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INSEGNAMENTI

PARTE SETTANTACINQUESIMA

 

Vecchie forze trincerate e reazionarie.

 

            I difetti delle vecchie “forze trincerate” sono dovuti al “socialismo reale”, alle teologie e al capitalismo basato sul consumismo ed il profitto “a tutti i costi”. Essi hanno portato e portano: nazionalismo egoistico, privilegi e sperequazione, cupidigia, antagonismo, contrasti razziali, materialismo, dogmatismo, autoritarismo, ortodossia, clericalismo; desiderio egoistico personale, paternalismo, imposizioni, commercio sfrenato delle armi, sottosviluppo, dominazione economica e territoriale, antipatie e odi, risentimento, ambizione, separatività, ingiustizia, controllo dei sentimenti, dei desideri, delle emozioni e dell’opinione pubblica, persecuzione delle minoranze, delle opinioni e dei diritti umani, povertà, mancanza di partecipazione, paura, avidità, oppressione, fanatismo, ignoranza, egoismo, ecc.

            Le qualità positive sono: un certo risveglio spirituale; l’idea della democrazia nella quale il popolo consenziente governa e il governo rappresenta la volontà del popolo (non parlo dell’indice di gradimento del “popolino”); l’agglomerarsi di nazioni, preludio di un governo mondiale, perché comincia a farsi strada l’idea dell’unità nella diversità; il formarsi dei gruppi, essi hanno latenti in loro molta bellezza, forza e sapienza, per la società ciò è un contributo profondo da tramandare; la capacità delle masse di far udire la propria voce, oggi è visibile l’attività orizzontale della mente che abbraccia enormi masse di popolo; lo spirito di costruzione e lo sviluppo della coscienza perché la mente umana comincia, appunto, a concentrarsi sulle cose che contano e ad esprimersi in modo vivo; il lavoro scientifico per la creazione di forme nuove; la collaborazione di molti bene intenzionati che sempre meglio rispondono al bene generale e non a quello del singolo; la scoperta del vero Cristo vivente; la Legge della comprensione amorevole nello spirito internazionale che comincia ad imporsi; l’idea dei gruppi di volontariato; una nuova cultura in embrione che porterà a cambiamenti fondamentali di qualità; la tendenza verso l’unità di principi; il riavvicinamento fra occidente e oriente sul concetto dell’uomo; i conseguimenti scientifici che, a causa dello sviluppo dell’intelletto, sono pensati in termini assai più ampi e con prospettive più giuste perché i pensatori sono internazionali, così sarà possibile la fusione generale e la fratellanza ecc.

            Le idee sono semplicemente canali per nuove e desiderate energie divine; gli ideali sono queste idee trasformate e ridotte a forme-pensiero e presentate come tali al pubblico.

            Gli ideali realizzati attualmente sono: lo sviluppo della scienza, della responsabilità sociale, della vita civile coordinata, dell’economia scientifica, delle reciproche relazioni umane, il crescente senso di internazionalismo, di unità religiosa e di interdipendenza economica; l’idea dell’unità della vita che si esprime nella fratellanza, ne sono esempi le grandi imprese umanitarie; l’unità mondiale senza uniformità, trascendendo però gli interessi esclusivamente nazionali; una giusta economia poiché la soluzione dei problemi dell’unità internazionale è in gran parte di natura economica; lo sviluppo delle N.U. (speranza del mondo) dove si pensa ci siano le capacità di realizzare l’unità mondiale; l’affermazione e la realizzazione, al più presto possibile delle quattro libertà.

 

            Sono tutti segni appariscenti della straordinaria energia della vita dell’anima sul livello fisico umano. Di qui l’odierno conflitto d’ideali tra il materialismo corrente e stabilito e la determinata natura spirituale dell’umanità.

            Bisogna considerare che tutti gli ideali, a causa degli insuccessi precedenti non devono essere presentati come utopie ma come realizzazioni fattibili un po’ alla volta. Questo processo però deve andare di pari passo col miglioramento delle qualità spirituali individuali, nazionali e mondiali.

            Le giuste relazioni debbono essere promosse innanzitutto nell’ambiente in cui l’individuo opera. L’unità nella diversità si ottiene eliminando ogni intenzione, parola o atto che diano adito alla pur piccola separatività, e incoraggiando, incrementando e collaborando con tutti i gruppi di Buona volontà in modo che siano uniti nel servizio dell’unica umanità.

            In concreto questi gruppi devono creare una potente opinione pubblica che costringa governi, chiese ed educatori a tenerne conto e ad agire secondo le linee della buona volontà. L’interdipendenza deve portare alla collaborazione e all’internazionalismo affinché nasca la spinta per la realizzazione di una nuova civiltà basata sul rispetto reciproco ed infine sull’unità mondiale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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