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ottantasette

 

 

 

 

 

 

INVOCAZIONE

PARTE OTTANTASETTESIMA

 

CONSEGUIMENTO

Nei giorni più solenni si dovrebbe parlare del conseguimento.

Bisogna considerare il conseguimento come qualcosa da evocare, e non stancarsi di parlarne né di pensarlo.

La sventura è causata dal dispregio del conseguimento. Sarebbe come se, volendo far passare una grande immagine di un tempio per una stretta apertura, se ne spezzassero nella manovra gli ornamenti più preziosi.

È pericoloso protestare nei giorni solenni. Come convincere che queste grossolanità sono come colpi di martello sulle corde di uno strumento accordato? Chi sputa le parole più distruttive dice poi, puerilmente: “Ecco, il cielo non è caduto!”. Non può vedere la frattura dei legami interiori, che nulla potrà mai più saldare assieme; sovente si commettono così danni irreparabili.

Ogni cuore che abbia realizzato il Fuoco afferma il concetto di conseguimento, senza cui la vita è precaria e insopportabile. Portate dunque il conseguimento di tutti e tre i mondi.

 

CONSEGUIMENTO

“Al cospetto del trono della responsabilità splendono le ali del conseguimento”. Quando si serve l’umanità bisogna esserne degni, accettandone le responsabilità, perciò è necessario essere solleciti col cuore e temprati spiritualmente.

 

COMPRENSIONE

La comprensione è la facoltà del pensatore di appropriarsi della conoscenza quale fondamento di saggezza; ciò che permette all’uomo di adattare le cose della forma alla vita dello Spirito; ispirazione dall’Aula della Saggezza connessa ai fatti dell’Aula dell'apprendimento. Riguarda l’Unico Sè. La conoscenza riguarda il “non-sé”, mentre la comprensione è il punto di vista dell’anima o pensatore, oppure la relazione fra di essi. Nella vita dello Spirito, la comprensione è la causa della rivelazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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