INVOCAZIONE
PARTE CENTONOVESIMA
Possa Colui che noi serviamo essere più vicino a tutti noi di quanto lo fu finora; possa l’opera d’instaurare giuste relazioni umane procedere velocemente, e luce e amore possano rivelarsi da Shamballa e dalla Gerarchia su voi tutti che amate il prossimo; questo è il fervido augurio, unito alla mia benedizione, che faccio a voi in questa stagione di volontà di volontà di bene. Il Tibetano mi ha chiesto di dire chiaramente che quando parla del Cristo si riferisce al suo nome ufficiale quale Capo della Gerarchia. Il Cristo opera per tutti gli uomini indipendentemente dalla loro fede; non appartiene al mondo cristiano più che al buddista o al maomettano o a qualunque altro. Nessun uomo deve necessariamente aderire alla chiesa Cristiana per essere affiliato al Cristo. Ciò che si richiede è: amare il prossimo, condurre una vita disciplinata, riconoscere la divinità in tutte le fedi e in tutti gli esseri, una vita quotidiana governata dall’Amore.
Uno dei fattori più importanti che emergono dal tema di questo stupefacente evento imminente (la riapparizione della Gerarchia sul piano fisico) riguarda gli sviluppi e gli adattamenti in corso in seno alla Gerarchia stessa in preparazione di quest’avvenimento. Incidentalmente vorrei far notare che ciò che avverrà e ciò che già ha luogo in via sperimentale è l’esteriorizzazione degli Ashram. I grandi dipartimenti ufficiali, come il dipartimento dell’insegnamento o quello delle civiltà emergenti, non riappariranno in questo momento.
La loro attività sarà trattenuta ancora per lungo tempo all’interno della Gerarchia, sul suo piano. Il primo passo è l’apparizione sul piano fisico di certi Ashram, governati da certi Maestri, che evocheranno un riconoscimento generale e garantiranno al pubblico il fatto della Gerarchia e la restaurazione dei Misteri. Più tardi, se questi passi avranno successo, saranno possibili altre e più importanti riapparizioni, cominciando dal ritorno dell’Entità cristica.
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