MEDITAZIONE PARTE QUARANTESIMA
L’uomo deve sperimentare nella sua coscienza fisica e sapere per esperienza e non solo in teoria ciò che ha acquisito in meditazione. Tutto si risolve nell’espansione della mente che finisce per dominare quanto è inferiore, e nella facoltà di concepire per astrazione, che con il tempo trova espressione sul piano fisico. Ciò significa tradurre le più alte teorie e gli ideali in fatti dimostrabili, ed è la fusione di ciò che è superiore con ciò che è inferiore, e la qualificazione di quest’ultimo finché fornisca adatta espressione al primo. È qui che la pratica di meditare compie la sua parte. La vera meditazione scientifica provvede forme graduali per cui la coscienza è elevata e la mente ampliata fino a comprendere:
1. La famiglia e gli amici.
2. Le persone associate.
3. I gruppi d’affiliazione.
4. Il proprio gruppo egoico.
5. Altri gruppi egoici.
6. Quello degli Uomini celesti di cui il gruppo egoico costituisce il centro.
7. Il Grande Uomo (Sanat Kumara).
Chiunque inizi uno sviluppo occulto e aspiri a quanto esiste di superiore, ha oltrepassato lo stadio dell’uomo comune – quello che considera se stesso come isolato e lavora per il suo solo proprio benessere. L’aspirante mira a qualcosa di diverso; cerca d’immergersi nel suo Sé Superiore e in tutto ciò che tale termine comporta.
L’aspirazione verso l’Ego e il conseguimento di quell’alta coscienza, con il conseguente sviluppo di quella di gruppo, riguardano assai da vicino a tutti quelli che leggeranno queste lettere.
Per quelli che sono sul Sentiero della Prova, costituisce il prossimo passo da compiere. Non è cosa che si ottenga semplicemente con il dedicare trenta minuti al giorno a certe forme stabilite di meditazione. Implica uno sforzo vissuto ora per ora, quant’è lungo il giorno, per mantenere la coscienza quanto più possibile vicino all’elevata vetta raggiunta durante la meditazione del mattino. Presuppone la determinazione di considerare se stessi in ogni momento come l’Ego e non come una personalità diversa. Poi, via via che l’Ego assume il controllo, implicherà anche la capacità di guardare a se stessi come parte di un gruppo, senza alcun interesse e desiderio, senza alcuna mira o aspirazione distinti dal bene di quel gruppo. Richiede una costante vigilanza di tutte le ore del giorno per non ricadere nella vibrazione inferiore; comporta la lotta costante con il sé inferiore che trae verso il basso, e l’incessante battaglia per conservare la vibrazione più alta; e la meta deve essere lo sviluppo dell’abitudine di vivere nella coscienza superiore finché essa sia così stabile che la mente inferiore, il desiderio e gli elementari fisici siano così atrofizzati e indeboliti per mancanza di nutrimento, che la triplice natura inferiore sia solo il nesso per cui l’Ego perviene al contatto con i tre mondi, allo scopo di soccorrere la razza umana.
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