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MEDITAZIONE - (PARTE VENTESIMA)

 

 

 

MEDITAZIONE
Introduzione
PARTE VENTESIMA

L’uomo “comune” è occupato in molte ricerche,
e dalla forza delle circostanze. È polarizzato
interamente nel sè inferiore , sia nel corpo emotivo 
che in quello mentale .
Faccio notare una cosa interessante:
finché la polarizzazione è puramente fisica,
non si sente alcun bisogna di meditare .
Anche quando, il corpo mentale è attivo,
nessun impulso sorge, finché l’uomo non sia passato
attraverso molti cambiamenti e molte vite,
abbia gustato il calice del dolore e della gioia
in molte incarnazioni , abbia scandagliato le profondità
dell’esistenza vissuta solo per il sé inferiore,
e l’abbia trovato insoddisfacente,
allora comincia a rivolgere il pensiero ad altre cose,
ad aspirare a ciò ch’è ignoto, a realizzare e a sentire
entro di sé le paia degli dualità , e toccare
nella sua coscienza , possibilità ed ideali finallora insperati.
È per venuto al successo, alla popolarità, ed è molto dotato,
ma non sa che farsene, l’anelito interiore
persiste sempre, finchè il dolore è così insostenibile
che il desiderio d’espandersi ed estendersi,
d’accertarsi di qualcosa e di qualcuno,
che sta oltre, ha ragione d’ogni ostacolo.
L’uomo prende a volgersi verso l’interno,
e a cercare la sorgente da cui è emanato.
Allora comincia a meditare, ponderare e intensificare
la sua vibrazione , finché con il passare
del tempo raccoglie i frutti del suo meditare.
 

Lettere sulla meditazione occulta. (A.A.Bailey)
 

 

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