SERVIZIO
PARTE SESSANTACINQUESIMA
Requisiti per un buon servizio
Il servizio può essere svolto più efficacemente e con maggior potenza da un gruppo di tre o più persone. Si può servire anche in modo mentale, purché si abbia la pace interiore, la fiducia serena e attiva e l’aspirazione per le cose dell’anima. Bisogna servire con la forza della personalità resa spirituale, essere sensibili al prossimo, ai pensieri e alle circostanze ambientali e capaci di seguire i comandi dell’anima.
Il servizio sarà più efficace se c’è la facoltà della discriminazione, nel senso che chi serve si deve rendere conto del posto, grande o piccolo che sia, che occupa nello schema generale delle cose; altro requisito è l’adattabilità, ossia la capacità di lasciare le proprie funzioni, allorché qualche operatore sia in grado di svolgere le nostre mansioni con altrettanta facilità e discernimento. Riepilogando, occorre:
· Sacrificio del sé personale per il bene dell’umanità.
· Saggio controllo della personalità e uso della discriminazione.
· Attitudine al distacco e amore crescente.
· Capacità di lavorare sia nel gruppo soggettivo che nei gruppi oggettivi.
· Qualifica (come meta) a servire l’umanità e parallelamente sviluppare se stessi.
Per un servizio più efficace accorre:
· Scoprire il modo per far fronte al bisogno del mondo.
· Avere un mente aperta, ricettiva, libera da , da preconcetti e pensare in termini di mondo e umanità unica.
· Rendersi conto che siamo parte integrante di un gruppo di servitori, ognuno al proprio posto e nel campo del servizio prescelto, considerato come complementare al Piano.
· Eseguire un puro lavoro gerarchico in grado d’influenzare e dirigere altri in attività similari, riunendo intorno a se dei discepoli minori che operino lungo le stesse linee, per comunanza d’interesse, riconoscendo la comunanza col gruppo soggettivo e che producano precisi cambiamenti nei settori dell’attività umana.
Occorre:
· Uno sforzo per sviluppare il fiore dell’anima, al fine di servire, autorevolmente l’umanità, collaborando al Piano, con un lavoro costante, quieto e non emotivo.
· Fondere ed unificare l’anima con la personalità, producendo un flusso d’energia spirituale per essere stimolati all’azione senza fanatismo, separatismo e vedendo il Divino in ogni cosa o circostanza.
· Aggiungere alla devozione al Maestro e al Sentiero, un servizio disinteressato senza curarsi del proprio sviluppo spirituale, che avviene comunque parallelamente ad esso.
· Camminare indipendente, alla luce della propria anima.
Occorre:
· Un movente puro per poter decentrare la personalità e spostare il centro dell’attenzione dal non-sé al gruppo ashramico e produrre cosi i cambiamenti fondamentali in accordo con l’intento gerarchico.
· Tenere presente la situazione mondiale per poter introdurre la nuova civiltà.
· Meditazione, pensiero chiaro, gioia, amore dell’anima per l’umanità fino al piano fisico.
· Costanza senza deviazioni e senza perdite di tempo.
· Crescita della volontà di amare e di operare senza permettere malintesi della personalità che ostacoli l’utilità dei rapporti di gruppo.
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