MEDITAZIONE PARTE QUARANTASETTESIMA
Indicazioni
Un’Indicazione dà la facoltà di progredire se si conosce la direzione lungo il sentiero del ritorno. La vita spirituale è un esperimento su ciò che facciamo nella vita pratica sotto l’impressione gerarchica; ma dobbiamo considerarlo col giusto senso delle proporzioni e con la giusta direzione nel tempo e nello spazio il quale ha un effetto stabilizzante in contrapposizione a quelli troppo potenti che potrebbero condizionare il discepolo.
La rivelazione della sensibilità di gruppo dipende da un nuovo condizionamento astrale del discepolo verso l’esterno e il mondo, verso l’interno e la Gerarchia e verso l’alto e la Monade; naturalmente permette anche il contatto col Maestro specialmente in vicinanza dell’ora del Plenilunio.
Le impressioni alle quali i discepoli reagiscono sono ancora entro il Piano fisico cosmico. I Maestri, o la Gerarchia, cercano di essere sensibili al Piano astrale cosmico, la sorgente dalla quale sgorga lo Spirito o Energia d’amore. È verso quest’obiettivo che lavorano quei Maestri che scelgono il sentiero del servizio sulla terra, seguendo il secondo raggio di amore - saggezza del nostro sistema solare.
La rivelazione giunge evocando la sensibilità spirituale quando si collega la natura emotiva e quella intuitiva e si stimola la mente a maggiori riconoscimenti; questa rivelazione non è fine a se stessa ma deve essere riversata sull’umanità e sul prossimo ordine mondiale.
La sensibilità implica l’uso dell’immaginazione. Questa sensibilità deve essere sviluppata per i contatti con l’anima, i fratelli di gruppo, il Maestro e per coloro che ci stanno vicini nella vita di servizio, verso i quali si devono stabilire (anche a livello di coscienza) un rapporto utile e comprensivo qualunque sia la loro personalità.
La sensibilità è la caratteristica planetaria preminente e distingue ogni iniziazione. Essa ha molti nomi fra i quali l’attrazione di chi può essere istruito e aiutato e l’attività globale che rende l’iniziato consapevole della sfera d’influenza della Volontà del Logos.
La sensibilità spirituale ci permette di accostarci al Maestro e al gruppo per percepirne la vibrazione. Questa sensibilità si acquista man mano che si riceve l’impressione dell’Anima e si è dedicati e consacrati alla vita di servizio di gruppo, allora si può ricevere l’impressione gerarchica diretta, perché si è giunti per autodisciplina quasi alla fine del sentiero.
Spesso bisogna superare la sensibilità psichica (salvo che il Maestro non decida altrimenti per svolgere servizio con i poteri psichici) scartando la futilità dell’emozione e sentimentalismo e usando l’atteggiamento della divina indifferenza, lasciando libera l’Anima di servire. Che si sappia che esiste anche una sensibilità ancora superiore, che è del Logos, in relazione col sistema solare, chiamata “percezione cosmica” ancora incomprensibile per noi.
La sensibilità spirituale deve essere acuita e resa attenta durante i cinque giorni a cavallo del plenilunio - in particolar modo durante il Wesak – mediante la preparazione, l’introspezione e la sintonizzazione con i condiscepoli e l’ashram, l’assimilazione di ciò che è stato soggettivamente acquisito e la sua oggettivazione nella coscienza.
La sensibilità astrale
Anche la sensibilità va controllata in modo che non sia eccessivamente diretta all’identificazione con comportamenti astrali, perché potrebbe costituire un ostacolo; per evitare ciò la coscienza deve stare in alto nella mente illuminata e meno cosciente dell’aspetto forma.
La sensibilità astrale si controlla sintonizzandosi con la Gerarchia perché la Sua energia stimola i centri (vedasi schema n°4) della testa e del cuore, facendo risalire quella del plesso solare.
La sensibilità del discepolo è diretta principalmente a ricevere nella mente l’impressione dell’intento gerarchico, discriminandola da quella che registra dalle menti dei confratelli e dal Maestro nell’ashram. Questo perché, avendo la mente astratta molto illuminata, il proposito della Gerarchia comincia a impressionarlo e pian piano a registrare le impressioni provenienti da Shamballa.
Per questo egli deve acquisire la sensibilità superiore mediante la purezza, l’altruismo, il distacco della mente dagli avvenimenti mondani e il senso spirituale d’attenzione che lo metteranno in grado d’essere impressionato e quindi d’interpretare correttamente ciò che ha ricevuto.
Ognuno deve sforzarsi di raggiungere il punto di sviluppo spirituale più elevato possibile, fondere gli eventi interiori ed esteriori, ottenere una reale espressione della vita dell’Ashram e della Gerarchia, diminuire sempre più la vita individuale, aumentare la sensibilità e la consapevolezza di gruppo, mediante l’amore impersonale.
Nella formazione dell’iniziato la saggezza e la sensibilità spirituale lo accostano alla Divinità, rivelandogli la Realtà dell’Essere.
La sensibilità spirituale si acquisisce con la telepatia o Scienza di Impressione, perché l’iniziato conosce la tecnica di Penetrazione, il processo di Polarizzazione, la debita accettazione, la precipitazione e l’utilizzazione di ciò che ha capito, imparato, afferrato, assimilato e riconosciuto delle nuove verità e delle ampie prospettive spirituali che deve portare nel mondo.
Dal punto di vista dell’Essere diventa dominante soltanto l’Aspetto Vita, lo Spirito sul Suo Piano, perciò né la forma (corpo), né la coscienza (qualità) ha capitale importanza, questo perché i nostri sette piani sono i sette sottopiani del Piano Fisico cosmico. La sensibilità, la capacità creativa e la vibrazione che agiscono su organismi responsivi sono la prerogativa del quarto grado del discepolo, che reagisce all’influenza di Shamballa mediante lo sviluppo della volontà e il conseguimento dello stato di “ Unità isolata”.
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