INSEGNAMENTI
PARTE OTTATANOVESIMA
L’evoluzione della coscienza dall’uomo medio, polarizzato nel triplice veicolo, a quello dell’Iniziato.
Nell’universo si esprime un’energia o vita, causa responsabile delle diverse forme e della vasta gerarchia di esseri senzienti che compongono la totalità di tutto ciò che è.
Dio è uno. Una sola vita prevede tutte le forme, espressione, nel tempo e nello spazio, dell’energia centrale universale.
La vita una, manifestandosi tramite la materia, produce un terzo fattore, che è la coscienza. Essa anima tutte le cose; permea tutta la sostanza.
Tutte le vite di cui è formata la vita Una, assumono forme per mezzo delle quali realizzano il loro specifico stato di coscienza.
Nell’uomo la coscienza si manifesta, mediante caratteristiche, come reazione cosciente alla materia, poiché la pone in essere tramite la coppia degli opposti. Questa, appunto, è la base della coscienza.
L’anima è l’elemento coscienza in tutte le forme d’ogni regno. L’anima è quell’ aspetto che percepisce, che denota coscienza, che attrae e respinge, risponde o rifiuta di reagire e mantiene le forme in stato di costante attività vibratoria.
L’anima nell’uomo produce consapevolezza dell’ambiente e della società, e consente di vivere nei tre mondi della sua evoluzione come spettatore, come percipiente, come attore.
Le molteplici energie che agiscono sull’essere umano e lo sviluppano ne sono il campo d’esperienza. Sviluppo ed esperienza sono infatti termini interconnessi, poiché l’uno produce l’altro e così la coscienza evolve.
La coscienza può essere accentrata nell’uno o nell’altro dei corpi della personalità e può identificarsi con l’anima o con la forma.
L’uomo ordinario si trova a suo agio nei corpi fisico ed astrale, ove si polarizza la sua energia. L’uomo intelligente ed evoluto aggiunge a ciò il controllo consapevole dell’apparato pensante (memoria e analisi). L’aspirante percepisce già qualcosa del principio pensante che anima la personalità. Il discepolo dispone di tutti e tre, in quanto ha coordinato o allineato anima, mente e cervello e comincia ad impiegare l’apparato soggettivo, cioè l’energia.
Gli uomini di levatura relativamente notevole, affrancati da ciò che è puramente fisico, e consci della natura fisica della natura astrale, hanno imparato a mantenere un’attività costante, basata sull’autodisciplina e sul servizio. Utilizzano scientemente i cicli e ne comprendono al quanto la natura. Conoscono l’arte divina di astrarre la coscienza nell’anima nel mondo degli uomini. Questa capacità contrassegna le opere degli iniziati.
Approfondendo ancor più il concetto, possiamo dire che l’energia delle cellule del corpo (fuoco d’attrito) può essere fusa col fuoco della coscienza. Questo fuoco è l’energia presente nella materia che sorregge il sistema nervoso, e pertanto produce sensibilità e consapevolezza. È ciò che causa la reazione al contatto e conferisce la facoltà di registrare e ricordare l’impressione. Il fuoco solare quando si fonde con il fuoco d’attrito della materia e con il fuoco elettrico (massimo aspetto divino), l’uomo si manifesta in pienezza.
Questa triplice fusione può effettuarsi quando la personalità è già molto organizzata ed equilibrata. Ciò implica di saper ritrarre la coscienza letteralmente, nel corpo eterico e nello stesso tempo conservare, piena coscienza, un punto concentrato nella testa, da cui dirigere automaticamente il corpo fisico.
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