INSEGNAMENTI
PARTE CENTODUESIMA
Un’altra utilità delle emozioni è quella di risvegliarne una vantaggiosa in un’altra persona. Se una persona è in collera suscita naturalmente in altre una vibrazione di collera come risposta, poiché tutte le vibrazioni tendono a riprodursi per simpatia. La collera risveglia collera, l'amore risveglia gentilezza. Allorché siamo padroni delle nostre azioni e sentiamo sorgere in noi la collera in risposta alle vibrazioni di collera di un altro, dobbiamo all’istante arrestare questa risposta e lasciare le onde di collera infrangersi su noi, rimanendo impassibili. Colui che sa conservare calmo il suo proprio corpo emozionale, mentre quello degli altri che lo circondano vibrano con forza, ha imparato bene la lezione del dominio di se stesso. Ciò fatto egli è pronto a compiere il passo seguente, a far fronte a vibrazioni di emozioni cattive, con vibrazioni dell’emozione buona corrispondente, e in tal modo, non soltanto egli stesso si astiene dalla collera ma emana vibrazioni che tendono a calmare la collera altrui. Egli risponde alla collera con l’amore, all’ira con la gentilezza; e dopo una conveniente pratica si potrà rispondere alla scortesia con la dolcezza e si stabilirà come abitudine nel corpo emozionale e diventerà risposta spontanea.
1. L’anima è occupata a:
- Riconoscere il piano gerarchico.
- Registrare il bisogno del mondo.
- Rispondere all’afflusso monadico che si sviluppa.
Quando il pensiero dell’uomo e l’idea dell’anima, entrambi in meditazione, hanno trovato un punto di contatto e ne è nato un germe di forma-pensiero e quando questa sarà sviluppata e conterrà quanto l’uomo può vedere, capire ed esprimere a livello mentale, l’anima riconoscerà il Disegno o Piano cui la Gerarchia attende.
Per la prime fasi dell’aspirazione, per i primi passi come discepolo e per le prime due iniziazioni, ciò è contenuto nel concetto di “Servizio”.
Una volta acquisito il concetto dell’unità della vita, che si esprime nella Fratellanza fra tutte le forme manifestate, nasce un ideale soggettivo e a poco a poco si comprende come quel rapporto fondamentale si attui nella pratica. Ne sono esempi le grandi imprese umanitarie, le organizzazioni create per alleviare le sofferenze dell’uomo e degli animali, i tentativi che in tutto il mondo si fanno per migliorare i rapporti fra popoli, religioni, gruppi ecc.
A livello di aspirante e a seconda del suo livello di sviluppo e mediante l’interpretazione di esperienze di vita, i propositi e i piani cui può cooperare gli appaiono come frazioni di essi ed è suo privilegio individuale manifestare e concretizzare nel mondo fisico.
In altre parole, quando anima, mente e luce nella testa sono una cosa sola, il potere creativo dell’Angelo solare si manifesta nei tre mondi e costruisce una forma che ne esprime attivamente l’energia.
L’uomo spirituale collabora all’esecuzione del piano nel mondo materiale. Sa che le forme sono prodotte da energia ben usata e diretta e si comporta di conseguenza.
La volontà trasmessa mediante la mente disciplinata s’incorpora in sette energie perciò esistono sette tipi umani che vi corrispondono e che dipendono dai sette raggi. Essi sono le sette diversità che sostituiscono il molteplice che è proprio della forma. Ma ciò nonostante sono pur sempre differenze e distinzioni che gettano l’uomo in certe grandi categorie di attività e di tendenze secondo il suo raggio. Ma sono mentali. Tutte le anime, sul piano mentale, assumono l’aspetto di Angeli Solari, figli divini della mente. Ecco il perché di questi raggruppamenti e il focalizzarsi in sette campi principali delle energie mediante cui il grande piano si attua.
In fasi ulteriori, dopo certe grandi transizioni di coscienza, quando la forma ha perso il controllo, anche queste distinzioni scompaiono, e il piano è visto come un tutto, la Vita è conosciuta nella sua unità essenziale e la parola Monade assume un senso reale.
La Monade è l’unica vera esistenza (sul suo piano) che emerge come volontà espressiva e attiva che, a sua volta, è amore attivo quando stabilisce dei rapporti e intelligenza ugualmente attiva quando impiega le energie superiori, perché l’energia dell’intelligenza, focalizzata nella mente, è lo strumento o l’agente esecutivo delle energie monadiche.
L’Antahkarana è il canale d’energia che collega le forme e le loro forze con le loro sorgenti originarie e che il filo di vita attraversa necessariamente il piano mentale, con i suoi tre aspetti, collegando monade, anima e personalità in un tutto vivente.
Il compito di costruire l’antahkarana è in verità lo sforzo programmato e cosciente di proiettare il pensiero focalizzato dell’uomo spirituale dal piano mentale inferiore nelle aree di consapevolezza che sono state sentite ma con le quali non si è stabilito un contatto; esso implica l’impiego della totalità della consapevolezza già sviluppata ed “illuminata” dell’anima e lo sforzo deliberato di accrescere sempre più la sua sensibilità all’attività focalizzata del mondo delle realtà spirituali superiori; questo consiste nel dirigere la corrente del pensiero cosciente verso il mondo presentito e teoricamente riconosciuto dai Maestro, della Triade spirituale e infine di Shamballa.
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