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Novantuno

 

 

 

 

 

 

FIORE DI LOTO

PARTE NOVANTUNESIMA

 

La luce rosso-oro che pervade la sostanza interiore segnala l’armatura del cuore.

Mentre le zone esterne dell’aura da viola si fanno di color rubino, l’argenteo Fiore del cuore irradia lampi rosso-oro quando lo spirito indossa l’ultima armatura.

Si consegue così quello stato interiore che consente di partecipare alle battaglie più aspre senza danno e senza rischio di gravi ferite al corpo sottile.

L’effetto di tale corazza del cuore apparve già chiaro quando la donna guerriera affrontò gli oscuri, ne rintuzzò le minacce e vi seminò il terrore, nonostante le loro forze preponderanti. Una minaccia del nemico resa impotente, è già una vittoria. Ma naturalmente non è facile ottenere quella luce rosso-oro, che richiede un lungo conseguimento.

Intendete l’amore come stimolo per ampliare la coscienza. Senza amore il cuore non s’infiamma, non è invincibile, né capace di autosacrificio. Siate grati a ogni ricettacolo di amore: esso è ai confini del Nuovo Mondo, dove odio e intolleranza sono banditi. Il sentiero dell’amore è la tensione dell’energia cosmica. Così gli uomini troveranno il loro posto nell’Universo. Non come foglie secche, ma come loti di fiamma, essi saranno in tutto simili al Mondo Supremo.

            Dove termina l’interesse per il proprio ? Il cuore lo sa, ma l’intelletto non distingue i petali del loto di fiamma. Quando è affidato il compito di fare la guardia ai cancelli, quando viene consegnato lo scudo, e quando con esso si parano tutte le frecce dirette al Maestro, queste sono azioni personali, ma opposte all’egoismo.

Il cuore è ben consapevole di queste belle imprese personali, allorché a ogni dardo nemico sboccia un nuovo petalo del loto di fuoco. Tali azioni personali, non imposte da alcuno, che nessuno comanda, che nessuno rifiuta, ma condannate da tutte le forze del male, sono gli autentici raggi della vittoria. Ed è proprio tale condanna, rivelata dall’ira, che costituisce un vero criterio. Si noterà che la tenebra non condanna mai il vero interesse egoistico: anche questo costituisce un esatto criterio.

            Bisogna infatti conoscere non solo i criteri che guidano in alto, ma anche quelli che trascinano in basso; solo così si apprezza lo scudo del conseguimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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