INSEGNAMENTI PARTE QUARANTATREESIMA
Il Piano
Il Piano è l’espressione del Proposito della Volontà del Logos. Ciò che attua il piano è un punto di volontà dinamica focalizzata nel Cuore della Gerarchia. Questa energia di Shamballa anima potentemente il Grande Ashram. Perciò è ovvio che i discepoli debbano servire il mondo, i propri compagni e il Maestro, il Quale è il nostro principale punto di contatto con la Gerarchia.
Cosa bisogna fare per servire il Maestro? Questa domanda ricorre incessantemente nei pensieri del discepolo, e di solito si risponde che non spetta a me salvare il mondo intero, perché sono solo un esecutore delle Sue ispirazioni in qualità di membro del Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo.
Nel servire si considera con attenzione l’uso corretto dell’energia e si cerca di manifestare quella dello Spirito, dell’anima, dei raggi, del segno zodiacale e dell’ascendente.
Le impressioni provenienti dal Maestro (Ashram) che arrivano nella mente astratta, concernono l’aspetto Proposito del piano. Per acquisire questa facoltà il Tibetano ci dice di “coltivare la sensibilità superiore, di renderci così puri ed altruisti, che la vasta mente rimanga indisturbata dagli avvenimenti nei tre mondi, di cercare quel senso spirituale d’attenzione che vi metterà in grado di essere impressionati e di interpretare poi correttamente le impressioni ricevute”. La natura e la qualità dell’energia, sostanza del piano mentale, condiziona il quinto raggio di Scienza concreta, e poiché corrisponde alla natura gassosa del terzo sottopiano fisico, è molto volatile ed anche pericolosa se non si governa a dovere la mente.
Le sue tre qualità sono il risultato del rapporto con la Triade spirituale, la rispondenza al raggio dell’amore-saggezza e alle vibrazioni dei tre mondi.
Questi aspetti o qualità del quinto raggio producono: pensiero puro, il Figlio della mente e le forma-pensiero. Queste forme-pensiero, create a livello fisico, eterico e astrale, spingono all’attività sul piano della conoscenza concreta.
È interessante notare che questa energia è attualmente la più potente del pianeta, ammette il discepolo e l’iniziato ai misteri della Mente divina, è profondamente sensibile all’amore-saggezza, è connessa ai tre Buddha di atttività ed è la corrispondenza superiore del cervello, punto focale della mente sul piano fisico.
Questa energia o sostanza della conoscenza concreta risponde facilmente alle impressioni da qualsiasi sorgente provengano, prendendo rapidamente forma. Queste sorgenti sono i tre mondi, l’anima e la Triade spirituale, quando l’antahkarana è costruito o in via di costruzione.
L’Energia è Luce
Poiché questa energia è luce, perché risponde alla Luce del Logos, la mente si illumina quando la riceve tramite i contatti superiori. Il superiore illumina sempre l’inferiore.
Queste correnti di energia, che impressionano la mente concreta, sono nove: cinque emanano dal piano fisico-astrale, tre provengono dall’anima e una, che entra in contatto con la mente durante il processo iniziatico, proviene dalla Triade spirituale, utilizzando l’antahkarana.
L’energia del quinto raggio crea col pensiero la molteplicità delle forme o mondo del pensiero ed ha la facoltà di trasformare le idee divine in ideali umani atti all’evoluzione mediante la cultura, la scienza e la civiltà.
Nel considerare il processo della vita dobbiamo cercare di avere una visione globale del mondo in cui una civiltà evolve, ed elevare il livello della nostra energia.
In futuro la gente diventerà consapevole del potere creativo del pensiero e potrà ottenere tutto ciò di cui avrà bisogno. Questo però richiederà una piena consapevolezza spirituale e lo sviluppo della percezione.
Il genere umano si evolve attraverso il susseguirsi delle varie generazioni; una generazione stabilisce uno stile di vita e affronta determinate sfide e quella successiva amplia tale visione del mondo.
Tutti i giovani percepiscono ciò che è incompleto nello stile di vita dei loro genitori, tale attitudine però non dovrebbe essere all’insegna dell’antagonismo. Questo può essere evitato se i genitori evolvono insieme ai loro ragazzi: I giovani dovrebbero conoscere le vittorie e le sconfitte dello loro rispettive precedenti generazioni, in modo che non cadano negli stessi errori. In due parole: evoluzione consapevole. Man mano che si prendono le iniziazioni, dovute al progressivo riconoscimento delle fusioni, sia da parte del singolo discepolo, del gruppo che dell’umanità nel suo insieme, l’energia non governerà più come prima la personalità.
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