INVOCAZIONE PARTE VENTISEIESIMA
Significato occulto della parola .
L’antica scrittura dichiara: “Il molto parlare non sarà senza peccato”. – La Bibbia, 10:19, perché a questo stadio dell’evoluzione umana, in un fiume di parole, molte sono pronunciate senza scopo o per motivi che (se analizzati) si riconosceranno fondati esclusivamente sulla personalità . Quanto più grande è il progresso compiuto lungo il cammino dell’accostamento ai misteri, tanto maggiore attenzione deve fare l’aspirante. Questo è necessario per tre ragioni:
- Prima di tutto, dato il suo stadio d’evoluzione, egli può rafforzare le sue parole in modo che lo stupirebbe, se potesse vedere sul piano mentale , perché egli costruisce più accuratamente dell’uomo medio; la forma pensiero che ne segue è vitalizzata più fortemente e compie la funzione per la quale è inviata dal “suono” o dalla parola con maggior precisione.
- In secondo luogo, ogni parola pronunciata e la conseguente forma pensiero costruita (a meno che si trovino sul sentiero superiore e non siano fondate su impulsi della personalità) tendono a formare una barriera di materia mentale tra l’individuo e il suo obiettivo. Questa materia o muro di separazione dev’essere dissipata prima di poter progredire ulteriormente, e questo processo è karmico ed inevitabile.
- In terzo luogo, il parlare è in grandissima parte un modo di comunicare sui livelli fisici, su quelli più sottili su cui sta il lavoratore, e nelle sue comunicazioni con i compagni di lavoro ed i lavoratori prescelti avranno una parte sempre minore.
La percezione intuitiva e la reciproca azione telepatica distingueranno i rapporti fra aspiranti e discepoli , e quando questo andrà unito alla piena fiducia, alla simpatia ed allo sforzo comune per il Piano , si avrà una formazione in cui il Maestro saprà lavorare, e attraverso la quale potrà riversare la Sua forza.
Il Maestro lavora mediante i gruppi (grandi o piccoli che siano) ed il lavoro gli è facilitato se l’azione reciproca fra le unità del gruppo è continua ed ininterrotta. Una delle cause più frequenti di difficoltà nel lavoro di gruppo, per il conseguente arresto temporaneo dell’afflusso di forza del Maestro, deriva dal cattivo uso della parola, che produce una temporanea ostruzione del canale sul piano mentale.
Chi riesce a comprendere l’importanza della parola, impara come e quando parlare, che cosa s’ottiene con la parola, e cosa succede, quando parla è sulla giusta via per raggiungere la meta. Chi governa giustamente la parola compirà i maggiori progressi. Questo è stato sempre compreso da tutti i capi dei movimenti occulti. L’ordine profondamente occulto di Pitagora a Crotone, e di molte altre scuole esoteriche d’Europa e d’Asia ebbero per regola la proibizione ai neofiti e novizi, di non parlare per due anni all’ingresso della scuola; quando avevano imparato a mantenere il silenzio per tutto quel periodo, era dato loro il diritto di parlare, perché avevano imparato uno specifico riserbo.
Sarebbe utile che lo studioso si rendesse conto che ogni buon oratore fa un lavoro profondamente occulto. Un buon conferenziere fa, su piccola scala, un lavoro analogo a quello del logos solare , infatti, Egli pensò, costruì e vitalizò, perciò, un conferenziere sceglie il materiale col quale costruirà la sua conferenza, e procederà a vitalizzarla; fra tutta la materia del mondo, raccoglie la sostanza che individualmente cerca d’usare, poi ripete il lavoro del secondo Logos, dandole una forma. Egli costruisce sapientemente la forma, e quando è costruita, termina facendo la parte della prima Persona della Trinità, mettendovi il suo spirito, la vitalità e la forza, in modo che sia una vibrante manifestazione vivente, quando un conferenziere od oratore di qualsiasi genere è capace di far questo, tiene avvinto l’uditorio, e gli ascoltatori impareranno sempre da lui; essi riconosceranno ciò che la forma-pensiero era destinata a trasmettere. Se studiamo le varie cosmologie del mondo, troveremo che il processo della creazione fu eseguito per mezzo del Suono o della Parola.
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