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FIORE DI LOTO PARTE VENTOTTESIMA







 

FIORE DI LOTO
PARTE VENTOTTESIMA

 

I CENTRI O loti .

Centro ajna. È situato tra le sopraciglia, appena sopra gli occhi, dove “funziona come schermo per la bellezza e la gloria dell’uomo spirituale”.

  1. Corrisponde al Sole fisico ed esprime la personalità  integrata e vivente; prima del discepolo  e poi dell’iniziato . È la vera “persona” o la maschera.
  2. Giunge a perfetta attività al tempo della terza iniziazione , che è considerata la prima delle maggiori da parte della gerarchia . Il centro ajna è l’organo che distribuisce l’energia del terzo aspetto: l’intelligenza attiva.
  3. Il filo di vita creativo le connette alla personalità, e pertanto è in intimo rapporto con il centro della gola (o dell’attività creativa), proprio come il centro della testa è correlato a quello della base della spina dorsale, quando fra i due centri, ajna e gola, gli scambi sono attivi, ne consegue una vita creativa, e l’iniziato manifesta idee divine. Nello stesso modo gli scambi fra la testa e la base della spina manifestano la volontà e il proposito della divinità. Le forze del centro ajna e della gola, combinate insieme, producono la più alta manifestazione del “fuoco per attrito ”, producono quel “fuoco elettrico” individuale che, quando è culminante, si chiama kundalini .
  4. È il centro mediante cui si manifesta, sul suo piano, la quarta Gerarchia creatrice (l'attuale), e dove essa si unisce e fonde con il quarto regno di natura, il genere umano. Il centro della testa collega la Monade  alla personalità e connette la triade spirituale  (espressione monadica nel mondo a-formale) alla personalità. Quest’affermazione espone – nel simbolismo del centro della testa, inteso in senso fisico – il riflesso della volontà spirituale, “atma ”, dell’amore spirituale, “buddhi ”. È qui importante mostrare il ruolo degli occhi nel processo dell’espressione cosciente per attuare creativamente il proposito  divino:

 

Terzo occhio                    Centro della testa                             Volontà

                                                                                                       Atma

                                                                                                       Shamballa

            Occhio del Padre, la Monade. Primo aspetto, volontà o proposito.

            Connesso alla ghiandola pineale .

 

Occhiodestro                       Centroajna                                       Amore

                                                                                                         Buddhi

                                                                                                         GERANCHIA

 

            Occhio del figlio, l’Anima. Secondo aspetto, amore-saggezza .

            Connesso al corpo pituitario .

 

Occhiosinistro                Centrodellagola                                     Intelligenza

                                                                                                         Attività

                                                                                                         UMANITÁ

            Occhio della Madre, la personalità. Terzo aspetto, intelligenza.

            Connesso alla ghiandola  carotidea.

            Quando, sono tutti attivi, e capaci di “vedere” simultaneamente, si scorge il proposito divino (l’iniziato) e si dirige spiritualmente l’azione creativa che ne risulta (il Maestro

  1. Il centro ajna focalizza l’intento di creare. Non è organo creativo come la gola, ma incorpora l’idea che è alla base dell’attività creatrice, ossia l’atto di dare forma ideale all’idea.
  2. Il corpo pituitario ne è l’esternazione fisica; esso ha due lobi, che corrispondono ai suoi due petali, multipli. Il centro ajna esprime le due forme più elevate dell’immaginazione e del desiderio, fattori dinamici su cui si basa ogni creazione.
  3. È l’organo dell’idealismo, pertanto, e –cosa strana – è strettamente connesso con il sesto raggi , così come il centro della testa è in rapporto essenziale con il primo. Il sesto raggio è peculiarmente legato al terzo, e al terzo aspetto divino, e anche al secondo raggio e al secondo aspetto. Esso inoltre ha la funzione di fondere e d’esprimere. Il centro ajna è quel punto, nel capo, che simboleggia il dualismo della manifestazione nei tre mondi . Fonde le energie creative della gola e a quelle sublimate del desiderio, ossia il vero amore del cuore.
  4. Questo centro, che ha due soli petali, non è un loto vero e proprio, come gli altri. I suoi petali sono composti di 96 petali minori, o unità di forze (48 + 48 = 96), che non assumono, però, la forma di loto. Come ali, si protendono a destra e a sinistra del capo, e simboleggiano i due sentieri rispettivi, la via della materia e quella dello spirito. Rappresentano, anche, i due bracci della croce  ove l’uomo è crocefisso – due flussi d’energia o di luce, che attraversano la corrente di vita discendente dalla Monade fino alla base della spina dorsale, passando per la testa.

Chi vuol comprendere i centri eterici o loti e i loro rapporti interni nel corpo eterico, nello stesso tempo correlarli ai corpi sottili, agli stati di coscienza, ossia e a quelli dell’essere e dell’espressione, alle energie di raggio, all’ambiente, ai tre veicoli periodici (così H.P.B. chiama la personalità, l’anima e la Triade spirituale) a Shamballa e a tutte le vite manifeste, deve sempre tenere presente il concetto di relatività. L’argomento è molto complesso, ma quando il discepolo o l’iniziato vive nei tre mondi, e le diverse energie dell’essere umano intero sono “impiantate” nell’uomo terreno, il tutto si chiarisce, allora sono possibili:

    • Certi riconoscimenti  nel tempo e nello spazio.
    • Si notano certi effetti.
    • Certi influssi di raggio appaiono dominare sugli altri.
    • Si scorgono certi “modelli d’essere”.
    • L’espressione di un’Entità spirituale di una certa esperienza cosciente emerge alla luce, ed essere diagnosticata, se ne può determinare, in quel tempo e per un’espressione vitale specifica, gli aspetti e gli attributi, le forza e l’energia.

Sono cose da ricordare, senza permettere al pensiero di divagare lontano, ma concentrandolo sull’apparenza dell’uomo (se steso o altri) e sulla qualità che affiora.

           
 


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