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QUANTAQUATTRO

 

INSEGNAMENTI
PARTE QUARANTAQUATTRESIMA

Iniziazioni

       Nella terza iniziazione della Trasfigurazione è implicata l’energia del quinto raggio (da notare per analogia che questo è il raggio della quinta nostra razza radice, l’Ariana che si manifesta nell’uso della scienza concreta, dell’educazione, della medicina, della filosofia, degli ideali e della psicologia). L’energia in questione trasmuta il corpo fisico, trasforma il corpo emotico e trasfigura il corpo mentale, permettendo così di avanzare coscientemente verso più alte espansioni di coscienza.

       La quarta iniziazione, quella della Rinuncia, implica l’energia del quarto raggio di armonia tramite conflitto; essa è il risultato del giusto uso del Principio di Conflitto: La rinuncia di qualsiasi conflitto porta alla liberazione di Maya (annebbiamenti ed illusioni) e all’emancipazione dai tre mondi, dove si è svolto il processo karmico di guerra, rigetto e infine di liberazione. Così l’aspetto Spirito è liberato dalla prigione della forma.

 “Il conflitto è sempre presente prima della rinuncia, ed è soltanto al momento di questa quarta grande crisi spirituale che il conflitto, quale lo intendiamo noi, finisce”. Trattato dei sette Raggi. Vol. V. Pag. 607.

       La crisi di decisione è basata sulla percezione del Piano, sulla partecipazione al Proposito divino e sulla prevenzione del male.

Raggi.

       Il quarto raggio è strettamente connesso col secondo di amore-saggezza, che governa tutti i rapporti del quarto Regno e che dovrebbe portare all’armonia fra la personalità e l’anima.

“L’effetto del Principio di Conflitto, operante sotto il quarto raggio è governato dal secondo raggio, sarà – per quanto riguarda l’umanità – quello di produrre giusti rapporti umani e crescita degli uomini di spirito universale di Buona Volontà”. Trattato dei sette Raggi. Vol. V. Pag. 612.

       La condivisione è per eccellenza il metodo d’azione che comporta una serie di piccole rinunce che quando diventano automatiche ci rendono liberi e pronti per la Grande Rinuncia della quarta iniziazione.

       In pratica cominciamo col rinunciare ad esprimere giudizi negativi verso gli altri, perché questa energia li spinge ad avere un’opinione negativa di se stessi. Perciò spostiamo le nostre aspettative da ciò che è a ciò che potrebbe essere. Questa è una verità che si cela nel Codice Tibetano della Compassione.

       Dobbiamo elevare la nostra visione e agire come se un’energia superiore ci mettesse in grado di superare i nostri modelli. Non possiamo consentire alla nostra mente di visualizzare cose negative, se non volgiamo che queste si manifestino.

       Nel considerare il processo della vita, eleviamo il nostro livello di energia e cerchiamo di avere una visione globale del modo in cui una Civiltà evolve.

”Le energie che animano il corpo fisico e la vita intelligente dell’atomo, gli stati emozionali sensibili e la mente intelligente, devono infine essere fuse e trasmutate nelle energie che animano l’anima, e che sono: la mente spirituale, che trasmette illuminazione, la natura intuitiva, che conferisce la percezione spirituale, l’energia di vita divina”. Trattato dei sette Raggi. 

       I tre mondi della personalità diventano tutt’uno con i tre mondi dell’anima, e l’iniziato non fa più nessuna distinzione, considerando il primo come il mondo del servizio, e il secondo come il mondo da evocare e tutte e due come un’unica attività, senza tralasciare il corpo eterico soggettivo o corpo di ispirazione vitale e di concretizzare le idee ricevute dal cervello fisico.

       L’iniziato, nella ricerca della rivelazione, deve impiegare tre energie: l’energia generata dal discepolo, l’energia proveniente dalla Triade spirituale e l’energia dell’Ashram al quale egli è affiliato.

       La prima energia è quella del raggio dell’anima e dopo la quinta iniziazione quella del raggio della Monade del discepolo, il quale può così esclamare: io e il Padre mio siamo Uno.

       Il discepolo può aggiungere alle proprie energie anche quelle dei membri del gruppo che ha raccolto attorno a sé, che si fonderanno se c’è assenza di egoismo, di autorità da parte sua e della presenza delle qualità della loro aspirazione spirituale.

       Il secondo gruppo di energie (che giungono dalla Triade spirituale), in principio si riconoscono dagli effetti che provocano, ma in seguito, imparando a maneggiarle e facendole scorrere lungo l’antahkarana, deve dirigerle verso l’obiettivo immediato conforme al Piano divino.

       Alla quarta iniziazione l’anima non è più la depositaria dell’aspetto coscienza, ma l’uomo spirituale individuale che possiede tutte le esperienze che l’anima ha immagazzinato, ma senza più rapporto con i tre mondi. Egli è proiettato verso altre nuove avventure spirituali… Continua nella parte quarantacinquesima.

 


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