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SERVIZIO PARTE VENTOTTESIMA


 

SERVIZIO
PARTE VENTOTTESIMA 

…Per servire bene il gruppo  bisogna conseguire L’impersonalità  nelle questioni personali, così, oltre che essere utili a se stessi, si alimenta la vita, perché si è un canale per la vita gerarchica, e non semplicemente un suo ricevente.

Quali sono gli stadi d’attraversare per procedere e lavorare affrancati dal “complesso dell’io”?

·         Rifiutarsi di drammatizzare; bisogna procedere con il servizio , lo studio e la meditazione , dimenticando se stessi per i doveri di gruppo, le esigenze del mondo e il lavoro programmato dai Maestro .

·         Riflettere sull’anima , rafforzando il contatto con un allineamento  più stabile.

·         Pensare sempre in termini di gruppo e non di se stessi.

·         Mettere più attenzione all’esame serale.

In una vita dedicata al servizio soggettivo e oggettivo si deve sempre praticare la divina arte della decentralizzazione. Essendo il servitore, per  forza di cose, posto al centro, l’atteggiamento interiore da coltivare deve essere quello di una programmata attenzione periferica d’identificazione  con coloro che s’istruisce.

I mezzi per liberare se stessi sono:

·        focalizzazione l’attenzione nella testa.

·         Allineare i corpi con la respirazione corretta e sorvegliata per l’astrazione  finale.

·         Identificarsi con gli altri dimenticando il   minore e che il movente sia giusto.

·         Prestare intenso interesse dinamico al tema del momento, senza fanatismo e limitazioni, consapevole che, convenientemente trattato, qualsiasi argomento ha importanza spirituale.

Bisogna dimenticare se stesso e:

·         Servire come anima, la cui natura è amore  impersonale, e non come personalità  che tende a stare al centro.

·         Non parlare mai di se stessi ma avere interesse solo per coloro che si serve.

·         Agire come anima con umiltà, gratitudine e serenità affrettandosi verso un servizio più proficuo.

·         Orientare la mente  verso la luce  e vederci l’anima o il Piano divino o parte di esso.

·          Purificare la vita astrale , affinché possa essere un canale per l’amore divino che scorre verso tutto ciò che s’incontra.

·         Manifestare la natura di un Figlio di Dio e così salvare chi soffre, ed elevare i piccoli.

Coloro che si avvicinano a noi in cerca di aiuto non devono essere visti nella luce della loro personalità e nei termini delle loro reazioni nei nostri confronti, ma come anime e agenti della Gerarchia.

 


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