INSEGNAMENTI PARTE DICIASSETTESIMA
Il sonno
Il Maetro ci consiglia quanto segue: “Imparate, quando vi disponete al sonno, a ritirare la coscienza entro la testa. Si dovrebbe fare ogni sera, come preciso esercizio. Non ci si dovrebbe permettere di cadere senza coscienza nel sonno, ma tentare di preservarla intatta fino a passare consapevolmente nel mondo astrale . Dovreste mirare a distendervi, a concentrare l’attenzione e assiduamente ritrarvi nella testa, poiché, sin quando non si ha continua consapevolezza di tutti i processi che inducono il sonno e nello stesso tempo mantenersi positivi, l’esercizio può essere pericoloso. I primi passi devono essere cauti, e praticati per molti anni, prima di acquisire la capacità di astrarsi agevolmente”.
L’uomo può funzionare liberamente ed utilmente durante il sonno, ma spesso ciò non succede; neanche un minimo ricordo del lavoro astrale compiuto. Le persone sviluppate ed evolute possono costruire un legame eterico fra la vita fisica e l’astrale, ed ottenere così la continuità di coscienza . Con la concentrazione , il controllo ed il dominio mentale, l’uomo può portare la memoria al cervello fisico e ricordare i suoi sogni: vivi, razionali, precisi ed anche istruttivi. Tecnicamente parlando bisogna destare i due centri della testa, che a loro volta desteranno gli altri cinque, avere un cervello ricettivo per registrare la coscienza astrale e sviluppare il corpo pituitario - allora i sogni saranno precisi e coerenti.
Un’altra tecnica consiste nel trasportare la coscienza da un sottopiano atomico all’altro, e non seguire i pensieri che invece discendono attraverso i sottopiani inferiori. È importante che l’ultimo pensiero, prima di addormentarsi, sia nobile, elevato ed altruistico, perchè da ciò dipenderà, in gran parte, la natura dei sogni.
La continuità di coscienza
L’ostacolo maggiore alla continuità di coscienza è dato dall’insensibilità della mente e del cervello al contatto superiore, alla mancanza di sensibilità telepatica e intuitiva alla vibrazione della Gerarchia e all’incapacità di trascendere il psichismo interiore.
La continuità di coscienza rivela molti aspetti del Piano , con i quali si può “produrre nell’umanità una sintesi soggettiva e mutui scambi telepatici tali da annientare il tempo”, in modo che l’uomo sia padrone del proprio strumento, e quindi onnipresente e poi onniscente .
I discepoli devono essere coscienti per tutte le 24 ore del giorno e della notte, quindi anche durante il sonno, di tutti gli eventi, o almeno di diverse attività contemporaneamente.
Per ottenere la continuità di coscienza è indispensabile avere la sensibilità telepatica e intuitiva verso i pensieri degli uomini, verso quelli dei disincarnati e verso gli Esseri spirituali, attenuando così il velo tra il visibile e l’invisibile. Questo inoltre elimina la paura della morte , perchè vissuta con consapevolezza.
Un altro requisito per acquisire la continuità di coscienza è la capacità di comportarsi come l’Osservatore , che permette il distacco dalla forma per meglio usarla, secondo i disegni gerarchici, a vantaggio dell’umanità. La continuità di coscienza lega insieme il piano fisico l’astrale formando un solo mondo, ciò avverrà se l’uomo unifica i suoi vari aspetti, impara a focalizzarsi nella testa, concentrarsi, meditare e vivere come un ”Re, assiso sul trono fra le sopraciglia” .
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