INSEGNAMENTI PARTE VENTISETTESIMA
…L’annebbiamento è compreso ed eliminato solo se il discepolo impara a tenere la mente “salda nella luce ”. Colui il quale è polarizzato nella mente, per la vita disciplinata, l’ardente aspirazione e l’intelletto acuto, ha destato l’intuizione ed è quindi in contatto con la Sorgente della Saggezza divina . L’uomo personale tramite la mente diviene strumento dell’anima ; quando questa cade sotto il dominio dello spirito , la coscienza del discepolo, oltre ad essere consapevole del gruppo , si dilata fino a divenire planetaria. La mente concreta e sempre egoista, egocentrica e manifesta quella cupidigia personale che ha insiti i germi della propria distruzione, salvo che attraverso il sutratma non passi l’energia dell’anima. Se l’aspirante si prepara seriamente a servire, scopre le sue propensioni errate e se analizza i moventi con decisione, si eleva dal piano emotivo al mentale, dove è possibile incontrare i Maestri. Solo chi è polarizzato mentalmente può creare l’opera magica, perché quando il centro direttivo sta sotto il diaframma, la magia bianca è impossibile, perché l’anima animale predomina e la spirituale è costretta in passività. Qualsiasi opera magica è un processo intelligente, attuato con la forza dell’anima, e con l’aiuto della mente. L’energia della mente è un ternario: concreta inferiore, astratta e intuitiva. Il campo d'espressione di questo ternario è il terzo aspetto del Logos , la mente universale . Solo il controllo mentale, congiunto alla percezione spirituale, riesce a disperdere l’illusorio miasma astrale, rivelando all’uomo di essere un ente spirituale incarnato, in rapporto — tramite la propria mente — con la Mente universale. Ciò che impedisce un vero lavoro in comune è l’orgoglio mentale che squilibra i membri del gruppo, si asseconda la personalità e non fanno che riprodurre e ripetere se stessi. Il vero discepolo è sempre polarizzato mentalmente. La sua vera visione è sempre esente dalle reazioni ingannevoli del centro del plesso solare. Essa risveglia il centro del cuore ed evoca la rispondenza dell’energia della personalità (polarizzata nel centro Ajna) e infine determina un “accentramento nel luogo della luce”, ciò indica la crescente attività del centro della Testa. La vera costruzione dell’antahkarana ha inizio soltanto quando il discepolo comincia a essere polarizzato in modo definito sui livelli mentali, ossia, quando la sua mente opera con intelligenza e in modo cosciente. Egli deve distinguere con chiarezza fra il Pensatore, l’apparato di pensiero e il pensiero stesso in modo tale da riconoscere le idee e avere la capacità di riceverle e convertirle in pensieri concreti, e la capacità creativa di costruire forma-pensiero coscientemente. Ciò richiede una forte polarizzazione mentale e quando il discepolo lavora con la materia mentale e ne esercita il potere, può riflettere la luce della mente verso lo sforzo umano, verso il mondo dell’attività dell’anima e verso il regno dell’intuizione . Quando la potenza dell’attività emozionale è molto elevata, annulla gli altri due punti del triangolo della personalità, perciò bisogna rendersi conto della futilità dell’emozione e del sentimento egoistico e perciò agire mediante la divina indifferenza affinché le reazioni della personalità non interferiscano nel lavoro dell’anima. Colui il quale è polarizzato nel corpo astrale deve cambiare la focalizzazione trasferendola al corpo mentale e precisamente dal plesso solare al cuore. In alcune circostanze, dovute a un determinato tipo di raggio , l’aspirante polarizzato nel corpo astrale deve passare da un raggio a un altro tramite il piano della conoscenza e della percezione intuitiva. Per un emotivo l’ingresso nell’Ashram è impossibile fintanto che non abbia acquisito la tecnica della polarizzazione mentale, la sola che permette d’essere utili nel lavoro di redenzione umana. Il genere umano sta polarizzandosi nella mente e sviluppando la Buona volontà ; queste qualità portano in esistenza le Idee divine tramite la Volontà , perciò è essenziale percepire il Piano o parte di esso e attuare la Volontà divina sul piano fisico, tendente a un’altra espansione di coscienza dell’umanità. Con la meditazione riflessiva bisogna elevare la coscienza personale e penetrare in quella divina per comprendere, discernere e interpretare, con l’uso della mente, le “cose” spirituali. Ciò porta a polarizzarsi a un livello tale di consapevolezza da raggiungere delle nuove energie e precipitarle nei tre mondi del servizio umano. La polarizzazione emotiva è responsabile anche della condizione fisica; quando la forza dell’anima si sposta dai centri inferiori a quelli superiori, migliora anche questa espressione. Per far ciò bisogna impedire l’accesso delle forze astrali e favorire l’entrata delle forze dell’anima nel plesso solare tramite il centro della testa. Questo può essere fatto, a tempo e debito, con un’appropriata meditazione. La polarizzazione mentale si esprime esercitandola nella meditazione e nel controllo del corpo emozionale, protratta costantemente e fermamente anche durante il giorno, nel senso d’affrontare il mondo dal punto di vista dell’anima come osservatrice tramite la mente. Le emozioni devono essere trasmutate, il corpo astrale diffondere l’amore dell’anima, il desiderio egoistico lasciare il posto all’aspirazione, che deve fondersi nella vita di gruppo per il bene comune, l’annebbiamento deve essere diradato e la pura luce della mente deve affluire nella natura inferiore…Continua nella parte ventottesima.
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