FIORE DI LOTO PARTE QUARANTACINQUESIMA
Nel mistero di questi colori sussidiari e del graduale risplendere nel loto i cinque colori alla volta in ogni petalo, è velato il mistero dei cinque Kumara. Dottrina Segreta. I. 483. Lo studioso che cerca il significato della preponderanza dell’arancione e del rosa, si accosta al segreto dei due Kumara che caddero. Non è possibile dire di più, ma i colori contengono la chiave esoterica di questo grande evento. Il cerchio interno di petali è organizzato e vitalizzato nell’Aula della Saggezza, e simultaneamente dispiega il cerchio di mezzo, così che due file di petali sono adeguatamente aperte, mentre solo il terzo deve ancora schiudersi. L’apertura finale si afferma negli stadi del Sentiero dell’Iniziazione, e in questa ronda è affrettata dai riti d’iniziazione e dagli sforzi strenui ed eccezionali dall’uomo stesso, aiutato dal lavoro elettrico dell’Iniziatore, che tiene la Verga di potere.
Sebbene abbiamo così separato i vari stadi dello sviluppo, abbiamo trattato solo della media generale dei casi, traendo i fatti dalle memorie cui abbiamo accesso e che sono riunite, riguardo a questo soggetto, in tre gruppi, relativa a:
- Le monadi di potere.
- Le monadi d’amore.
- Le monadi d’attività.
Lo studioso ricordi che la tendenza dei petali a spiegarsi, varia secondo questi gruppi. Per esempio, poiché il caso della maggioranza degli uomini è quello delle monadi d’amore, i petali dell’amore sono risvegliati più facilmente, perché l’amore è la natura della manifestazione attuale e la linea dell’amore in qualche direzione (bassa, alta o spirituale) è per i più la linea di minor resistenza. Anche le monadi d’attività sono numerose e influenti, e per esse il petalo più facile da esprimere è il primo di ogni cerchio. Per entrambi i gruppi, il petalo della “conoscenza” è il primo ad aprirsi, grazie alla natura inerente agli stessi Manasadeva e alla loro vibrazione fondamentale. Per tutti il più difficile è quello del sacrificio, perché implica sempre i due fattori dell’intelligenza e dell’amore, la conoscenza intelligente e l’amore che va a ciò che deve essere salvato con il sacrificio.
In questi tre cerchi di petali si cela un’altra chiave del mistero delle 777 incarnazioni. Le cifre non indicano un numero preciso di anni, ma sono rappresentative e simboliche; servono a far sorgere il pensiero di tre cicli di diversa durata fondati sulla natura settenaria della Monade che si manifesta.
Primo. Le 700 incarnazioni. Questo riguarda lo schiudersi del cerchio esterno. È il periodo più lungo. La vibrazione iniziale è lenta e pesante, e devono trascorrere millenni di vite prima che lo scambio d’energia fra l’ego e il suo riflesso, il sé personale (il triplice uomo inferiore) sia tale che la coscienza dell’uomo si “risvegli” occultamente nell’Aula dell'Apprendimento.
Per gli uomini avanzati di adesso queste incarnazioni ebbero luogo nella catena lunare, e in qualche caso in certi pianeti connessi alla ronda interna, questa è la circostanza che rese necessaria la loro “venuta” durante la razza radice atlantidea. Gli uomini di questo tipo rifiutarono d’incarnarsi prima perché i corpi erano troppo grossolani; questo fu il riflesso ciclico (sul piano più basso) del rifiuto delle monadi d’incarnarsi all’alba delle opportunità mahavantarica. Nessun vero “peccato” fu commesso, essi avevano il privilegio di scegliere. Il rifiuto a importanza per le condizioni sulla Terra, poiché è la base delle grandi distinzioni di classe che, in ogni paese sono causa di tante difficoltà, e della fondazione esoterica del sistema delle “caste” tanto travisato nell’India.
Il problema del capitale e del lavoro ha le radici nella distinzione soggettiva tra Ego equipaggiati e non, tra le unità della famiglia umana in terra che sono uscite dall’Aula dell'ignoranza e quelle che ancora brancolano nei suoi sensi e tetri corridoi; tra gli Ego che sono solo dei “boccioli”, e quelli che hanno organizzato il cerchio esterno di petali che sono pronti ad aprirsi.
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