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SERVIZIOPARTETRENTASETTESIMA

 

SERVIZIO
PARTE TRENTASETTESIMA

 Servizio al Logos

            Quando l’inferiore è sotto il dominio del superiore, o quando il quaternario (la personalità) si fonde nella Triade, allora si possono affidare all’uomo altri quattro concetti fondamentali. Tre di questi sono esposti nel Proemio della Dottrina segreta (S.D. I. 42, 44) e secondo il concetto psicologico in evoluzione, formano i tre rivelati e il quarto che sta per esserlo. Gli altri tre sono esoterici, e tali devono rimanere fino a quando ogni uomo non abbia lavorato al proprio sviluppo spirituale, costruito il ponte tra la mente superiore e l’inferiore, preparato l’altare nel Tempio di Salomone per la luce del Logos, e consacrato le sue attività all’aiuto altruistico dei piani evolutivi del Logos.

            Quando queste qualità avranno assunto il loro posto preminente, e l’uomo avrà fornito prova della sua volontà assoluta di servire, allora sarà posta nelle sue mani la chiave, ed egli scoprirà il metodo con cui l’impulso elettrico, che si manifesta come calore, luce e moto, è dominato e utilizzato. Egli scoprirà la sorgente dell’impulso iniziale proveniente dai centri extrasistemici, e il ritmo fondamentale. Allora e soltanto allora, egli sarà un collaboratore realmente intelligente e, sfuggendo al dominio della legge dei tre mondi, potrà egli stesso servirsi della legge nelle sfere inferiori.   

Servizio di gruppo, lo sforzo cosciente dell’Ego

            C’è uno stadio in cui l’energia dell’Ego è centrata nel “cuore del cerchio” anziché nella periferia, e da questo centro è diretto al servizio di gruppo mediante lo sforzo cosciente dell’Ego.  L’attrazione della natura inferiore è sostituita dall’attrazione di ciò che è superiore persino all’Ego. Il processo iniziale deve poi essere ripetuto su una voluta più alta della spirale, dove l’energia monadica comincia a operare sull’Ego come l’energia egoica comincia a operare sulla personalità. La Monade, che si manifesta con l’Ego (la sua manifestazione esteriore) comincia nuovamente a cercare il suo vero centro “nel Cuore”, e sui livelli superiori si possono osservare nuovamente dei risultati influenzanti la distribuzione e la conservazione dell’energia.

 Rendere servizio per l’umanità e sue esigenze.

            Le persone che costruiscono delle forme di durevole beneficio per l’umanità, sono sempre poche. Così pure i Grandi Esseri (quando lavorano per mezzo dei loro discepoli) siano obbligati a lavorare con gruppi, potendo trovare solo di rado un uomo o una donna i cui tre centri fisici della testa siano attivi simultaneamente (la ghiandola pineale, il corpo pituitario e alta major). Sovente devono lavorare con grossi gruppi prima che la quota di energia che viene Loro fornita per il raggiungimento del Loro fine raggiunga la misura occorrente.

La ghiandola pineale. Il terzo occhio. – S.D. III. 548.

·         Lo scopo dell’evoluzione è di sviluppare la visione interiore.

·         Il significato occulto dell’occhio – S.D. III.  577.

·         L’”occhio del Toro”. – (Confronta l’occhio di bue). La costellazione del Toro fu detta la Madre della Rivelazione e l’interprete della voce divina. – S.D. I. 721.

·         Gli organi della visone interiore:

            a.   L’organo exoterico     la ghiandola pineale                     fisico.

            b.   L’organo esoterico     il terzo occhio                                eterico.

                  Nota. Gli studiosi devono stare attenti a distinguere il terzo occhio dalla ghiandola pineale. – Vedi S.D. II. 308. “Il terzo occhio è morto e non funziona più”. Ha lasciato un testimonio della sua esistenza nella ghiandola pineale.

·         La ghiandola pineale è una massa simile a un pisello di materia grigia nervosa posta dietro al terzo ventricolo del cervello.

·         Il corpo pituitario  sta alla ghiandola pineale come il manas a buddhi, o la mente alla saggezza. S.D. III. 505, 505.

·         La ghiandola pineale raggiunse lo sviluppo massimo in ragione di quello fisico più basso. – S.D. II. 308, 313.

·         Il terzo occhio esiste nella materia eterica:

a.      Nella fronte.

b.     Al livello degli occhi.

·         Esso è un centro d’energia formato da un triangolo di forza:

a.      Il corpo pituitario.

b.     La ghiandola pineale.

c.      Il centro alta major.

·         L’occhio aperto o terzo occhio non porta direttamente la chiaroveggenza, ma è l’organo col quale si ottiene la conoscenza diretta e certa. – S.D. I. 77.

a.      L’iniziato dirige l’occhio verso l’essenza delle cose.

b.     Il terzo occhio deve essere acquisito dall’ascesa prima di diventare un adepto. S.D. II. 651.

·         Gli studiosi d’occultismo dovrebbero sapere che il terzo occhio è indissolubilmente connesso al karma. – S.D. II. 312 nota; 316, 320.

a.      Dal suo passato in Atlantide, la quinta razza radice esaurisce le cause della quarta razza radice.

b.     Perché rivela quello che è il suo passato. – S.D. II. 297, 320, 813.

·         Il terzo occhio è lo specchio dell’anima. S.D. II 312.

·         Per l’occhio spirituale gli dei non sono un’astrazione più di quanto lo siano per noi l’anima o il corpo. – S.D. I. 694.

a.      L’occhio interiore può vedere attraverso il velo della materia. – S.D. I. 694.

b.     L’occhio spirituale rivela gli stati soprasensibili. S.D. II. 561.

·         Nell’uomo spiritualmente rigenerato, il terzo occhio è attivo. – S.D. II 458

      È del pari ovvio che il potere del discepolo per il servizio dell’umanità dipende in gran parte da tre cose:

1.      Lo stato dei suoi corpi e il loro allineamento egoico.

2.      La condizione di attività che vi è nei centri fisici della testa.

3.      L’azione circolatoria della trasmissione triangolare di forza.

            Questi fattori dipendono a loro volta da altri, tra i quali si possono elencare i seguanti:

·         La capacità di meditare del discepolo.

·         La sua capacità di portare accuratamente dai livelli sottili i piani e i propositi che l’Ego conosce.

·         La purezza dei suoi movente

·         Il suo potere di mantenere “lo stato di meditazione” e di cominciare a costruire, mentre è in quello stato, la forma per la sua idea, materializzando così il piano dell’Ego.

·         La quantità d’energia che può poi riversare nella sua forma-pensiero, procurandole così un periodo di esistenza o il suo minuscolo “giorno di Brahma” (terzo aspetto della divinità).

            Questi fattori sussidiari dipendono inoltre:

·         Dal suo posto nella scala dell’evoluzione.

·         Dalla condizione dei suoi corpi.

·         Dalla sua condizione karmica.

·         Dalla tenuità del tessuto eterico.

·         Dalla qualità del suo corpo fisico e del suo affinamento.

 

 

 


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