MEDITAZIONE
PARTE CENTOCINQUESIMA
ESAME DELL’OSSERVATORE.
1. Lo confondo con un rifare o sperimentare di nuovo? So che cosa intendo quanto mi considero osservatore?
2. Chi è l’osservatore? Cos’osserva?
3. Riesco ad osservare e a liberarmi dagli effetti spiacevoli dell’ osservazione?
4. Riesco ad osservarmi mentalmente non soggetto alle reazioni del sé personale emotivo? Se di quest’esame farò buon uso, quale ne sarà l’effetto? Nella mia vita? Nella vita del gruppo che voglio servire?
5. Posso onestamente dire di saper stare da parte e osservare con distacco?
6. Se questo riesame è un metodo scientifico, ho mai messo alla prova la tecnica dell’osservazione? La desidero? Perché?
7. Quale fondamento deve trovare nei miei studi, che mi assicuri che questo metodo del riesame sia la mia via, e che esso, accrescerà la mia efficienza nel servire?
8. Come può, la giusta osservazione accelerare il mio progresso?
9. Se è vero che il cieco deve avanzare toccando, mentre chi possiede la vista procede vedendo, libero e distaccato, perché avendo la vista, chiudo gli occhi e non osservo? Qual è l’ostacolo principale?
10. È la mia mente l’organo d’osservazione per l’uomo spirituale?
11. So offrire quest’organo all’osservatore perché lo usi?
12. So tenere la mente salda nella luce dell’osservatore? So usarla come riflettore dell’anima?
13. Quale parte ha avuto l’osservatore nella giornata odierna?
14. Come definisce l’idea di “osservatore”?
15 Riesco a dimenticare il sé personale? E a centrare la coscienza nel Sé?
16. L’osservazione è un potere dell’osservatore” e agisce in associazione con la mente. Lo comprendo? So usarlo?
17. Si afferma che esiste un archetipo, un modello, un raggio, una méta, una luce che rivela le idee divine. Ne ho una coscienza pratica, e l’applico alla vita quotidiana?
18. Qual è l’archetipo dell’osservazione, e com’esprimerlo nella vita personale?
19. Riconosco altri osservatori della vita? Sono in rapporto con loro?
20. So attingere al potere dell’osservatore e alla sua saggezza, quando altri ne hanno bisogno?
21. Io sono il redentore della natura inferiore. In che modo l’osservazione contribuisce a quella redenzione?
22. Scorre in me la forza redentrice, sprigionata dall’osservazione?
23. In che modo l’osservazione apporterà mutamenti nella mia vita, nelle mie abitudini? Nei miei atteggiamenti?
24. Mediante quale corpo riesco ad esprimermi meglio? Quale dei miei corpi richiede massima osservazione? E controllo?
25. Ho oggi dimostrato i poteri dell’osservazione? Sono stato in continuo contatto cosciente con l’osservatore?
26. Quali attività e qualità della mia natura inferiore? (buone o no) devo sottoporre ad osservazione, per servire con intelligenza maggiore?
27. Qual è l’ostacolo principale alla pratica costante dell’osservazione? Com’eliminarlo?
28. In che modo l’atteggiamento dell’osservatore aiuta i miei compagni? Come servirli veramente? L’osservazione mi aiuterà a farlo?
Quando parlo di raggi dei vari corpi ricorda sempre che mi riferisco alla forza dominante che gli condiziona in una vita particolare, al possibile effetto che l’urto di quella forza —regolata o no —può esercitare sulle persone circostanti, e alla sostanza reattiva, sensibile e impressionabile con cui l’anima è costretta ad agire. Mi riferisco all’espressione naturale.
Esiste un principio generale di tempestività, perciò certi momenti sono opportuni per l’azione, mentre in altri l’inattività è la soluzione corretta.
Tre argomenti da svolgere:
1. La natura ed il tipo del nuovo governo del mondo, considerando quel che dovrebbe emergere dalle ideologie e principi attuali.
2. La nuova educazione e ciò che dovrebbe svilupparsi nel campo dell’istruzione, quali sono le esigenze della nuova generazione.
3. La nuova religione mondiale e le sue dottrine più importanti ed universali.
Dai seguenti punti di vista:
1. Come nascono dal passato, cercando di individuare ciò che sarebbe giusto distruggere.
2. Come dovrebbero evolversi, a tuo avviso, in futuro, i tre argomenti, contribuendo alla ricostruzione prossima e prevedendo un modo di gettare un ponte verso le nuove cose, in accordo alle esigenze della nuova generazione.
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