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FIORE DI LOTO - (PARTE QUINDICESIMA)

 

FIORE DI LOTO
Parte quindicesima

            Il discepolo  deve collegare cuore e testa, così innesca la luminosità dell’organo centrale e la radiosità interiore. Come?

  1. Soggiogando la natura inferiore, che per tanto trasferisce ogni attività vitale presente sotto il plesso solare , questo incluso, nei tre centri sopra il diaframma: testa, cuore gola. Ciò amando e servendo, e non con esercizi di respirazione o pratiche esterne.
  2. Amando, focalizzando cioè l’attenzione sulla vita e il servizio del cuore, realizzando che il centro del cuore è il riflesso dell’anima , che ne dirige le operazioni assisa sul trono fra le sopraciglia (centro anja).
  3. Meditando, ciò si basa sul principio che “l’energia segue il pensiero”, e permette di conseguire tutti gli sviluppi voluti. Con la meditazione, il centro del cuore, che nell’uomo poco evoluto è come un loto (vedi lo schema n° 5)  chiuso volto in basso, si drizza e si apre. Nel suo centro splende la luce dell’amore . Questa irradiazione, ora volta in alto, illumina la via, che non è il Sentiero , salvo nel senso che seguendo ciò che il cuore detta si finisce per trovare il Sentiero. Lo si capirà meglio se si pensa che una parte di esso corre in noi stessi, ed è quella che il cuore rivela.

            Essa conduce alla testa, dove stanno le prime Porte del Sentiero vero e proprio e inizia quella via vitale che guida oltre al corpo, alla perfetta liberazione dalle esperienze dei tre mondi (fisico-eterico, emotivo e mantale).

            È vero che il Sentiero è uno solo, ma quello propriamente iniziatico deve essere percorso coscientemente dal pensatore, che usando l’organo centrale entro la testa segue con intelligenza la Via che dai tre mondi porta nel regno dell’anima. Si può affermare che il risveglio del centro etercio del cuore fa consapevoli della sua fonte, ch’è nel centro del capo. E questo a sua volta guida al loto egoico, a dodici petali, sui livelli mentali superiori. La via che dal cuore sale alla testa riflette, nel corpo, la costruzione dell’”antahkarana ” sul piano della mente. “Come in alto, così in basso”.

 4.  Con la meditazione perfettamente concentrata nella testa. Questa accresce                  automaticamente lo stimolo e affretta il risveglio dei cinque centri lungo la spina dorsale; desta il sesto, situato fra le sopraciglia, e col tempo svela all’aspirante l’apertura in sommità del capo che appare come un cerchio radioso di pura luce bianca. Dapprima, questo è solo un punto di luce, ma per vari stadi di crescente fulgore svelerà infine la Porta.

   
 

 


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