INVOCAZIONE
PARTE SETTANTOTTESEIMA
Iniziazione IV. La Grande Rinuncia o Crocifissione.
Quest’iniziazione della rinuncia (chiamata “La Crocifissione” dai credenti cristiani) è così familiare alla maggior parte delle persone, che mi è molto difficile dire quello che attirerà la vostra attenzione controbilanciando una familiarità che necessariamente sminuisce nella vostra coscienza l’importanza del tema. Nelle vostre menti l’idea della crocifissione è associata alla morte e alla tortura, mentre nessuno di questi due concetti è alla base del suo significato vero. Consideriamo adesso alcuni dei significati della quarta iniziazione.
Il segno della Croce — che nel mondo occidentale è associato a quest’iniziazione e alla fede cristiana — in realtà è il simbolo cosmico di gran lunga antecedente all’era cristiana. È uno dei segni più importanti che si trovano nella coscienza di quegli Esseri Che sorvegliano i destini del nostro sistema solare, ma Che danno un’attenzione particolare (perché lo facciano non è ancora rivelato) al nostro pianeta, relativamente piccolo e apparentemente senza importanza, la Terra.
La parola “crocifissione” deriva da due parole latine che significano “fissare su una croce” (ho chiesto ad A.A.B. di cercare la parola nel dizionario, affinché possiate avere un senso di certezza). La croce cui si allude in rapporto a quest’iniziazione particolare è la Croce Cardinale dei cieli. È su questa croce che il discepolo si sposta alla quarta iniziazione, dalla Croce Fissa dei cieli. Questa croce fissa è quella su cui è stato crocifisso dal momento in cui si è trovato sul Sentiero Probatorio e di lì è passato al Sentiero del Discepolato. Su questo Sentiero — avendo trasceso il mondo dei fenomeni e stabilito un contatto ininterrotto con la Monade, tramite l’antahkarana — egli rinuncia alla Croce Mutevole dell’esistenza nei tre mondi (il mondo delle apparenze) e dopo un certo periodo di tempo si trasferisce da quella croce sulla Croce Fissa, che è eretta nel mondo del significato o dell’anima, dove egli ha imparato a dimorare costantemente.
Questo comprende il periodo delle prime tre iniziazioni. Ora essendo liberato mediante la rinuncia, non ha più bisogno di essere sottoposto agli esami, alle prove ed alle difficoltà che la Croce Fissa comporta inevitabilmente; ora egli può prender posto sulla Croce Cardinale, con tutte le implicazioni e opportunità cosmiche che sono allora conferite. Questo — per quanto riguarda l’individuo — è un insegnamento necessariamente simbolico e figurato.
Però per quanto riguarda l’Uomo Celeste, l’applicazione non è simbolica. È ben più reale. Dal punto di vista dei Maestri supremi, il nostro Logos planetario, Sanat Kumara, è ancora sulla Croce Fissa; salì sulla Croce Mutevole nel primo sistema solare; in questo sistema solare la Croce Fissa lo tiene ancora “fisso al Suo posto”; nel prossimo sistema solare Si trasferirà sulla Croce Cardinale e di “lì tornerà al Luogo Elevato donde venne”. Potete quindi vedere perché metto in evidenza il fatto che queste tre croci sono semplicemente dei simboli d’esperienza per quanto riguarda il singolo discepolo. Consideriamo quest’affermazione un po’ più da vicino.
1. La Croce Mutevole governa i tre mondi e in particolare il piano astrale. Su questa croce è “crocifisso” l’uomo ordinario finché non consegue l’esperienza necessaria e si riorienta coscientemente verso un’altra fase di sviluppo.
2. La Croce Fissa governa i cinque mondi (fisico - eterico, astrale, mentale, buddhico e atmico) dello sviluppo umano e condiziona le esperienze di tutti i discepoli. Con la disciplina e l’esperienza così ottenuta, mentre è su questa croce, il discepolo passa da una rinuncia all’altra finché non ha conseguito la piena libertà e liberazione.
3. La Croce Cardinale governa il Maestro mentre passa per le rimanenti cinque iniziazioni; cosa abbastanza strana, la quarta iniziazione non è governata né dalla Croce Fissa né dalla Croce Cardinale. Il discepolo scende dalla Croce Fissa e cerca di salire sulla Croce Cardinale ed è questo periodo di transizione che praticamente lo governa. Pertanto si può notare che sono tre le iniziazioni che provano il discepolo per quanto riguarda la conoscenza e l’esperienza: la prima, la seconda e la terza; poi viene un’iniziazione di transizione, seguita da cinque iniziazioni che il Maestro subisce sulla Croce Cardinale.
Si deve ricordare che quello che distingue l’uomo sulla Croce Mutevole è la coscienza di sé; che il discepolo sulla Croce Fissa acquisisce rapidamente coscienza di gruppo quando le esperienze subite sono state assimilate, e che il Maestro sulla Croce Cardinale si distingue per la coscienza universale, che infine diviene coscienza cosmica — uno stato d’esistenza a voi sconosciuto perfino nei voli più arditi dell’immaginazione. Il primo cenno della crescita della coscienza cosmica viene quando il discepolo prende la sesta iniziazione della Decisione. Allora egli determina (con la Sua volontà illuminata e non con la mente) quale dei sette Sentieri deciderà di seguire. Da quel momento in poi la coscienza di quella Vita maggiore che abbraccia il nostro Logos planetario, così come quest’ultimo abbraccia nella sua coscienza l’umanità, dominerà sempre di più l’atteggiamento, la consapevolezza e l’attività del Maestro.
Potete dunque vedere che quest’iniziazione della crocifissione (che il mondo cristiano si è appropriata) ha delle implicazioni molto più ampie di quel che gli studenti sospettano. Tuttavia quest’appropriazione fu voluta dal Piano divino della Gerarchia, poiché vi è sempre qualche grande Istruttore che richiama l’attenzione — con la sua vita e il suo insegnamento — su qualche iniziazione particolare.
Il Buddha, per esempio, con le sue Quattro Nobili Verità dichiarò in realtà i principi sui quali si basa l’iniziato di terza iniziazione. Egli non desidera nulla di carattere personale, egli è liberato dai tre mondi. L’iniziazione della crocifissione ha un aspetto istruttivo importante. È stato conservato per noi nel nome dato sovente alla quarta iniziazione: la Grande Rinuncia. Un’enorme esperienza è concessa all’iniziato in quel momento: egli si rende conto (perché vede e sa) che l’antahkarana è stato completato con successo e che esiste una linea diretta d’energia dalla Triade Spirituale, lungo l’antahkarana, alla mente e al cervello. Questo pone in primo piano nella sua coscienza l’improvviso e spaventoso riconoscimento che l’anima stessa, il corpo egoico sul suo livello e ciò che per lunghe età è stato la supposta sorgente della sua esistenza, la sua guida e il suo mentore, non è più necessario; il suo rapporto come personalità infusa d'anima è ora direttamente in contatto con la Monade. Si sente abbandonato ed è portato a gridare — come fece il Maestro Gesù — “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?” ma egli compie la rinuncia che necessita e il corpo causale, il corpo dell’anima, viene abbandonato e scompare. Questa è la rinuncia culminante e il gesto più importante di ere di piccole rinunce; la rinuncia caratterizza il corso della vita di tutti gli aspiranti e discepoli — la rinuncia affrontata, capita e fatta coscientemente.
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