<<INDIETRO::.. STAMPA QUESTA PAGINA

Articolo: >
Url:

Novantuno

 

 

 

 

 

 

INSEGNAMENTI

PARTE NOVANTUNESIMA

 

I tre raggi d’aspetto nell’evoluzione della coscienza.

Ogni uomo è destinato, col tempo, a percorrere la via del ritorno, risalendo l’uno o l’altro dei tre raggi principali. Ciascuno dovrà, prima o poi, essere capace di creare con intelligenza, animato dall’amore divino e motivato dal volere, e di attuare i progetti del Logos.

Il primo centro che l’aspirante s’industria di vivificare, e su cui insiste all’inizio del noviziato, è quello del cuore. Deve acquisire coscienza di gruppo, farsi sensibile agli ideali comuni e inclusivo nei concetti e i piani di lavoro; deve imparare a diffondere il suo amore in modo collettivo e puro, non più seguendo le attrattive personali o per avere ricompensa. Finché il centro del cuore non sia in fase di risveglio non gli sarà consentito di usare i poteri creativi del centro della gola, che altrimenti andrebbero a rafforzare il sé minore e ambizioni d’ogni genere.

       Certi aspetti dei nostri centri di forza sono già attivi e funzionano in rapporto alla forma, ma senza esprimere ancora la qualità dell’anima. Il centro della gola sovente è risvegliato prima del tempo, perché vi è salita l’energia del centro sacrale.

Quando il risveglio creativo del centro della gola si esprime, per esempio, nell’arte, nell’organizzare un gruppo o in un lavoro direttivo, non c’è pericolo, perché l’energia trova uno sbocco normale.

L’aspirante non conosce il passato, ne previsioni del futuro, non gli resta che avvalersi delle proprie capacità e fare del suo meglio, guidato dalle antiche regole del Raja Yoga e della luce dell’anima.

       Quando il centro del cuore è risvegliato, e quello della gola è vibrante e creativo, si stabilisce fra essi un rapporto, uno scambio reciproco di energia. A sua volta questa attività provoca una reazione di quell’aspetto del loto dai mille petali, attraverso cui fluisce normalmente l’energia che sempre anima quei due centri. Fra l’energia superiore positiva, adombrante, accentrata nella forma del loto dai mille petali, e la vibrazione sempre maggiore dei centri del cuore e della gola, si origina, per così dire, una scintilla, e questi due centri a loro volta rispondono alle energie provenienti da quelli situati sotto il diaframma. Anche il centro fra le sopra/ciglia comincia l’attività e suoi due petali vibrano. È il simbolo dell’unificazione di anima e corpo.

       L’opera magica della Gerarchia cura la psiche nel mondo delle forme, si dà favorire e nutrire l’aprirsi del fiore dell’anima, e la forma ne dimostri la gloria radiosa, la forza magnetica e la Gloria spirituale.

Nell’aura dell’uomo progredito, questi raggi hanno i loro riflessi microcosmici:

1.    Primo Raggio…monadico…energia spirituale…centro della gola.

2.    Secondo Raggio…egoico…forza magnetica…centro del cuore.

3.    Terzo raggio…personalità…gloria radiante…plesso solare.

 

       Simbolicamente si può dire che la sostanza astrale è animata da tre forze divine che sommate assieme creano la grande illusione:

1.    Il desiderio egoistico. È un energia involutiva che tuttavia collabora grandemente all’evoluzione, essendo esso come l’asilo per l’anima infantile. L’aspirante rifiuta di restarvi.

2.    La paura. È figlia dell’ignoranza. È istintiva. È accresciuta dal potere della mente, della memoria dei dolori, delle sofferenze passate, dall’anticipazione di quelle che paventa, della forma pensiero che egli stesso ha costruito fino a dominarlo. Gli uomini di secondo raggio vi sono molto proclivi. Per la maggioranza di essi, è il “guardiano della soglia, così come l’ambizione e la brama di potere, congiunti al desiderio sfrenato e mancanza di scrupoli lo sono di quelli di primo raggio. La forma cristallizzata dall’intelletto egoistico e la conoscenza sfruttata ai fini personali sbarrano invece l’accesso al sentiero per chi è di terzo raggio.

3.    L’aspirante di primo raggio che non riesce a vincere il suo Guardiano può diventare “un distruttore di anime”, a livello fisico. L’aspirante di secondo raggio che costruisce il suo Guardiano e gli permette d’assumere potere sempre maggiore diviene “un ingannatore di anime” a livello fisico.

           Chi appartiene invece al terzo raggio, e non supera il Guardiano diventa “un       manipolatore di anime a livello fisico. Continua…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Prelevato da: www.centrodimeditazione.it