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Sessantacinque

 

 

 

 

 

 

INSEGNAMENTI

PARTE SESSANTACINQUESIMA

 

L’anima guarda in tre direzioni: verso la Luce suprema, sul mondo dell'anima, e dei suoi impulsi, dell’opera gerarchica e del pensiero puro, verso il suo riflesso nei tre mondi.

Il rapporto comincia quando decidiamo di prendere la via che con­duce al collegamento fra la personalità e la Triade spirituale; per far ciò è indispensabile lo sviluppo di tutte le facoltà mentali ed intellettive.

 

Il primo passo verso l’attuazione di questo processo è il rendersi conto dello stato del suo corpo mentale, il prendere coscienza dei suoi limiti e dei suoi difetti e cominciare con pazienza e perseve­ranza il lavoro di sviluppo dei vari aspetti della mente. Così essa vitalizza tutti i sottopiani della sua struttura chiamati anche “stati di coscienza mentali”.

 

Tra l’anima risvegliata, che aspira a liberarsi dai veli che lavvolgono e la personalità che tende verso il mondo dello spirito si forma un campo magnetico in cui le energie dell’una e dell’altra parte tendono a penetrare una dentro l’altra. Al principio si verifica uno sporadico e fugace contatto, col tempo questo diviene frequente e quando la sintonia fra la personalità, sintetizzata nel centro intercigliare, e l’anima è perfetta, il collegamento diviene stabile e così la mente superiore è portata in funzionamento nell’incanalare la luce dell’anima nella personalità. Si ha allora la personalità infusa d'anima.

 

Questo collegamento parte come un filo di energia dal centro della gola, dopo aver ricevuto le energie purificate dai sottostanti centri, si fissa nella testa (ajna) per collegarsi all’ altra testa del ponte, centro coronale, ove è ancorato il sutratma.

 

Questa è la risposta della personalità alle due energie portate dall’uomo dai due capi del filo provenienti dalla Monade e dall’anima e che sono ancorati rispettivamente al cuore e alla ghiandola pineale.

 

Ogni volta che noi cerchiamo di elevarci dalla personalità all’ani­ma, mediante l’allineamento nella meditazione, costruiamo con sostanza mentale una via di luce individuale e contribuiamo anche alla forma­zione di quella collettiva che è l’insieme di tutte le luci che compongono la grande Via illuminata (il Ppnte arcobaleno) che unisce l’umanità alla Gerarchia spirituale dei Maestri.

 

Questo conseguimento costituisce l’identificazione della personalità con l’anima ed è la maggiore emersione dalle limitazioni della forma in cui lo spirito è celato e rappresenta anche il punto culminante di una sequenza di dualità superate, di spostamenti graduali da una espansione di coscienza ad un’altra di maggiore ampiezza.

 

A questo punto l’anima completa con sostanza di luce la seconda parte del ponte che la collegherà alla Triade spirituale. La Triade reperisce nell’organismo eterico un punto di contatto per riversare la vita della Monade. Ossia: centro della testa — Atma; centro del cuore — Buddhi; centro della gola — Manas superiore.

 

La personalità viene inondata di luce e trasfigurata. Alla vita dell’anima subentra quella della Monade. Qui la coscienza si identi­fica con la Vita divina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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