INSEGNAMENTI
PARTE NOVANTESIMA
La coscienza di gruppo.
Alla coscienza collettiva si perviene sviluppando la coscienza individuale, che è la coscienza globale della natura animale, emotiva e mentale, più la scintilla divina che dimora nella forma che esse costruiscono. Si è allora consapevoli del gruppo di condiscepoli che operano agli ordini del Maestro, che rappresenta la Gerarchia.
Quest’ultima può essere definita come l’insieme degli uomini non più accentrati nell’autocoscienza individuale, ma già pervenuti a una reazione più vasta, quella della vita collettiva planetaria.
Le grandi tendenze del pensiero contemporaneo annette un’importanza sempre maggiore alla coscienza collettiva o alla consapevolezza ambientale. L’uomo a poco a poco si accorge che gli è indispensabile adattarsi alle condizioni del prossimo e di assumere il compito di tutelare il proprio simile, e scoprire che progresso, contentezza, pace mentale e prosperità non esistono se disgiunte da quelle altrui. È questa una realizzazione che si espande dall’individuo alla nazione, alla famiglia al mondo, ed ecco comparire quelle grandi istituzioni, fraternità, circoli, associazioni, gruppi e molti che si propongono l’elevazione ed il benessere del genere umano. La verità è che è meglio dare che prendere.
Espansione di coscienza
Tutto il progresso sul sentiero discende dalla facoltà di far nostro l’insegnamento ricevuto. Le lezioni interiori entrano a far parte della nostra esperienza, e non sono più solo teoriche quando si trasmutano in coscienza pratica.
L’espandersi della coscienza dev’essere qualcosa sempre più sperimentato. Le teorie non servono se non si mutano i fatti. Ecco perché è importante meditare sull’ideale. Ciò facendo i nostri pensieri, temporaneamente, si accordano alla frequenza di quel concetto, e in seguito quella vibrazione diviene permanente.
Lo sviluppo Spirituale deve procedere alla pari con la conoscenza interiore, e quest’ultima cresce in tre fasi:
- Mediante nette espansioni di coscienza che schiudono al discepolo le mete da conseguire. Si chiarisce nella sua mente ciò che egli deve raggiungere.
- Segue un periodo dedicato ad assorbire la lezione, elaborando in meditazione e nell’esperimento le verità percepite.
- Insegnando s’impara. La necessità di definire la verità quando la si enuncia, la cristallizza, e negli scambi con le menti altrui la vibrazione dell’aspirante si eleva, sì che si riversano in lui nuove intuizioni e altri aspetti del vero.
Sul sentiero, dunque, le espansioni di coscienza si susseguono con sensibilità in sintonia con le vibrazioni superiori. Ciò si manifesta come percezione della voce interiore, facoltà indispensabile al discepolo. I Grandi cercano chi sa obbedire con prontezza al comando dell’anima ed anche alla voce del Maestro.
Per tutta la storia umana scorre un triplice filo che intesse l’evoluzione, il primo guida il pensiero a seguire lo sviluppo dell’aspetto forma, il secondo guida a conoscere lo sviluppo delle coscienze, l’emergere dall’istinto all’intelletto e quindi a quella luce intuitiva che oggi si scorge come meta della consapevolezza, il terzo concerne il Piano, finché la mente illuminata e la reazione intuitiva non siano divenute facoltà umane, non sarà possibile intendere i concetti fondamentali celati nella mente del Logos.
Il mago bianco deve aver trasceso le quattro nobili verità, imparando il senso dei quattro vangeli il significato e lo scopo dei quattro elementi, e, in senso esoterico, deve aver attraversato i quattro regni come salvatore.
Ciò fatto egli può affermare: ”il desiderio non mi tiene”; ora sono libero. Voglio tutto e nulla. Vivo e muoio, sono immolato e risorgo, vado e vengo a mio volere. La terra sta sotto i miei piedi e l’acqua lava la mia forma. Il fuoco distrugge gli ostacoli, e sono padrone dell’aria. Ho attraversato tutto il mondo delle forme. Ora tutto esiste per me, ed io, servo del tutto, persisto.
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