IL DISCEPOLATO NELLA NUOVA ERA
Tredicesima lezione
Vi consigliamo di ripartire il processo meditativo in questo modo: una meditazione individuale e di gruppo accuratamente stabilito e la metodica vita di riflessione spirituale. Quest’ultima alimenterà la duplice vita — oggettiva e soggettiva —del discepolo, mentre la prima, più formale, focalizza la luce nel cervello e pone le basi del servizio egoico illuminato e vivificato. Tutta la meditazione (nelle due parti) comporta quindi di collegare cuore e testa, cioè la vita mistica e l’occulta, il sentimento e la conoscenza.
Il segreto della vera meditazione, nei suoi primi stadi è la capacità di visualizzare. I discepoli devono insistere su questo processo, che racchiude i poteri creativi dell’immaginazione, oltre all’energia mentale, quale mezzo per attuare i fini della Gerarchia e il Piano divino. Per le seguenti ragioni:
1. È l’iniziale dimostrazione della legge occulta secondo cui “l’energia segue il pensiero”. Per i discepoli che si preparano all’iniziazione, queste aspetto esteriore della visualizzazione deve essere sostituito da un processo interiore che sarà il primo passo verso la facoltà di dirigere l’energia. L’immaginazione creativa e la deliberata focalizzazione nella testa, in un punto intermedio tra il corpo pituitario e la ghiandola pineale. In quest’area si designano quadri e scene, acquistando facilità a vedere — per esteso ed in dettagli — quel che si vuole e per cui si lavora. Quel visualizzare che potrebbe invece chiamarsi “diretto lo si compie concentrati piuttosto nell’area direttamente circostante la ghiandola pineale, ch’è allora centro di un campo magnetico, costruito — in prime luogo — dalla visualizzazione. Qui l’energia viene raccolta dal discepolo e quindi diretta di proposito all’uno o all’altro dei centri. Questo pensiero focalizzato produce degli effetti inevitabili nel corpo eterico, in tal modo due aspetti dell’immaginazione creativa
2. L’aspetto costruttore in tre fasi che corrisponde al processo creativo della divinità stessa:
a. Raccolta di energia qualificata in un cerchio invalicabile.
b. Concentrazione di queste energia sotto il potere del proposito, cioè in un punto prossimo alla ghiandola pineale. Essa è allora focalizzata e non più diffusa.
c. Invio dell’energia concentrata, per mezzo di un processo figurativo (non con atto di volontà stavolta) in qualsiasi direzione desiderata — ovvero a taluni centri, in un certo ordine.
Gli stadi sono dunque.
a. Raccolta dell’energia.
b. Concentrazione.
c. Distribuzione e direzione.
Il discepolo impara a farlo all’interno, poi a dirigere l’energia (qualificata e particolare, secondo l’occasione,) all’esterno; (fra l’altro sarà la tecnica di guarigione del futuro.
3. Il potere di visualizzare correttamente è un modo di accertare con esattezza il vero o il falso. Visualizzare è letteralmente costruire un ponte tra il piano emotivo e il mentale, e perciò corrisponde, nella personalità alla costruzione dell’antahkarana. Il piano astrale, secondo aspetto della personalità , corrisponde al secondo aspetto costruttivo della Trinità.
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