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SERVIZIO

PARTE SESSANTATREESIMA

SERVIZIO AL PIANO

DIPARTIMENTO GERARCHICO DELL’EDUCAZIONE

Arte e Cultura

Parte prima di due

La Presenza.

            Al di là di tutte le qualità dell’Angelo della Presenza, che sono solo degli aspetti, c’è la Presenza, il divino immanente e tuttavia trascendente; al suo cospetto tutte le dualità, le distinzioni e le diversità perdono di significato. È evidente che per percepire la Presenza, il Tutto che contiene il mondo soggettivo dell’essere, si deve essere già consapevoli delle qualità dell’Angelo, sapendo che queste velano la Divinità immensa, ignota, ma viva e vibrante.

            Ci viene detto che per scorgere la Presenza, come prima cosa, bisogna insistere sulla semplicità, sulla pace e sulla gioia e specialmente sul distacco, che non significa liberarsi delle responsabilità, richiede invece un atteggiamento interiore di remissione completa alla volontà dell’anima, che per l’individuo è la Volontà di Dio; perciò non bisogna perdere di vista l’unità di tutte le anime, seguire la via illuminata dell’amore, entrare nella propria luce, servire senza prendere nulla, dare la propria saggezza agli altri e soprattutto infine non perdere di vista  la sintesi del Tutto. Nella luce della Presenza bisogna stare in gruppo.

La Gioia

            La gioia e la letizia hanno la capacità di sanare il corpo fisico e aiutano a svolgere il lavoro con poco sforzo, con giusto senso dei valori, basati però sulla comprensione amorevole verso gli altri.  Attraverso il processo dell’unità (lo stare insieme con comprensione e fratellanza) si ottiene la pace, la fine della paura, la fine della separazione e la gioia, questo comporta di rafforzarci scambievolmente.

La gioia e un’energia, una manifestazione vivente e dinami­ca di vita ed è una caratteristica della Nuova Era. Infatti stiamo guardando avanti con grande senso di anticipazione, di speranza e di gioia per le potenzialità del futuro.

Il positivo, l’unità, la sintesi, l’universalità, il dinamismo e il vivere intensamente sono per natura gioiosi. La gioia di rimando stimola e favorisce l’unione, il rapporto armonico, riunisce i gruppi e favorisce la cooperazione. Essa è radiante e utile per l’estroversione. La gioia è anche connessa con tutto ciò che è nuovo, che inizia, che sta nascendo, che è giovane.

    La gioia è l’espressione della certezza dell’esistenza del Sé superiore, e nella misura in cui siamo infusi d’anima, siamo gioiosi. In altri termini è il termometro che indica il grado di contatto o di fusione con l’anima. La gioia dell’anima ha la qualità della serenità.

La coscienza di gruppo, l’universalità, l’unità con il Tutto inondano l’uomo di gioia. La bellezza, di qualsiasi natura, dà gioia perché è un ri­flesso dell’armonia che regna su un livello superiore.

Il riconoscimento della Realtà, dietro l’apparenza, è una fonte di gioia. Ci viene quando riconosciamo le leggi, i principi e i passi successivi del processo evolutivo.

Il servizio, per quanto sia faticoso, dà molta gioia, perché si è consapevoli di essere allineati col processo evolutivo e di partecipare volontariamente e attivamente con esso.

Bisogna considerare anche l’indifferenza verso la gioia, perché l’attaccamento ad essa fa perdere la sua vera qualità e le sue doti. La gioia e il sentirsi gioiosi non sono la stessa casa, il primo è uno stato emotivo, il seconde è una qualità del Sé superiore.

La gioia e il dolore possano coesistere, perché possiamo operare a diversi livelli. Possiamo sentire gioia mentre scaliamo una montagna a dispet­to della sofferenza. Il dolore può essere attenuato o elimina­to se si accetta con gioia il dolore. Se fossimo sempre gioio­si saremo sempre in buona salute, perché la gioia rende invulnerabili.

La gioia della volontà è diversa dalla gioia dell’amore; la gioia dell’attività intellettuale è diversa dalla gioia dell’armonia. C’è la gioia della scoperta, della devozione, o di far parte di una grande organizzazione o cerimonia. È importante riconoscere il tipo di gioia per poterlo uti­lizzare più abilmente ed efficacemente.

La gioia è benefica e particolarmente contagiosa perché influisce su tutti coloro che ci circondano. Bisogna, con la volontà, “coltivare la gioia come uno dei più preziosi fiori”. Essa è la gioia del sentiero e di cooperare al processo evolutivo.

        Da non dimenticare la stretta relazione fra la gioia e la luce. La gioia fa entrare la luce e dove c’è gioia non c’è posto per le illusioni e incomprensioni.

Arte e cultura

        La bellezza è sempre costruttiva, serba nuove opportunità, conferisce amore per l’armonia, lascia vedere il reale e la discriminazione, ma dà anche un senso di conflitto, che spinge sempre a nuove vittorie per la causa dell’armonia.

        Uno dei doni che il nostro mondo può offrire è la cultura. La cultura non è riservata a un élite privilegiata e nemmeno solo a persone con un’educazione universitaria: i suoi frutti e benefici sono a disposizione di tutti. Il campo della cultura si estende al di là dei musei, gallerie e sale per concerti. È presente in tutta la società.

        La cultura plasma le nostre città e la pianificazione urbana, entra a far parte dei nostri sentimenti attraverso la musica, ci diverte e innesca emozioni con il cinema, con la radio e la televisione, e comunica nuove visioni e una più profonda comprensione attraverso la letteratura e il teatro. Include l’arte popolare come quella da accademia, la letteratura d’intrattenimento come quella “seria”: jazz, musica classica, poesia, danza, commedia e dramma.

        Che si tratti d’arte da museo o popolare, di musica, teatro o letteratura, tutte queste forme creative ci aiutano a entrare in relazione con gli altri e con la natura: sono una fonte inesauribile di emozioni positive, un’ispirazione per vivere, per amare, per raggiungere un’armonia con tutta la creazione. Nelle loro espressioni migliori, producono intuito e intensa emozione, fino a farci vivere quelle che un psicologo chiamava “esperienze di punta”. Nel nostro mondo mobile e collegato ad ogni tipo di comunicazione queste esperienze sono accessibili a quasi tutti coloro che ne tengano conto e che le cerchino seriamente.

        Alla fine, il destino che noi tutti condividiamo dipende dal modo in cui noi e la gente che ci circonda pensa e vive. Per pensare e vivere in una maniera più responsabile, dobbiamo essere aperti alle molte meraviglie della cultura e della natura che ci circondano. Allora proviamo le meraviglie della vita. Se vogliamo far parte della grande corrente che solleva l’umanità verso un futuro pacifico e sostenibile, dobbiamo crescere fino a divenire un individuo responsabile, una persona migliore con la quale condividere questo pianeta e decidere il suo futuro… Continua. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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