<<INDIETRO::.. STAMPA QUESTA PAGINA

Articolo: >
Url:

centosette

1

 

 

INSEGNAMENTI

PARTE CENTOSETTESIMA

…Pertanto la “formula” può essere considerata come l’idea del Pensatore divino; può essere definita come il proposito dinamico, come la “cosa” vista ed esternata nella sua mente, visualizzata come portatrice del suo intento. Le espressioni matematiche alla base del progetto di un ponte, o di qualsiasi altra costruzione o conquista umana, dicono nulla al profano, ma per chi sa e comprende il ponte stesso, ridotto all’essenza, esse contengono il proposito, la qualità e la forma della sua struttura ultima e della sua utilità. Lo stesso può dirsi dei concetti e delle idee che danno nascita ad una forma pensiero; queste formule occulte esistono a livello archetipo, che per l’aspirante è quello dell’intuizione, anche se in realtà è uno stato di coscienza ben più elevato. Sono il substrato di un mondo di forme e devono essere conosciute da chi è degno di operare agli ordini del Grande Architetto dell’Universo.

            Per accedere alla “nube gravida di cose conoscibili” di cui l’anima è consapevole bisogna:

-          Apprendere il vero senso della meditazione

-          Allineare con facilità anima, mente e cervello

-          Contemplare, cioè vivere come l’anima nel suo mondo. Questa può allora mediare fra il piano delle idee divine e il mentale. Partecipare al processo creativo divino e dunque allo scopo di ogni vera meditazione.

-          Percepire l’idea colta per intuizione dall’anima e accertare quale forma dovrebbe assumere

-          Ridurre l’idea, ancora vaga e nebbiosa, all’essenziale, eliminando il vago immaginare e le formule della mente inferiore, preparandosi in tal modo all’azione rapida, e, fermamente contemplando, indagare con esattezza la struttura interiore, o lo scheletro della forma futura.

-          Questa, impressa coscientemente dall’anima sulla mente, e percepita da quest’ultima, in modo altrettanto consapevole, e si può dire allora che la formula è ridotta allo schema fondamentale; non è la formula stessa ma il processo secondario. Dipende dalla forza, dalla semplicità e dalla chiarezza di tale schema che incorpora la formula con una struttura ben delineata, la definizione ultima della forma conseguente, che chiuderà entro la propria sfera le vite usate nella costruzione.

L’emergere dell’idea, dalla mente universale, nel mondo delle forme, tangibili è regolato da tre fattori:

                                     I.    L’energia emerse dal piano degli archetipi, dove è focalizzata l’attenzione delle massime intelligenze del pianeta, la cui coscienza reagisce ed include questa sfera d’azione, ove la mente divina si esprime senza i vincoli di ciò che si intende per forma

                                    II.    Consapevolezza intuitiva: è il livello operativo dei Maestri di Saggezza, che vi lavorano con la massima facilità e scioltezza, così come l’uomo intelligente agisce nel mondo fisico. Le loro menti sono il costante contatto con quelle archetipi.

                                   III.    Attività della mente: a questo livello di coscienza necessariamente si compie gran parte dell’opera, il che spiega assai bene perché l’aspirante debba curare la propria preparazione intellettuale. La “nube gravida delle cose ben conoscibili” precipita dapprima a livello mentale, poi nei discepoli, come recipienti. Questi, a loro volta, cercano di impressionare e guidare gli aspiranti e altri operatori minori, presenti nel loro ambiente per karma o per libera scelta. Così l’idea presentata è accolta da molte menti e la formula della grande operazione ha svolto il suo compito…

 

Il discepolo non si occupa soltanto di stabilire delle rette relazioni con le persone e con i gruppi. Il suo compito è anche di stabilire fondamentalmente delle rette relazioni col mondo del significato e col mondo dell’azione esterna. Questo è un aspetto dell’importante lavoro redimente che esso deve intraprendere intelligentemente, al fine di ristabilire la “radiosità dell’anima” nell’umanità.

Occorre rendersi conto innanzi tutto del fatto che lo studente esoterico opera simultaneamente in tre grandi aree di coscienza e deve lentamente padroneggiare le distinzioni fra questi tre mondi, e tentare di vivere simultaneamente in tutti e tre in modo da avere un giorno sviluppato dentro di sé il necessario meccanismo di contatto. Questi tre mondi sono:

o   Il mondo materiale dell’esistenza mentale, emotiva e fisica, il mondo dei simboli. Questo è il mondo di cui tutti sappiamo qualcosa e per il quale abbiamo già sviluppato in qualche misura il necessario apparato di risposta

o   Il mondo del significato, ossia quel mondo di cause che ci sta sempre di fronte, anche se ancora non lo riconosciamo per quello che è. Dobbiamo imparare a riconoscere i significati che stanno dietro agli eventi e alle circostanze della vita.

o   Il mondo della significazione ossia quel mondo altamente inafferrabile di cui il mondo del significato indica la qualità ed il mondo delle apparenze la materializzazione.

Il significato del vocabolo essoterismo significa “interno” e denota la totalità degli elementi generici e specifici di una cosa; ciò di cui consiste l’effettiva essenza di una cosa. Questa è la sostanza concettuale, la vera essenza.

            Quando parliamo del significato interiore di questo o di quello, cerchiamo in realtà di determinare la natura essenziale o la causa dell’apparenza. Ciò che è comunemente detto esoterico rappresenta semplicemente il modo del significato, che ci mostra la natura, la qualità e la funzione o gli attributi dell’apparenza. Non è la forma ma ciò che essa vela o tiene nascosto. Ma cosa sta dietro questo?

E’ il fattore significativo, il fattore interiore occultato, nascosto dalla qualità e dell’apparenza. Questo è il fattore originante, il principio primario, ciò che ha originato un organismo e vi è nascosto dentro.

            Lo studente esoterico deve imparare ch’egli è una parte, solo una parte minuscola di un immenso Tutto che abbraccia ogni cosa. Deve imparare che le energie che lo attivano e tutti i fenomeni planetari sono le energie naturali dell’Unica Vita nella quale viviamo, ci muoviamo e siamo. Egli impara che l’atteggiamento separativo è soltanto un’illusione.

            Lo psicologo esoterico cerca invece di scoprire l’energia e le qualità che sono note e cercano espressione nei veicoli mentale, emotivo e fisico. Egli lo fa per mezzo degli indizi o attributi che ci sono nel comportamento della persona. L’esame delle crisi nella vita del paziente è un’utile tecnica nelle mani dello psicologo esoterico. Esso indica rapidamente, con le risposte di comportamento della persona ad ogni crisi, la qualità o il tipo di energia che si manifesta mediante i suoi veicoli… continua.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Prelevato da: www.centrodimeditazione.it