FIORE DI LOTO
PARTE SETTANTUNESIMA
Un nuovo corpo causale e trasparente
Il corpo causale, chiamato talvolta (sebbene inadeguatamente) il “Karana sarida” è situato sul terzo sottopiano del piano mentale superiore, il più basso sottopiano astratto, quello sul quale il Raggio del terzo Logos (terzo aspetto, attività intelligente) provvede la necessaria “luce per la costruzione” (questo perché ogni sottopiano cade sotto l’influsso particolare del suo numero, nome o signore). Quando giunge l’ora e i veicoli per buddhi sono coordinati, certi grandi Esseri, Signori della Fiamma o Manasadeva, sospinti da una forza esterna, vengono in congiunzione con il materiale di quel sottopiano e lo vitalizzano con la propria energia. Essi formano un nuovo impulso positivo che coordina il materiale del piano e produce il temporaneo equilibrio delle forze; perciò, il significato della condizione “bianca o trasparante” del corpo causale nuovo. Esso resta con l’Ego neonato per rompere l’equilibrio dapprima, e poi ristabilirlo al termine del processo, producendo una forma radiosa e piena di colori originari.
All’arrivo del Manasadeva, per produrre l’autocoscienza e causare l’incarnazione degli Ego divini, avvengono diverse cose su quel piano. Se lo studioso aggiunge a queste quattro, quelle che sono già state insegnate in vari libri occulti, circa l’effetto dell’individualizzazione dell’uomo animale e della sua comparsa sul piano fisico, come identità autocosciente, sono date un’ipotesi di lavoro con la quale l’uomo può intraprendere scientificamente il proprio sviluppo. Queste, sono date nell’ordine in cui compaiono nel tempo e nello spazio.
Primo. Sul terzo sottopiano del piano mentale astratto compaiono nove impulsi vibratori che corrispondono alla quintuplice vibrazione di questi Manasadeva insieme alla quadruplice vibrazione suscitata dal basso, inerente alla materia di questo sottopiano, il quinto dal punto di vista inferiore. Questo produce “il Loto egoico enuplo” che a questo stadio è chiuso strettamente, con i nove petali ripiegati uno sull’altro. Essi sono “luce” vibrante e scintillante, ma non troppo vivida. Questi “boccioli di Loto” sono raggruppati secondo l’influenza di quei quintuplici Dhyan che agiscono su di essi e che lo formano con la loro stessa sostanza, colorandolo con il “fuoco di manas”.
Secondo. Sul piano mentale appare un triangolo prodotto dall’attività manasica, e questo triangolo di fuoco comincia a circolare lentamente tra l’atomo permanente manasico e un punto al centro del corpo egoico, e di qui all’unità mentale (si veda schema n°4) che è comparsa sul quarto sottopiano per l’istinto innato che si avvicina al mentale. Questo triangolo di fuoco, che è fatto di pura forza manasica elettrica, diventa sempre più brillante, finché produce una vibrazione di risposta sia dall’inferiore sia dal superiore. Questo triangolo è il nucleo dell’antahkarana.
Il lavoro dell’uomo molto evoluto consiste nel ridurre all’unità questo triangolo e convertirlo, mediate l’aspirazione elevata (che è semplicemente desiderio trasmutato che influenza la materia mentale) in Sentiero, riproducendo così in forma superiore sintetizzata il primitivo “sentiero” lungo il quale, lo spirito discendente venne a prendere possesso del suo veicolo – il corpo causale, per lavorare da qui nuovamente mediante il sé personale inferiore.
Terzo. A un certo stadio dell’attività vibratoria. Avendo i Signori della fiamma, prodotto un corpo o una forma e una vibrazione, richiamante risposta, ha luogo un evento in sostanza simultaneo. Avviene un flusso discendente di buddhi lungo la linea del triangolo manasico, finché raggiunge un punto nel centro stesso del Loto.
Quinto piano
Ciò che intendiamo per quinto piano è l’espressione sul piano causale della forza o energia che emana dal corpo causale logoico sul quinto piano cosmico, attraverso la corrispondenza logoica con l’unità mentale. Queste corrispondenze implicano un concetto ben al di là, anche della comprensione di un iniziato d’oggi.
Nella quinta ronda il significato interiore potrà diventare più evidente al discepolo. Man mano che la volontà logoica si trasmuta in desiderio, producendo così l’incarnazione fisica, un tremendo flusso di forza vitalizzante discende dal quinto piano cosmico, finché arriva al nostro quinto piano, il mentale. È questa forza che causa – nel giusto momento ciclico – certi eventi nel tempo e nello spazio e nei tre mondi, il suo corpo fisico denso.
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