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INSEGNAMENTI

PARTE NOVANTANOVESIMA

Emozione

LĄŻazione dellĄŻintelletto sul desiderio da origine allĄŻemozione. Nella sua manifestazione lĄŻemozione sembra cos¨Ź differente dal desiderio da velare la loro fondamentale identit¨¤, lĄŻuna ¨¨, infatti, una forma elaborata dellĄŻaltro, poich¨Ś in quella si trova un numero di elementi intellettuali, che in questo mancano o sono meno palesi.

            Nel sesso, per esempio, si trova desiderio in una delle pi¨´ semplice forme; cibo ed unione sensoriale sono i due desideri fondamentali di ogni essere vivente- il primo per mantenere la vita, il secondo per accrescerla. In entrambi si prova il senso di Ą°espansioneĄą (piacere). Il desiderio di cibo rimane un desiderio; il cibo viene appropriato, assimilato, perde la sua identit¨¤ separata, viene a far parte dell'"io". Non vĄŻ¨¨ la continuit¨¤ di relazione fra chi mangia e il cibo, necessaria allo sviluppo dellĄŻemozione. Capita diversamente nella relazione sessuale, che tende a farsi sempre pi¨´ permanente con lĄŻevoluzione dellĄŻindividualit¨¤. Il desiderio sessuale ¨¨ altrettanto semplice come quella del cibo; ma non pu¨° essere soddisfatto nella stessa proporzione perch¨Ś nessuno dei partners pu¨° completamente appropriarsi ed assimilare lĄŻaltro, ognuno mantiene fino ad un certo punto la propria identit¨¤ separata, e solo parzialmente si confonde con lĄŻaltro. EĄŻ necessaria la costante presenza di questa barriera, per il trasformarsi di un desiderio in emozione. Ci¨° rende possibile il legame di memoria ed anticipazione verso lo stesso oggetto, se ci¨° venisse a mancare, tanto il desiderio quanto lĄŻemozione svanirebbero.

            La persistente attrazione verso lĄŻaltro, dovuta alla memoria ed alla anticipazione, trasforma il desiderio in emozione, la passione in amore, e la simpatia e la compassione ne sono le prime manifestazioni. Queste a loro volta la conducono a sacrificarsi per lĄŻaltra, a vegliarla invece di dominarla, a lavorare per lei invece di riposare e viceversa. Tale attitudine spontanea dellĄŻemozione dĄŻamore in lui si affermeranno pi¨´ tardi quali virt¨´, cio¨¨, diventeranno attitudini permanenti del suo carattere, che si manifesteranno in risposta ad appelli dĄŻaiuto verso tutte le persone con cui egli verr¨¤ in contatto, gli siano attraenti o no.

            LĄŻemozione che in sua natura ¨¨ attrazione, attirando gli oggetti fra loro per mezzo del piacere, che ¨¨ energia integrante nellĄŻuniverso, viene chiamata Amore. LĄŻemozione che in sua natura ¨¨ repulsione, respingendo gli oggetti fra loro, per mezzo del dolore, che ¨¨ energia disintegrante nellĄŻuniverso, viene chiamata odio. Questi sono due tronchi della radice del desiderio, ed ogni ramo dĄŻemozione pu¨° venir ricollegato ad uno di questi due. Amore e odio sono gli aspetti, elaborati e misti a pensiero, del semplice desiderio di possedere o di evitare.

Benevolenza, desiderio di reciproco aiuto e rispetto, sono le tre principali divisioni dellĄŻemozione dĄŻamore poich¨Ś tutte le relazioni umane cadono sotto le tre classi: relazioni da superiore ad inferiore, da pari a pari e da inferiore a superiore.

            DĄŻaltra parte lĄŻodio ¨¨ caratterizzato in tutte le manifestazioni dellĄŻantipatia, dalla prepotenza di desiderio di prendere, tali sono i suoi fattori essenziali, sia come disprezzo sia come desiderio di reciproca offesa, sia come paura.

Tutti questi corrispondono direttamente alla repulsione, separando lĄŻuno dallĄŻaltro. LĄŻodio ¨¨ perci¨° della materia, accentua la molteplicit¨¤ e le differenze sono essenzialmente separativit¨¤, appartiene allĄŻoggetto forma dellĄŻuniverso.

            Uno stato permanente di unĄŻemozione dĄŻamore diretta verso un essere vivente ¨¨ una virt¨´; uno stato permanente di unĄŻemozione dĄŻodio diretto contro un essere vivente ¨¨ un vizio. La trasformazione si compie per mezzo dellĄŻintelletto, che da allĄŻemozione un carattere permanente, cercando lĄŻarmonia in tutte le relazioni, perch¨Ś ne risulti felicit¨¤. Ci¨° che nella famiglia conduce allĄŻarmonia e quindi alla felicit¨¤, sorgendo spontaneamente dallĄŻamore, se praticato verso tutti, in ogni relazione della vita, ¨¨ virt¨´. La virt¨´ nasce dallĄŻamore e genera felicit¨¤. Cos¨Ź pure ci¨° che nella famiglia conduce alla discordia e quindi allĄŻinfelicit¨¤, sorgendo spontaneamente dallĄŻodio, se praticato verso tutti, in ogni relazione della vita, ¨¨ vizio.

            Quando lĄŻemozione dĄŻamore ¨¨ cattiva nella sua esplicazione, ci¨° dipende da vizi che vi si frammischiano nel suo esplicarsi e non dallĄŻemozione dĄŻamore in s¨Ś.

            Quando lĄŻintelletto studia il mondo, vi vede le innumerevoli relazioni ed osserva come quelle armoniose generino felicit¨¤ e quelle discordanti dolore; allora si mette al lavoro per scoprire il mezzo di stabilire lĄŻarmonia universale quindi la felicit¨¤. Esso scopre, inoltre, che il mondo sta procedendo su di un sentiero che ¨¨ costretto a seguire, il sentiero dellĄŻevoluzione, scopre la legge di questa evoluzione.

Quando unĄŻunit¨¤ si schiera da parte della legge che regge tutto cui esso appartiene, gliene deriva pace, armonia e quindi felicit¨¤; mentre, se si schiera contro quella legge, ne ottiene attrito, discordia e quindi infelicit¨¤. Perci¨° bene ¨¨ ci¨° che, essendo in armonia con la grande legge, porta felicit¨¤; ¨¨ male ci¨° che essendo in contrasto con la grande legge, produce infelicit¨¤.

Quando lĄŻintelletto, illuminato dallo spirito, vede la natura quale espressione del Pensiero divino, la legge dĄŻevoluzione quale espressione della Volont¨¤ divina, la meta quale espressione della Beatitudine divina, allora si pu¨° sostituire lĄŻarmonia con la legge dellĄŻevoluzione, lĄŻarmonia con la Volont¨¤ di Dio e la moralit¨¤ viene a fondersi con la religione.

            Questa verit¨¤ viene spesso velata dal fato che la pratica di una virt¨´ produce in certi casi dolore. Ci¨° ¨¨ vero ma il dolore ¨¨ temporaneo e superficiale e viene largamente compensato dalla felicit¨¤ interna, prodotta da condotta virtuosa e, inoltre, non ¨¨ dovuta alla virt¨´ ma alle circostanze che si oppongono alla sua pratica, allĄŻattrito fra lĄŻindividuo virtuoso e lĄŻambiente viziato. NullĄŻaltro che la rettitudine pu¨° condurre alla felicit¨¤, anche se lĄŻuomo retto pu¨° temporaneamente soffrire.

 

 

 

 

 

 

 



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