un aspirante sul sentiero  della prova.

4.      Gli aspiranti diventano ora consapevoli della quinta energia fondamentale, dell’anima. La risposta ad essa e l’attività riunita delle energie dell’anima sviluppano la corona esterna dei petali del loto, quelli della  conoscenza, formati da tre tipi di forza:

a.               Manasico . E’ l’energia dei livelli astratti del piano mentale , inerente   all’anima.

b.               Mentale. E’ l’energia dei livelli concreti del piano mentale, ed è un vero contributo allo stesso essere umano.

c.               L’energia della mente presente nella materia stessa. Si tratta della mente inerente, ereditata da eoni (periodi precedenti).

            Questi tre aspetti dell’energia mentale vengono così fusi, e sono la sintesi della forza intelligente della divinità. Incorporano quel tanto della mente di Dio che un essere umano può contenere nel tempo e nello spazio, in quanto sono:

d.               L’energia della Vita   intelligente,  proveniente da Dio  Padre.

e.              L’energia dell’anima intelligente, o coscienza, proveniente da Dio Figlio.

f.                 L’energia della materia intelligente, proveniente da Dio Spirito Santo .

5.      I discepoli lavorano ad integrare la personalità  con l’anima, ossia alla sintesi delle prime cinque energie, mentre riconoscono in modo cosciente i petali dell'amore  del loto, e l’intuizione  si ridesta. Quei petali, forme simboliche per esprimere l’energia, hanno una duplice attività: attirano verso l’alto le energie planetarie e proiettano in basso quelle della Triade Spirituale , espressione della Monade .

6.      Gli iniziati  stanno per pervenire alla coscienza della sesta energia, quella di atma , l’aspetto volontà  dello spirito. Ciò li induce  a collaborare con il Piano divino  e, tramite i petali del sacrificio, a estrinsecare il loro servizio . Questa è sempre la meta dei membri iniziati della Gerarchia . Essi comprendono, si esprimono e lavorano al Piano.

7.      Dopo la terza iniziazione  (della Trasfigurazione  della personalità), il discepolo comincia ad operare con lo Spirito ed a comprenderne il significato, e la sua coscienza passa per gradi dalla sfera dell’Anima alla Monade, proprio come quella della personalità si trasferì dalla consapevolezza inferiore a quella dell’anima.
 



Prelevato da: www.centrodimeditazione.it