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QUARANTANOVE

 

FIORE DI LOTO

PARTE QUARANTANOVESIMA 

            Ogni parte del corpo causale è spinta in attività da un tipo di forza che emana dall’uno o dall’altro dei grandi centri, e può quindi essere interessante considerare le parti che compongono questo “Tempio dell’Anima”, studiando il tipo d’attività che lo anima, e arrivare a conoscere le forze che agiscono in esso e attraverso esso. Le vedremo uno per volta, cominciando dal giro dei petali esterni. 

I petali della conoscenza 

·         Una corrente d’energia emana dalla triade inferiore di atomi permanenti, specialmente dal permanente fisico, attraverso dei tre petali detti i petali della conoscenza. La forza della generata nel Sé superiore circola in triplice corrente nel sé inferiore circola in triplice corrente (il riflesso del sé inferiore del triplice sentiero verso Dio) intorno al triangolo atomico alla base del loto egoico. Quando abbia forza e purezza sufficienti, influenza il giro esterno di petali. Questo comincia a farsi sentire durante il terzo periodo dell’evoluzione dell’uomo, Quando egli è un’unità o un atomo d’intelligenza media. Questa energia, quando si fonde con la vita inerente alle vite atomiche che formano i petali, produce infine l’intima fusione d’anima e corpo che fa dell’uomo un’anima vivente.

·         Un’altra corrente d’energia emana col tempo dal secondo giro di petali, quando sia in attività questo secondo giro, che è particolarmente istintivo nella vita e nella qualità del manasaputra in manifestazione. Il secondo giro di petali del loto egoico è quella che ci dà la chiave della natura dell’Angelo solare, così come il giro esterno è la chiave – per la vista interiore dell’Adepto – del punto d’evoluzione della personalità. Osservando il corpo egoico il veggente può determinare la natura: 

a.      Del sé personale, dalla condizione del triangolo atomico e del giro esterno dei petali.

b.     Del Sé superiore, dal colore della disposizione dei petali del giro centrale. Questo dà la “famiglia “ dell’Angelo solare mediante la disposizione delle vite atomiche che formano i petali e con la circolazione in essi della corrente di forza.

c.      Della Monade, dal giro interno dei petali; il suo stadio inferiore di consapevolezza è rivelato in modo analogo, il numero del Raggio interessato si riconosce dalla qualità della “luce” del Gioiello celato. In tutti questi petali sono interessati dei gruppi di vite, solari o altre, e le correnti d’energia che ne provengono si concentrano nei petali. Questo è evidente per chi ne ha la chiave. È curioso che le correnti di forza che formano i petali e fluiscono continuamente, producono apparentemente dei “simboli chiave” entro la periferia dell’Ego, rivelandosi in tal modo mediante la loro attività. 

·   Un terzo tipo d’energia è quello che – al termine dell’evoluzione – si fa sentire mediante il cerchio interno di petali e che risulta dall’afflusso della forza monadica o atmica..

      Infine quando i petali siano spiegati, sono perciò i trasmettitori di vita o energia di tre fonti: 

·         Il sé inferiore     Pitri lunari               Petali della conoscenza.

·         L’Ego                  L’Angelo solare      Petali dell’amore.

·         La Monade        Il Padre nei cieli      Petali del sacrificio.

          Allora diventa possibile a una forma ancora più alta d’energia di farsi sentire, quella del centro del corpo del Logos planetario, che usa il “Gioiello nel Loto” come suo punto focale. In questo riassunto abbiamo trattato dei tipi principali d’energia che si manifestano nel corpo egoico o causale. Si devono parimenti considerare certe altre influenze in rapporto con il giro più esterno di petali.

 ·   Vi è l’energia che raggiunge direttamente i petali della conoscenza dell’atomo permanente manasico. Gli atomi permanenti della Triade spirituale, così come i corpi costruiti intorno ad essi, apportano certi gruppi di vite deviche che finora non sono ancora state molto considerate. 

            Il Vecchio Commentario esprime così la verità su un gruppo interessante di Figli del Manas: “Questi figli della mente stettero attaccati alle vecchie forme morenti e rifiutarono di lasciare la loro Madre”. “Preferirono passare in dissoluzione con lei, ma un figlio più giovane (Saturno) cercò di riscattare i fratelli, e a questo scopo costruì un triplice ponte tra il vecchio e il nuovo”. “Questo ponte perdura e forma un sentiero lungo il quale è possibile evadere”.

            “Alcuni evasero e vennero in aiuto dei Figli della mente in incarnazione che avevano lasciato la madre per il Padre”. “L’abisso maggiore fu colmato, gli abissi minori rimasero e devono essere colmati dagli esseri viventi Figli della mente”. Quest’ultima fase si riferisce alla costruzione dell’antahkarana.

            L’energia trasmessa dall’atomo permanente manasico di ogni jiva che s’incarna, la sua unione col suo riflesso, l’energia dell’unità mentele e la triplice corrente di forza così creata sul piano mentale, ha il suo riflesso planetario nella relazione di Saturno con un altro schema planetario, e nei tre anelli che sono d’energia e simboli di una verità interiore. 

·   L’energia si riversa sui petali della conoscenza anche dal gruppo egoico e dall’aggregato di petali della conoscenza di tutti gli altri loti nel gruppo affiliato con ogni Angelo solare.

