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IL DISCEPOLATO NELLA NUOVA ERA

Dodicesima lezione

 

  Una delle prime lezioni che un discepolo deve imparare è dove pensa di essere fortissimo e dove trova maggiore soddisfazione, questo sovente il punto di pericolo e debolezza più gravi.

Le condizioni astrali si vedono spesso al contrario; donde quell’annebbiamento che avvolge spesso il discepolo.  Potete ora domandare se esiste un metodo unico per avvicinarsi a questa meta, che pare impossibile. Il metodo è la pratica costante dell’impersonalità e l’atteggiamento di indifferenza per i desideri, i contatti e i fini personali.

 

Quattro sono i difetti che frequentemente impediscono ad un gruppo di discepoli di conseguire il fine e di ben operare:

 

1.    Mancanza ti visione per poca accuratezza mentale.

2.    Annebbiamento personale, a livello astrale.

3.    Problemi individuali implicanti eccessiva attenzione al piano fisico e alle circostanze e difficoltà proprie di tale difficilissimo piano tra i tre mondi.

4.    Inetrzia o lenta reazione all’insegnamento impartito e all’opportunità presentatasi.

 

Discepolo accettato è colui che:

 

1.         Ha accettato la realtà della Gerarchia con i presupposti di lealtà e cooperazione che ne derivano.

2.         Ha accettato la verità che le anime sono una sola e quindi si è consacrato a esprimersi come anima. Il servizio è l’Azione di risvegliare e stimolare le anime con cui egli ha rapporto.

3.         Ha accettato la tecnica occulta del servizio. Il servizio all’umanità che decide tutte le attività e subordina la personalità alle esigenze del momento.  Coltivare l’intuizione e la pronta risposta all’immediato bisogno e non la reazione ad una meta lontana.

4.         Ha accettato il Piano, quale indicato dai Maestri e cerca di comprenderlo e di eseguirlo.

55.         I campi di studio che importano per lui sono: l’umanità, l’iniziazio­ne e il servizio.

 

L’iniziazione di gruppo implica:

 

1.       Possesso e riconoscimento di una visione comune cui il singolo si subordina.

2.       Rapporto simultaneo dei membri con l’anima di gruppo al suo livello ciò integra il gruppo sui livelli egoici.

3.       Contatto consacrato e comune delle personalità di gruppo sui tre livelli: mentale, astrale ed eterico. Essi dovrebbero mirare allo stretto rapporto su tutti e tre i livelli a volontà e insieme quando il gruppo lo richiede.

  4.       Capacità del gruppo di stare saldo e senza barriere tra i suoi membri. Uno dei massimi doveri del discepolo è il distacco dalle teorie puerili sulla vita, sul discepolato e sul Piano,

  5.     Tenere la mente aperta, sempre pronta alla verità inattesa e capace (quando la visione spirituale sia abbastanza forte) di capovolgere rapidamente tutti gli ideali preconcetti.


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