·   L’energia è trasmessa ai petali anche tramite i gruppi e l’emanazione degli schemi planetari e delle correnti di forza che formano i petali esterni di quel grande centro che è il nostro schema solare, e che si dice sia visto dai piani superiori come un loto di dodici petali. Queste correnti non emanano dai sette pianeti sacri, ma da altri corpi planetari entro l’anello invalicabile solare. Le correnti di forza provenienti dai pianeti sacri agiscono sul giro centrale di petali. C’è in questa indicazione, per lo studioso saggio, la chiave della natura dell’aspetto inferiore dell’Angelo solare.

I petali dell’Amore-Saggezza 

      La corrente d’energia che agisce su questo secondo giro di petali e attraverso esso assomiglia in tutto a quelle già trattate, ma proviene da gruppi diversi di vite (lunari e solari). 

·         La forma più bassa d’energia che raggiunge questo cerchio emana dal sé inferiore tramite l’atomo permanente astrale e il secondo petalo del giro esterno (conoscenza). È energia astrale trasmutata; è più potente della sua corrispondente del primo giro, grazie alla natura inerente del corpo astrale e al fatto che è accresciuta dall’energia del giro esterno stesso. Questo è uno dei fattori che producono una maggiore rapidità di progresso verso il termine del periodo evolutivo. Vi sono certe correnti di forza nell’evoluzione della Monade che si possono ritenere rappresentino per essa la linea di minor resistenza. Partendo da quella esse sono: 

a.      Le emanazioni del regno vegetale.

b.     L’energia astrale.

c.      L’energia del secondo cerchio di petali.

d.     La forza buddhica.

e.      L’attività del Logos planetario o solare.     

Naturalmente questo è vero solo per questo sistema solare, che è dell’amore rigenerante. 

·         Un’altra forma d’energia influenzante ha origine dal centro interno di petali, che è il punto focale della forza della Monade, considerata come atma.

       Occorre far notare che le correnti di forza che formano “i petali della volontà” hanno un’attività dinamica e (quando sono attivi) producono uno sviluppo rapidissimo. Sono il più interno dei due tipi di petali; la loro azione reciproca provvede lo stimolo necessario e ha per effetto l’apertura del bocciolo e la rivelazione del Gioiello. 

      Gli altri tipi d’energia corrispondono a quelli già elencati, ma ne voglio citare uno solo – quello che raggiunge le seconde fila di petali dell’amore, attraverso l’atomo permanente buddhico. L’energia che ha quest’origine è di un genere particolarmente interessante, essendo l’energia fondamentale di tutta la manifestazione e la totalità delle forze che formano il settemplice cuore del Sole fisico, e sono situate entro la sua luminosità protettrice. Esse a loro volta trasmettono gli impulsi di vita dal Cuore del Sole Spirituale Centrale, di modo che si ha una diretta successione di energie trasmittenti:   

·         Il cuore del Sole Centrale spirituale.

·         Il settemplice cuore del corpo fisico.

·         I Deva buddhici. …….Verso

·         Il cerchio centrale di petali.

·         L’atomo permanente astrale.

·         Il centro del cuore nella testa.

·         Il centro del cuore. 

       Questa energia buddhica è la totalità della forza di vita di Vishnu o del Figlio, che è il trasmettitore e il rappresentante di una Divinità cosmica ancora più grande.

      Tutto quanto sopra serve a dimostrare l’unità della vita più minuscola con la gran Vita che l’anima e rivela la bellezza dell’intero schema. La Vita del massimo Signore cosmico d’Amore pulsa in grado infinitesimo nel cuore del suo riflesso più minuscolo, e per questa ragione anche l’atomo umano può dire: “Anch’io sono Dio”. “La Sua Vita è la mia”.

 I petali del sacrificio

       Le energie o le forze che vi scorrono, producendo così l’attività nel giro più interno di petali; quelli del sacrificio, sono sempre di genere simile a quelli già elencati con più una definita stimolazione di potere in due direzioni.

      Una delle influenze stimolanti viene dall’aspetto Volontà della Monade. E quindi (per trasmissione) dal primo aspetto del Logos planetario; le altre emanano dal bocciolo sacro che vela il Gioiello. Questa è una vibrazione particolarmente forte, perché quando il cerchio interno è aperto, il Gioiello è rivelato, e i tre “veli di petali sacri” si aprono successivamente quando i tre giri si dispiegano.

      Così è evidente quanto siano numerosi gli agenti energizzati da cui dipende il “moto” occultamente inteso, dal loto egoico. C’è la vita inerente alle unità atomiche che formano ciascun petalo, e la vita circolatoria del petalo stesso considerato come singola unità. C’è parimenti la vita del cerchio di tre petali, e a questa dobbiamo aggiungere l’attività unificata dei tre cerchi esterni, la fusione delle forze d’amore che sono le energie naturali dell’Angelo solare, e delle forze di sacrificio che si riversano dalla Monade. Si ha così un meraviglioso aggregato di correnti di energie interiori ancora più grandi (perché cosmiche). Infine si ha la forza dinamica del “Gioiello” nel cuore, che è il punto focale per la vita del Logos planetario e attraverso di Lui su tutti gli altri Logos.

      Non è possibile dare agli studiosi un’idea adeguata della bellezza del loto egoico quando ha raggiunto lo stadio dell’apertura completa. Non mi riferisco qui alla radiosità dei colori, ma allo splendore dei fuochi e al rapido scintillio delle correnti e dei punti d’energia che si muovono incessantemente. Ogni petalo pulsa di vibranti “punti” di fuoco e ogni giro di petali vibra di vita, mentre al centro rifulge il Gioiello, che irradia correnti d’energia dal centro alla periferia del cerchio più esterno.

 


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